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MotoGP 2017. Spunti,considerazioni e domande dopo il GP di Aragón

- Quali sono state le chiavi del GP? Quanto ha perso Pedrosa nei primi giri? In Moto3, Mir ha zigzagato per tutto l’ultimo rettilineo: era da sanzionare?
MotoGP 2017. Spunti,considerazioni e domande dopo il GP di Aragón

Spunti, considerazioni, domande dopo il GP di Aragón

 

Quali sono state le chiavi del GP?

1) La partenza di Pedrosa. Dani aveva il passo per giocarsi la vittoria con il compagno di squadra: fosse partito meglio...

2) Il lavoro di Márquez nelle prove. Sabato, Marc è stato l’unico a provare a lungo anche la mescola dura posteriore: un lavoro che ha pagato alla grande in gara.

3) L’inesperienza di Viñales. Al contrario, Viñales non è stato puntiglioso nelle prove, ha pagato probabilmente la sua inesperienza a certi livelli: dopo aver girato quasi sempre con la soffice posteriore, in gara ha corso con la dura.

4) La pioggia di venerdì. Su questa pista per lui così difficile, Andrea Dovizioso avrebbe avuto bisogno di quattro turni asciutti per trovare una competitività accettabile. Così non è stato, a causa della pioggia di venerdì: lui, più dei suoi avversari, ha patito il giorno di prove perso.

5) La tattica di Dovizioso. Non solo: a mio modo di vedere, questa volta Andrea ha sbagliato tattica, forzando troppo all’inizio per tenere il passo dei primi. Guardate il giro secco: Lorenzo è stato molto più lento di lui, ma è arrivato molto più avanti.

 

Giri veloci in gara (tra parentesi il giro in cui è stato realizzato).

Pedrosa 1’49”140 (19); Márquez 1’49”234 (3); Dovizioso 1’49”251 (3); Rossi 1’49”334 (2); A.Espargaró 1’49”492 (8); Bautista 1’49”547 (9); Lorenzo 1’49”564 (2); Crutchlow 1’49”568 (5); Zarco 1’49”610 (3); Vinales 1’49”673 (5); Iannone 1’49”739 (6); Kallio 1’49”771 (9).

 

Quanto ha perso Pedrosa nei primi giri?

Al primo giro, Pedrosa era sesto a 2”166 da Lorenzo e a 0”8 da Márquez; al secondo era sesto a 2”819 da Lorenzo e a 1”3 da Márquez; al sesto giro era sesto a 3”184 da Lorenzo e a 2”4 da Márquez; al 16esimo giro era terzo a 1”653 dal compagno di squadra, in testa alla gara. Ha chiuso secondo a 0”879. Fosse partito bene, quindi, avrebbe potuto vincere, anche se, secondo me, Márquez avrebbe corso in maniera differente.

 

Perché Viñales ha scelto la gomma dura posteriore dopo aver sempre, o quasi, utilizzato la morbida in prova?

Risponde Viñales: «Io volevo correre con la morbida, poi però il team mi ha detto una cosa e la Michelin un’altra ancora. Sono andato in confusione, poi ho optato per la dura, perché nel warm up con la media avevo comunque grandi problemi in trazione, senza avere sufficiente durata».

 

Come si deve valutare il ridotto distacco di Aprilia (6”962) e KTM (14”075)?

Qui, ancora più che su altri circuiti, i piloti sono stati ben attenti a non spingere troppo per non rimanere “senza gomma” alla fine. Un GP che dovrebbe essere di velocità si è trasformato in una gara di “endurance”: ecco perché i distacchi sono così contenuti. Detto questo, Aprilia e KTM stanno crescendo.

 

Cosa è successo tra Rossi e Pedrosa al 16esimo giro, quando Dani ha mandato a quel paese in pieno rettilineo Valentino?

Secondo Pedrosa, Rossi gli ha lasciato pochissimo spazio per passare mentre si viaggiava a 350 km/h, spostandosi eccessivamente verso sinistra.

 

In Moto3, Mir ha zigzagato per tutto l’ultimo rettilineo: era da sanzionare?

Sì. Come peraltro ha fatto la direzione gara, che però lo ha sanzionato non per questo GP, ma per il prossimo: perderà sei posizioni sullo schieramento di partenza. A mio modo di vedere, questa sanzione è inconcepibile.

 

Le tre frasi più belle del GP

3) Márquez: «Il mio spirito, la mia attitudine a non accontentarsi, ha fatto la differenza»;

2) Lorenzo: «La vittoria è sempre più vicina, può arrivare già a Motegi».

1) Rossi: «Pedrosa si lamenta? Allora dovrebbe correre da solo!».

  • sbirro09
    sbirro09, San Martino Sannita (BN)

    Ancora una gara condizionata in tutto e per tutto dalle gomme...
  • franceconve
    franceconve

    Sempre di più la motogp si sta riducendo non tanto ad una competizione motociclistica ma ad una competizione di utilizzo di gomme. L'assetto è tutto funzione della gomma. Il pilota per vincere la gara non può più pensare a correre: deve esclusivamente pensare ad amministrare la gomma. Oltre tutto la "finestra di utilizzo", come la chiamano, del pneumatico è così stretta che passare dalle stella alle stalle è un attimo.
    E tutto questo a mio avviso snatura il campionato.
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