MotoGP 2018. Dovizioso: "Rossi ha preso un rischio e gli è andata male"
ASSEN – Ha lottato alla grande per tutta la gara, ha illuso di poter salire sul podio, addirittura qualcosa di più. Ma, ancora una volta, Andrea Dovizioso raccoglie meno di quanto sperato: il quarto posto è positivo perché Andrea è tornato a primeggiare all’interno del box; negativo perché il podio sembrava alla portata.
«E’ stata una gara più bella da fuori che da dentro: eravamo tutti troppo al limite, ci sono stati tantissimi sorpassi super aggressivi. Personalmente sono contento per come ho gestito la gara, sono riuscito a essere veloce sfruttando la moto nella maniera corretta, cercando di gestire al meglio il consumo delle gomme. Purtroppo, però, quando sono andato davanti (al 15° giro, NDA) non avevo più gomma. E’ stato l’unico aspetto negativo del nostro GP, ma purtroppo è il più importante: come ci è già capitato in altre gare alla fine non abbiamo più gomma, la nostra cala di più rispetto agli avversari. Siamo veloci, ma dobbiamo migliorare: alla fine ho finito quarto perché ero nella posizione giusta al momento giusto. L’obiettivo era salire sul podio, ma il quarto posto mi soddisfa perché ho gestito bene la gara. Abbiamo molti aspetti positivi, ma non sono comunque contento al 100% di come stiamo andando».
La sensazione è quella di un’altra occasione persa: il podio sembrava alla tua portata.
«No, ero troppo al limite. Capisco che da fuori non si vedesse, ma avevo tanti problemi. All’inizio è stato un vantaggio che ci fosse Lorenzo davanti, potevo recuperare nel T4, ma poi, come ho spiegato, non avevamo più margine con la gomma posteriore: purtroppo, e sottolineo purtroppo, non si poteva fare più di quarto. La nostra moto richiede una guida un po’ differente, abbiamo bisogno di un certo grip e non riusciamo a sfruttare al meglio le Michelin 2018».
Rossi ha detto che il tuo attacco nei suoi confronti è stato “strategicamente poco intelligente”: qual è la tua opinione?
«Non condivido quello che ha detto. Io devo fare la gara su di me, devo fare la strategia migliore per me: se lo avessi fatto passare in quel punto, gli sarei arrivato dietro al traguardo. Non so se non se n’è reso conto, ma lui ha lasciato i freni due volte: era già successo a metà gara ed è passato. Ma qui eravamo alla fine, non potevo lasciarlo davanti: chi è all’interno gestisce la frenata. Oltretutto, io sono rimasto dentro alla pista, non sono andato fuori come è successo, per esempio, a Viñales e Márquez. Secondo me Valentino ha fatto una valutazione sbagliata: ha preso un rischio e gli è andata male. Posso capire la delusione, ma io faccio la mia gara e lui la sua».
Dopo Barcellona, era importante reagire: lo hai fatto nel modo giusto. Ci pensavi anche tu, o è solo una cosa “giornalistica”?
«No, è logico che ci pensi, siamo umani. Dalla caduta di Barcellona fino al venerdì del GP ho cercato di ragionare su cosa fare, e abbiamo capito certi aspetti. Fare le cose da matti non serve a niente, bisogna stare tranquilli, e qui siamo stati subito veloci».
Con il successo di Márquez, il campionato è compromesso?
«Questa è la realtà dei fatti, non penso troppo alla vittoria: è più importante cercare di migliorare quello che non funziona. Quello che abbiamo è buono, ma non basta. E poi, guardare al campionato adesso non è troppo bello…».
Altra pessima notizia: la prossima gara è al Sachsenring.
«Rispondo con una battuta: non capisco perché si corra su quel circuito… Ma cercheremo di farcela andare bene».
E ci scommetto i gemelli, che la pensano cosi, anche tutti i componenti del team, compresi cuochi e addetti alle pulizie.
In una gara fra piloti di Moto GP "a chi piscia più lontano" come si classificherebbe Rossi?
P.S.
Non avendo letto tutti i commenti, in assoluto, chiedo preventivamente scusa se l'argomento fosse già stato trattato.
Valentino Masini