GP d'Olanda

MotoGP 2018. Le pagelle del GP di Assen

- Dieci a Márquez, otto a Dovizioso e Rossi, e solo sei a Lorenzo
MotoGP 2018. Le pagelle del GP di Assen

MARC MÁRQUEZ - VOTO 10

A fine gara, con orgoglio, ha sottolineato come in questa gara tanto equilibrata i piloti abbiano fatto la differenza più delle moto. Forse ha ragione. Quello che è certo è che lui è fortissimo, capace di sorpassi pazzeschi, istintivi quanto calcolati: ha voluto ripassare Rins nello stesso punto dove due curve prima era stato infilato dal pilota della Suzuki. Così, giusto per ribadire chi è il più forte. Adrenalinico

 

ALEX RINS - 9,5

All’ultima chicane avrebbe potuto accontentarsi del terzo posto - comunque un ottimo risultato per lui - invece si è preso il rischio di provare l’attacco finale. Così è arrivato il secondo gradino del podio, suo miglior risultato in MotoGP. Per tutta la gara è stato consistente e convincente: davvero bravo. Talentuoso.

 

MAVERICK VIÑALES - 8,5

Torna competitivo e veloce, bravo a sfruttare l’occasione favorevole nel finale, quando Rossi e Dovizioso sono andati larghi a due giri dal termine. Si fa però battere da Rins, quando a un certo punto ha anche sperato di vincere finendo però largo per aver esagerato la frenata. Una bella gara, con qualche sbavatura. In ogni caso, una prestazione più che positiva. Altalenante.
 


ANDREA DOVIZIOSO 8

Dopo la caduta al Montmelò, ha reagito alla grande, tornando il pilota Ducati più veloce ed efficace. Una bella reazione, che conferma tutte le sue qualità. Rimane il rammarico per un podio che sembrava alla portata ed è sfuggito nel finale. Sul pezzo.

 

VALENTINO ROSSI - 8

La sensazione è che fosse l’unico che aveva la velocità per provare a contrastare Márquez fino alla fine, ma che una serie di circostanze sfavorevoli gli abbiano fatto sempre perdere l’attimo giusto. Sotto questo aspetto il risultato è deludente, ma la sua prestazione rimane più che positiva. Occasione persa.

 

CAL CRUTCHLOW - 7

Tra tutti i piloti di testa è quello che ha fatto meno sorpassi, spettatore privilegiato di uno spettacolo pazzesco. Non ha mai dato l’idea di potersi giocare né la vittoria né il podio. Gregario di lusso.

 

JORGE LORENZO - 6

Ha entusiasmato e deluso allo stesso tempo: la partenza e alcuni sorpassi, aggressivi e precisi, sono stati da ovazione, ma il crollo in un solo giro (il 18esimo) e il finale da gambero hanno rimaterializzato fantasmi pre-Mugello che sembravano definitivamente scomparsi. Difficile da decifrare.
 


JOHANN ZARCO - 5

Per metà gara è stato nel gruppo di piloti racchiusi in un secondo, poi anche lui ha avuto un calo preoccupante. Un po’ annebbiato.

 

JACK MILLER - 5

Sulla pista dove in passato ha anche vinto un GP (2016), ci si aspettava molto di più. Opaco.

 

ANDREA IANNONE - 4

Prestazione disastrosa, improponibile il confronto con il compagno di squadra. Ma, secondo lui, non è mai colpa sua. Avvilente.

 

POL ESPARGARÓ - 6

Porta la KTM davanti all’Aprilia. Compitino

 

ALEIX ESPARGARÓ - 4

Ha sbagliato la scelta della gomma posteriore. Momento difficile.

 

DANILO PETRUCCI - 4

Era arrivato ad Assen con grandi aspettative, invece non si è mai visto né in prova né in gara. Serve una reazione.

 

HONDA RC213V - VOTO 9

Si muove, ondeggia, è difficile da gestire, ma va forte. E Márquez ci mette sempre una pezza.


SUZUKI GSX-RR - VOTO 9

Ha un grande ciclistica e un motore più che dignitoso. Da applausi.

 

YAMAHA M1 - VOTO 9

Non è parsa inferiore, anzi: qui è stata molto competitiva. Ma c’erano condizioni ideali.

 

DUCATI DESMOSEDICIGP - VOTO 8,5

L’andamento della gara – e delle prove – ha fatto emergere qualche limite su questa pista.

 

APRILIA RS-GP - VOTO 6

Ancora una volta, il limite più grande sono stati i piloti: qui si poteva fare molto meglio.

 

KTM RC16 - VOTO 5

Anche qui non si sono visti progressi significativi.

 

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Commenti

  • lorenzinetto
    lorenzinetto

    STONER intervistato durante la visita al suo sponsor storico NOLAN:

    A chi gli chiedeva un parere sulle effettive possibilità di Rossi di conquistare un altro titolo mondiale, Stoner si è detto cautamente possibilista:

    "E' difficile da dire. Guardando alla sua attuale velocità direi di no, anche perché non vince gare da molto tempo ormai, ma comunque è piuttosto in alto in campionato, continua a fare podi e punti, ma io credo che bisogna vincere le gare per puntare al titolo e così, in questo momento, non credo abbia il passo per vincere il campionato."

    "In futuro, se i regolamenti dovessero cambiare, magari come dicevo io togliendo traction-control, anti-wheelie etc, per me Valentino potrebbe anche avere una chance. Conosciamo tutti il suo talento e io non credo affatto che sia più lento di prima. Non ha mai avuto grossi infortuni e quindi credo possa essere nelle condizioni di vincere un titolo. Anche Yamaha però dovrà dargli una mano."
  • anonym_4277438
    anonym_4277438

    Per i vari antirossi da berry super multi nickname a campiglio a stidicatti the king e ducatimonza ghero e gli altri geni intenditori che osannano Stoner...

    Tratto dallintervista di ieri a Casey Stoner:

    Marc Marquez è senza dubbio aiutato dall’elettronica, ma è anche molto competitivo. Chi può fermare la corsa al suo settimo titolo?
    Oggi ci sono tanti piloti competitivi. Basti guardare la classifica, dove c’è ancora Valentino Rossi in seconda posizione. Detto ciò non credo che Rossi sia in grado di poter vincere il titolo; è ancora molto forte ma non ha il passo per vincere le gare.

    Pensi che Valentino sia ancora al top?
    Si, senza dubbio. Non è calato rispetto al passato e penso che sia come me: tolta l’elettronica potrebbe davvero fare la differenza anche oggi. Rossi è un top rider, se la potenza fosse unicamente controllata dal polso destro, Rossi sarebbe un osso ancor più duro. Per tutti.
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