MotoGP 2019 Australia. Le parole dei piloti a podio
I commenti raccolti nel dopo gara dei primi tre piloti al traguardo del GP d'Australia 2019: Marc Marquez, Cal Crutchlow e Jack Miller.
Marc Marquez (1°): "Stimolato da squadra e HRC"
"In qualifica le Yamaha avevano fatto paura, ma nel warm up avevo capito di poter andare dietro a Vinales. Ho preso dei rischi, ma quando gli sono rimasto attaccato in quei cinque giri che ha spinto, prima che rallentasse, ho capito di potermela giocare.
Io e lui abbiamo scelto la morbida al posteriore, mentre Quartararo ha messo la dura, ma con quella gomma era complicato all’inizio (Quartararo è caduto al primo giro, n.d.r.).
Alla fine, entrambi eravamo in difficoltà, ma è stata la scelta giusta. All’ultimo, giro, sapevo che avrebbe provato al tornantino: sono stato all’interno, se mi avesse passato lì, potevo provare a ripassarlo sul traguardo. Mi sono accorto che lui non c’era più solo alla seconda curva dopo la bandiera a scacchi.
Sono umano, sono battibile, ma non è stato facile oggi: non c’era niente in gioco, ho potuto rischiare. La squadra e la HRC hanno la mia stessa fame, questo ti dà una gran carica. Prima del via è arrivato Puig e mi ha detto: 'dai che ce la fai'. Tutto questo dà grandi motivazioni".
Cal Crutchlow (2°): "Una gara che da fiducia"
"Mi sono sentito bene con la moto, soprattutto con la gomma posteriore: è stato un rischio mettere la soffice, ma alla fine ha pagato, ho fatto la differenza con chi mi stava dietro.
Grazie al team, ha fatto un gran lavoro. Si può sempre migliorare ma questa è stata una buona gara. Bello essere sul podio con Marquez e Miller (i due sono amici, n.d.r.), è un GP che dà fiducia".
Jack Miller (3°): "Un podio molto significativo"
"E’ stata una gara difficile, ho cercato di rimanere calmo: l’obiettivo principale era gestire al meglio le gomme. L’ho fatto, mi sono avvicinato, ho superato un po’ di piloti e anche se le gomme si consumavano ho lottato con Dovi: è stato fantastico, ero sorpreso di poter fare così tanti sorpassi.
Anche Andrea stava facendo una buona gara, non era assolutamente facile, ma alla fine è arrivato un podio molto significativo".
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In effetti, praticamente Marquez da un po di tempo è l'unico pilota che "rischia" qualcosa più degli altri durante tutta la stagione, in quanto di fatto sembra essere l'unico pilota candidato a vincere il titolo.
Qualsiasi pilota che durante la stagione si venga a trovare ai ferri corti con Marquez ed il titolo matematicamente ancora in ballo, non li pone di fatto sullo stesso piano: Marquez deve pensare anche a vincere il titolo mentre per l'altro di turno potrebbe semplicemente essere la gara della vita.
In questa gara no: nessuno dei 2 aveva nulla da perdere ed entrambi hanno potuto rischiare.
Vinales ha rischiato oltre il consentito ed è andato per terra, poteva succedere anche a Marquez ma non è successo, la differenza sta tutta qui.
Quando Vinales è arrivato da dietro ed ha passato prima Marquez e poi Cutchlowm che era in testa, il successivo sorpasso di Marquez ai danni del proprio compagno di marca per non perdere metri da Vinales, è stato di una brutalità tale che si sono intuite subito le sue intenzioni: non sarebbe stato disposto alla resa in nessun modo.
Gli è andata bene anche questa volta.
Morale alle stelle per Marquez e la Honda e sotto i tacchi per Vinales e la Yamaha, una lezione che Vinales non dimenticherà tanto facilmente, in pratica si potrebbe pensare che Marquez stia già lavorando per il futuro.
PS: siamo sicuri che Cructhlow (finito 2°) non avesse oggi una Yamaha camuffata da Honda.
Valentino Masini