MotoGP 2019. Dovizioso: "Più sereno, ma non totalmente soddisfatto"
LOSAIL – Ha iniziato la giornata un po’ contratto e preoccupato per le difficoltà emerse nei test. Poi, Andrea Dovizioso si è sciolto, ha trovato sicurezza e ha chiuso relativamente soddisfatto. Non ancora completamente, ma decisamente più sereno.
«Sono più sereno, ma non soddisfatto del tutto. Abbiamo messo insieme tutto il meglio provato nei test e ci siamo allineati con gli altri: è importante essere lì, quando serve. Ma basta niente per essere dietro, come è successo per esempio a Rossi. Ma non è certo quella la sua posizione, in gara sarà davanti».
Ti ha sorpreso qualcuno in particolare?
«La Honda. Nei test vedi poco, oggi ha fatto vedere un ottimo potenziale. E’ presto per dirlo, ma sembra abbia fatto un passo in avanti».
Ma ti preoccupa quello che sta facendo Marquez, considerando che siamo in Qatar, una pista a lui poco congeniale?
«Al di là del singolo giro, se guardo il passo non posso che essere preoccupato. Ma la storia è un po’ differente dall’anno scorso, perché la Ducati ha dimostrato di essere cresciuta anche in altri tracciati, non è veloce solo qui. Ho sentito Marquez dichiarare che hanno problemi con l’avantreno, ma a me sembra il loro punto forte. Ho fatto un giro dietro a Lorenzo, uno che ho visto da molto vicino negli ultimi due anni: gli ho visto fare degli ingressi in curva incredibili, da fuori sembrano molto a posto sull’anteriore».
Molti giovani della Moto2 vanno forte: saranno veloci anche in gara?
«Su questa pista lo possono essere, perché qui si spigola poco e c’è più percorrenza. Magari faranno più fatica in altri tracciati, ma qui possono fare bene».
Puoi parlare della farfalla che azioni per la partenza, che vantaggi dà?
«Non posso parlare di questo».
In Safety Commission avete parlato del cambio di orario, di anticipare il GP alle 19, ma vi hanno detto di no; la tua opinione?
«E’ stata fatta, da alcuni piloti, una richiesta sensata, ma bisogna anche capire la situazione: è impossibile cambiare l’orario di partenza a due giorni dalla gara. Sicuramente sarebbe stato meglio correre alle 19, ma non si poteva fare».
La Honda somiglia sempre di più alla GP15/16, imprendibile sui tracciati con rettilinei lunghi e guida stop-and-go, più impacciata nei circuiti di percorrenza come Phillip Island.
Strategia perdente?
Se avessero un pilota solo forte, certamente sì. Ma loro hanno Marquez, che come l'anno scorso, fa la differenza quando la moto va in affanno e domina quando può contare sulla superiorità del mezzo meccanico.
Come ipotizzavamo in molti - e oggi ne abbiamo una pseudo prova provata -, se la Ducati avesse avuto il 93 già sulla GP15, avrebbe vinto il mondiale-
Vincano i migliori come sempre
Valentino Masini