Marquez entra al box apparentemente tranquillo: il braccio destro è visibilmente più gonfio - è stata fatta una protezione per evitare che la tuta pesi troppo sull’arto operato solo martedì -, ma al box Marc si muove con relativa disinvoltura. Poi sale in sella, va subito veloce, ma si vede che fatica alla frenata della curva 6, quella più violenta, perché segue il rettilineo più lungo e bisogna rallentare un bel po’ la moto. Marc scende fino a 1’37”882 a 1”298 dal miglior tempo, mette insieme 18 giri, forse anche con il pieno di benzina, nel finale fa la prova di partenza, ma quando torna al box è ovviamente sofferente. Scende dalla moto e va nel motorhome seguito dal suo tecnico Santi Hernandez, dal manager Emilio Alzamora e dal Dottor Angel Charte: probabile che si debba decidere se continuare ed, eventualmente, se c’è da fare qualche aggiustamento alla medicazione.

SEMPRE LORO
Marquez, ovviamente, non prova nemmeno il “time attack”, che fanno invece tutti gli altri, con Maverick Vinales primo in 1’36”584 (con 40 °C sull’asfalto!) e Fabio Quartararo staccato di appena 0”059. Ancora una volta, insomma, i due piloti Yamaha sembrano i grandi favoriti sia per la pole sia per la gara (ma per questo c’è ancora tempo): in questo momento sono superiori a tutti nel singolo giro e sul passo. Valentino Rossi si difende con un discreto ottavo posto a 0”404: è sicuramente un Valentino più competitivo rispetto al precedente GP. I due futuri compagni di squadra rimangono più veloci, ma lui si è avvicinato. In difficoltà, invece, Franco Morbidelli, 12esimo a 0”596 e quindi costretto a passare dalla Q1.

MALE DOVIZIOSO
Così come Andrea Dovizioso, solo 14esimo a 0”711. Ieri Andrea sembrava abbastanza soddisfatto dei passi in avanti fatti, ma il tempo sul giro rimane un suo limite, un aspetto da migliorare. Per la gara è sicuramente messo meglio, ma intanto deve affrontare le mai facili Q1, mentre gli altri piloti Ducati sono tutti davanti: Jack Miller terzo a 0”126; Pecco Bagnaia quinto a 0”263; Danilo Petrucci sesto a 0”353. Tutti messi bene, quindi, con Petrucci tornato ai suoi livelli: ha fatto un solo giro, ma è comunque importante averlo fatto. 

GRANDE KTM
Mentre Takaaki Nakagami si conferma velocissimo - è cresciuto molto in questo GP -, la KTM piazza due moto nei 10, con Brad Binder settimo e Pol Espargaro nono: ieri, Pol ha detto che per la prima volta con la KTM può puntare a un risultato prestigioso. Turno dopo turno questa sensazione diventa una certezza. Nei dieci anche Joan Mir con la Suzuki, che ha girato con un solo pilota, perché dopo le grandi difficoltà di ieri, Alex Rins è rimasto al box nelle FP3. Non è certo se lo rivedremo in pista nel pomeriggio. In difficoltà anche l’altro infortunato, Cal Crutchlow: è 17esimo, appena davanti a Marquez. I piloti sono super atleti, ma guidare una MotoGP rimane qualcosa di difficilissimo e super impegnativo.