MotoGP 2020. Dovizioso: "C’è qualcosa di strano, la situazione non è chiara"
Johann Zarco primo, Andrea Dovizioso 18esimo. Non è uno scherzo, è quanto accaduto oggi a Brno. Come è possibile? Difficilissimo da capire anche per Dovizioso. Il che è piuttosto preoccupante. Eppure su questa pista, Andrea ha vinto nel 2018 e ha fatto secondo nel 2019: cosa è cambiato?
“L’unica differenza rispetto all’anno scorsa sono le gomme: è chiaro che è un problema. Non è una scusa, ma è così. Oggi, con le gomme nuove, non mi sentivo a mio agio, mentre con quelle usate andiamo molto meglio: non sono il più veloce, ma potrei stare vicino al podio. Ma quando ho spinto di più per il “time attack” non avevo nessuna fiducia nell’anteriore. Non sto guidando come vorrei, non riesco a sistemare la moto per sfruttare queste gomme: abbiamo fatto tanti cambiamenti, ma non riusciamo a risolvere il problema”.
C’è da preoccuparsi, quindi.
“Sì, anche perché la situazione è la stessa da quest’inverno, fin dai test in Malesia e in Qatar, dove il mio passo era buono, ma faticavo con la gomma nuova. E’ successo di nuovo a Jerez e adesso qui: non riusciamo a trovare la strada e per me è una situazione anomala”.
Eppure Zarco è primo.
“Ha fatto un gran tempo, è stato bravissimo, ma in ogni sessione ci sono tanti alti e bassi dei piloti Ducati. Oggi Zarco è stato velocissimo, a Jerez lo era stato Bagnaia, ma non c’è mai omogeneità. C’è qualcosa di strano, la situazione non è chiara”.
Bisogna fare grandi cambiamenti per far lavorare questa gomma?
“L’unica cosa che possiamo fare è lavorare sulla messa a punto, ma non è sufficiente quando devi fare qualcosa di importante. Purtroppo non ho una risposta chiara. E’ una situazione nuova per tanti motivi: per le gomme, sicuramente, ma non solo. Bisogna guidare in modo differente, non posso sfruttare il potenziale della moto”.
Eppure la conosci da anni.
“Esatto, la conosco molto bene, so quali sono le caratteristiche positive e negative: in passato sono riuscito a fare la differenza gestendo bene le criticità. Adesso non ho una risposta. E con un livello così alto, se hai questi problemi è normale essere indietro”.
Sembra che le moto nuove fatichino di più delle vecchie, non solo per la Ducati?
“Quando inizia una nuova stagione, sui parla sempre di moto nuova, ma ogni stagione ha la sua storia. Ripeto, l’unico vero grande cambiamento dal 2019 sono le gomme: questo è un dato di fatto”.
Hai qualche carte da giocare per domani?
“Non lo so, è difficile quando non hai fiducia nell’anteriore. Bisogna capire perché siamo così in difficoltà, perché non sfruttiamo il potenziale della moto: credo che dovremo lavorare insieme alla squadra per trovare una soluzione”.
Quanto incide il problema del rinnovo del contratto?
“Siamo umani, tutto incide, ma adesso non mi va di rispondere a queste domande”
Fuori Marquez, ci si aspettava che fosse tu il principale candidato, considerando quanto fatto negli ultimi tre anni: come stai vivendo questa situazione?
“Capisco che fuori il dominatore delle ultime stagioni c’era molta aspettativa su di me, ma da pilota la vivi diversamente, non speri mai che un tuo rivale non sia in pista. E, come ho sempre detto, ogni anno ha la sua storia, ci sono tanti fattori che influiscono sul risultato. Prima di arrivare qui, tutti pensavano che le Ducati sarebbe state facilmente davanti, ma non è così. Zarco ha fatto un tempo esagerato, ma voglio vedere che passo riuscirà a tenere domani… Si fanno le considerazioni in base agli anni precedenti, ma il passato è… passato. Il punto è riuscire a guidare bene: quando non ci riesci, non ti diverti e a questi livelli diventa molto complicato”.
Vi sto aspettando proprio qui, di Domenica.
Per ora il percorso di avvicinamento di Dovizioso è SCANDALOSO!
NON PUÒ ESISTERE un pilota su una Ducati, al di fuori del tuo compagno di team, che vada così tanto più forte di te che sei il pilota di punta.
NON PUÒ ESISTERE!
Questo dimostra che non hai la capacità di tirare fuori sempre e comunque il meglio dalla moto, su ogni tracciato e allora ha straragione Dall'Igna ad avere più di un dubbio circa le tue indicazioni e le tue lamentele sul livello attuale della moto.
E ha ragione chi osserva che l'expoit Dovizioso l'ha fatto l'anno in cui aveva Lorenzo in squadra, che a parte l'extra motivazione, probabilmente aveva individuato in modo molto più corretto di Dovizioso le aree deficitarie della moto e nei suoi dati Andrea trovava quelle modalità di affrontare certe curve, che lui non ha mai saputo interpretare efficacemente.
Comunque io a questo punto non avrei alcun dubbio a lasciarlo andare.