MotoGP 2020. I commenti dei piloti dopo il GP d'Austria
Fabio Quartararo: "E' stato un GP molto complicato: in entrambe le parti di gara ho avuto problemi ai freni, tanto è vero che in Gara1 sono andato dritto alla curva 4 e anche in Gara2 ero in difficoltà. Ma a tratti sono anche stato veloce, facendo qualche sorpasso. Credo che il mio avversario sia Dovizioso, perché è esperto e la sua Ducati è molto veloce in rettilineo".
Joan Mir: “Siamo competitivi da un po’ di gare, ma per un motivo o per l’altro abbiamo raccolto poco, meno delle aspettative. Qui in Austria ho vinto la mia prima gara in Moto3 e adesso ho conquistato il podio in MotoGP. Ho anche pensato che si potesse vincere, ma era difficile superare le Ducati. In più mi si è riscaldata la gomma anteriore, perdevo molto nel T3 e nel T4. Se fossi partito davanti, avrei potuto provare a imporre il mio ritmo, ma così non era possibile. La Moto3 ti insegna a stare in gruppo tranquillo. Credo che abbiamo un buon potenziale per lottare sempre in queste posizioni, ma bisogna fare un podio per crederci ancora di più…”.
Jack Miller: “Ho perso la seconda posizione per una combinazione di un errore e della gomma anteriore finita. Purtroppo, per la seconda gara non avevo più una gomma media a disposizione, potevo usare solo la soffice o la dura. Ma con la dura non avevo mai girato in tutto il fine settimana, quindi ho scelto la soffice. L’idea era spingere il più possible, provare a prendere un po’ di margine, ma non ha funzionato. Sapevo che Mir era lì, che ci avrebbe provato, ma non sono riuscito a difendermi come avrei voluto. La vittoria di Dovizioso? Dimostra che è ancora uno veloce, è un forte candidato al titolo mondiale, anche se non esattamente com’è la classifica. Per quanto mi riguarda, dobbiamo sempre provare a portare a casa più punti possibile”.
Aleix espargaro: “Ero proprio dietro a Valentino: se la Ducati di Zarco o la Yamaha di Morbidelli lo avesse preso, sarebbe stata la giornata peggiore della storia della MotoGP. Quando succedono certe cose, Zarco è sempre coinvolto. In Moto2 è successo qualcosa che non si può evitate, ma in MotoGP non ci si può comportare così. In quel punto è molto complicato controllare la moto per la velocità e per la scia. Zarco non è stato attento, va sempre oltre il limite: alcuni piloti pensano solo a se stessi”.
Sono convinto che un giovane che ancora deve trovare un posto nell'olimpo, possa correre qualche rischio ma un vecchio leone che non deve dimostrare più niente a nessuno (tanto meno a se stesso) stia vermanete giocando con la sua stessa vita....