MotoGP 2021. GP d’Italia al Mugello. Le reazioni dei piloti sull'incidente di Dupasquier
Anche al termine delle qualifiche della MotoGP, che hanno incoronato per la quarta volta di fila Fabio Quartararo, non si parla altro che dell'incidente di Jason Dupasquier, 20enne svizzero, caduto nelle Q2 della Moto3 e travolto dagli incolpevoli Ayumu Sasaki e Jeremy Alcoba.
Dupasquier non si è mai rialzato dall’asfalto (sul LIVE le immagini dei soccorsi) e si è deciso per un trasporto diretto all’ospedale di Firenze, ufficialmente per 'ulteriori accertamenti'.
Le ultime notizie, arrivate in circuito attorno le 18:30, dicono che Dupasquier ha un edema cerebrale e problemi al torace, ma non verrà operato.
Per i piloti della MotoGP è stato molto complicato tornare in pista, come dimostrano le loro parole rilasciate al termine delle qualifiche.
Cominciamo con il poleman, Fabio Quartararo: "Era tanto che non accadeva un brutto incidente. In Austria ricordo che lo avevano fatto vedere un sacco di volte, mentre oggi un paio. Poi, però, si è vista la curva dell’incidente con i medici, l’elicottero… Non è bello prima di entrare in pista per le FP4, sapendo che poi vai a 350 km/h, non è facile, non lo è per nessuno, sia per noi sia per le TV. Devi resettare, concentrarti sul tuo lavoro. Io appena sono entrato in pista ho fatto un errore, non ero troppo focalizzato sulla guida: fortunatamente stavo girando da solo. Dedico la pole a Jason…".
"Questo è uno sport pericoloso", ha detto Franco Morbidelli. "Purtroppo credo si sia trattato di una fatalità. Io non ho visto l’incidente, non so se lui ha preso il verde o no, comunque è così che va, è uno sport pericoloso. Spero possa andare tutto bene, bisogna capire in che situazione è".
"L’incidente di Jason è stato tosto", gli ha fatto eco Joan Mir. "E' stato difficile entrare in pista senza avere nessuna notizia, non le ho nemmeno adesso. Speriamo stia bene, è stata una situazione difficile, noi siamo piloti, queste situazioni le capiamo”.
Anche Michele Pirro al Mugello se l'è vista brutta, nel 2018 alla San Donato: "A volte il nostro sport è tosto. Questo è il brutto del nostro lavoro, è fantastico, ma a volte la situazione diventa difficilissima, complicato trovare la concentrazione per essere veloce, per andare al limite. Non so come sta adesso Jason, purtroppo non ho parole… Non ho visto la dinamica, sono brutte quelle immagini da vedere. Abbiamo passato una pessima mezz’ora, non è stato facile, siamo professionisti e siamo entrati in pista cercando di fare il massimo pur con difficoltà. Mi auguro per lui, come è successo per me quando sono caduto alla San Donato, di tornare a fare quello che gli piace".
Johann Zarco era ancora nel suo motorhome quando ha saputo dell'incidente: "Entravo e uscivo dal box, cercavo di preparami per la sessione, cercando di non vedere troppo cosa era accaduto, per non farmi toccare troppo nel cuore. E’ una sensazione strana dover salire in moto quasi come se non fosse accaduto nulla. Sì, è stato difficile. Io preferisco non guardare, ho bisogno poi di camminare per rilassarmi".
“Incrociamo le dita, c’è un ragazzo che sta lottando per stare con noi", spera Francesco Bagnaia. "L’inizio delle FP4 è stato strano, difficile restare in moto e fare le prove. Ho cercato solo di concentrarmi sulla mia moto, senza pensare ad altro, ma nei primi due giri è stato piuttosto complicato. E’ la prima volta che ho visto l’elicottero in pista, era tanto che non si vedeva un incidente così. Questo è il nostro sport e devi concentrarti, ma è molto complicato riuscirci".
“E’ stato molto complicato tornare in moto dopo l’incidente della Moto3", ribadisce Pol Espargaro. "Sappiamo che è qualcosa che può succedere, ma lo vedi sempre come qualcosa di lontano. Purtroppo è successo oggi, mando i miei auguri a Jason, non sappiamo nulla delle sue condizioni".
Valentino Rossi è tornato con la mente all'Austria 2020: “E’ molto difficile risalire in sella, non hai informazioni, non sei ottimista: vedi il pilota a terra, l’elicottero fermo. A quel punto hai due possibilità: ti togli la tuta, scappi dal box e vai a casa, oppure trovi la concentrazione per tornare in pista. Se non ci riesci, è pericoloso, perché queste moto richiedono attenzione. Tutti siamo tornati in pista, speriamo arrivino buone notizie. Purtroppo questo è l’aspetto più pericoloso della moto, ma non si può girare da soli, perché tanto in gara si è comunque tutti vicini. L’anno scorso, dopo l’incidente in Austria, ci avevo pensato a fermarmi, poi quando avevano comunicato l’ora della ripartenza della gara ho ritrovato concentrazione".
Il più netto è però Aleix Espargaro: “Ho pensato di non fare le FP4", confessa lo spagnolo dell'Aprilia. "E’ stato difficilissimo tornare in pista. Io sono papà, dopo quanto accaduto volevo fermarmi, ho chiesto a Massimo Rivola di avere informazioni. Lui mi ha un po’ tranquillizzato e ho deciso di girare, ma è stato veramente difficile".
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