MISANO ADRIATICO - Andrea Dovizioso non sa bene cosa aspettarsi: ad Austin ha fatto vedere miglioramenti importanti nell’adattamento con questa moto, ma su una pista molto differente rispetto a Misano.

“Non so bene cosa aspettarmi. Credo che correre due gare sulla stessa pista dove ho già guidato questa moto sia molto positivo, anche se questa non è la migliore pista per me, specie in accelerazione. Ma ho un buon feeling: vediamo come sarà il meteo, potrebbe essere freddo e con più vento.

Le gomme sono simili a Misano1, ci potrebbero essere problemi nelle curve a sinistra, specie nell’ultima. Bisognerà quindi capire come lavorano gli pneumatici, come sempre fondamentali per la gara”.

Per questo GP, ti aiuterà di più il test fatto dopo Misano1 o la gara di Austin?

“Il passo in avanti fatto ad Austin è stato sicuramente più interessante dei test, perché sono riuscito a spingere di più con la moto e perché abbiamo fatto delle prove di messa a punto che mi hanno fatto capire di più le caratteristiche della Yamaha. Sicuramente mi serve di più la gara di Austin anche se è una pista completamente diversa da Misano”.

Per il 2022 cosa ti aspetti?

“Quando ho fatto l’accordo con Yamaha era tutto chiaro sul futuro della squadra. Il mio programma va avanti con la moto ufficiale, non vedo l’ora di provare la moto a Jerez, sarebbe importante per capire la differenza delle moto”.

Una domanda generale: nel corso di questi anni, sono cambiate tanto le dimensioni delle MotoGP?

“Non così tanto. E’ cambiata la distribuzione dei pesi, dov’è la benzina, dove sono posti alcuni accessori, ma le dimensioni delle moto non sono cambiate così tanto".

Nel 2022 sono previste 21 gare, con meno test durante la stagione: cosa ne pensi?

“Credo che la situazione sia abbastanza chiara: se la vedi dal punto di vista dell’organizzatore, il meglio è avere più gare possibili, mentre per i piloti sarebbe meglio avere più test all'inizio dell’anno e meno GP durante la stagione. Ma non è il nostro lavoro: se potessi decidere, io vorrei avere tre test invernali, alcuni test dopo i GP e 19 gare, mi sembrano già abbastanza. 21 sono tante, ma la F.1 ne fa anche di più”.

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