L'INTERVISTA

MotoGP 2022, Aldo Drudi e il "giallo" di Valentino Rossi

- Il designer ha raccontato la storia che ha portato il pilota di Tavullia a scegliere il giallo: "La sua tonalità preferita è quella fluo". Si parla anche di Kenny Roberts e Kevin Schwantz
MotoGP 2022, Aldo Drudi e il giallo di Valentino Rossi

La passione di Valentino Rossi per il giallo è nata dalla passione di Aldo Drudi per il giallo. Il designer dei piloti, autore dei caschi più belli del motomondiale, dai primi di Graziano Rossi passando per i leggendari di Valentino fino ad arrivare a quelli coi messaggi di pace di Franco Morbidelli e Andrea Migno, è stato intervistato da moto.it in primis per risolvere un piccolo dubbio: qual è la tonalità di giallo preferita da Valentino Rossi? 

La risposta è semplice ma nasconde una storia complessa e interessante che parte da Kenny Roberts e arriva al 46 passando per un altro mostro sacro del motorsport: Kevin Schwantz.

Ma andiamo con ordine. In questi giorni è stata svelata la nuova livrea dell’Audi con cui Rossi correrà il suo primo campionato Gt. Livrea e tuta sono decise dalla squadra ma Rossi ha potuto, come ogni anno, decidere con Aldo Drudi come fare il suo casco, che si può vedere qui sotto.

 

“Il casco di quest’anno nasce prendendo spunto dalla tuta che Valentino usa al ranch. Ha questi colori: blu, azzurro celeste e giallo. Sono i colori che abbiamo usato con il tema sole-luna che è immancabile”

L’anno scorso, ultimo anno di MotoGP, il sole e la luna erano sfumati, come a segnare un passaggio di vita per Valentino, l’ultimo anno di corse…

“Sole e luna non avevano una definizione precisa, per favorire il passaggio da un colore all’altro. Quest’anno siamo tornati alla definizione grafica del sole e della luna”

Qual è la tonalità di giallo preferita da Valentino?

“È il giallo fluo ma il giallo non nasce a caso, vi racconto qualcosa di cui ho parlato raramente, se volete racconto tutta la storia...”

Sì, certo…

“Io andavo alle corse ed ero appassionato alla livrea di Kenny Roberts che era gialla, non fluo, nera e bianca. Bellissima, una delle più belle che ricordo. Quando lui smise di correre quel giallo si perse un po’. Era il giallo della Yamaha Usa che poi Rossi ha usato come livrea speciale a Laguna Seca nel 2005. Anche con Biaggi avevo fatto qualcosa di giallo ma chi si è legato davvero al giallo è stato Valentino”

 

La Yamaha 500 di Kenny Roberts del 1980
La Yamaha 500 di Kenny Roberts del 1980

Come?

“Valentino correva nelle minimoto con il casco di Kevin Schwantz che era un pilota mio, ho disegnato anche il casco campione del mondo. Se ricordi dietro a quel casco c’era un flash giallo fluo, i colori fluo erano esplosi in quegli anni e io li ho portati nei caschi e nelle tute. È stato il passaggio da Kenny Roberts che io seguivo come tifoso a Kevin Schwantz a cui io ho proposto questo flash di giallo fluo”

E Valentino?

“Lui correva nelle minimoto con il casco di Schwantz. Io disegnai per Vale la livrea della moto 125 dell’Europeo e anche la prima del mondiale del 1996 che era giallo fluo: così diventò il suo colore distintivo. C’è stato un ideale passaggio di consegne del giallo da Kenny Roberts a Kevin Schwantz e da Schwantz a Valentino Rossi”

Quindi sei stato tu a proporgli il giallo…

“Gliel’ho proposto nell’Europeo. Casco e tuta glieli rimediai da Dainese, all’inizio Lino Dainese era perplesso perché Vale era conosciuto solo come figlio di Graziano. Io insistetti e dissi a Dainese ‘fidati, è un fenomeno’”

 

Il casco a cui Drudi fa riferimento è quello nella mano destra del pilota
Il casco a cui Drudi fa riferimento è quello nella mano destra del pilota
Valentino Rossi nel 1996
Valentino Rossi nel 1996

Quando hai fatto il primo casco a Valentino?

“Al primo anno di mondiale”

Da allora, sul casco, cioè lo spazio dove il pilota ha maggiore libertà Rossi ha sempre avuto il giallo fluo…

Sempre il fluo. Lui addirittura, se ricordi, il primo anno di 500, aveva una livrea Honda che avevo disegnato io con un giallo normale ma sulla tuta e sul casco Valentino voleva il fluo, come si vede nelle foto. È un po’ lo stesso problema che c’è quest’anno sulla moto della VR46 con due gialli diversi”

La Honda 500 del 2000 con la livrea di una tonalità di giallo e la tuta di un altro
La Honda 500 del 2000 con la livrea di una tonalità di giallo e la tuta di un altro

Quali sono le livree che hai disegnato per Valentino e che preferisci?

“Con Vale abbiamo fatto una serie di Yamaha tutte molto belle. Ero io il designer della Yamaha. Anche quando il progetto arrivava dal Giappone noi poi facevamo una revisione. Ricordo quella bella speciale fatta per Assen. Anche per Colin Edwards, suo compagno di squadra, abbiamo fatto caschi e livree”

Adesso che piloti hai nel motomondiale?

“Noi abbiamo scelto di lavorare con meno piloti, concentrandoci su quelli giovani che hanno il piacere di lavorare con noi. In MotoGP abbiamo Franco Morbidelli, Luca Marini, Enea Bastianini, Maverick Vinales e Fabio Quartararo. Poi abbiamo Andrea Migno in Moto3, a lui farò il casco tutta la vita anche se andrà in bicicletta perché è un personaggio straordinario. Poi seguiamo l’immagine di tre team: Yamaha ufficiale, Ducati ufficiale e team Gresini”

Con Morbidelli vi siete tolti anche una bella soddisfazione: lo ha chiamato il regista Spike Lee dopo il casco inspirato al capolavoro “Fa’ la cosa giusta”…

“Vedere che il motociclismo viene riconosciuto fuori dalla nicchia di noi appassionati è una grande soddisfazione: vuol dire che si riesce a comunicare. Quella di Spike Lee è stata eclatante, magari lui non sapeva neanche cosa fosse una MotoGP eppure ha chiamato Morbido per complimentarsi. Comunque la cosa più bella rimangono gli occhi dei piloti quando gli consegniamo il casco speciale appena realizzato per loro”

Quello più di successo può essere considerato quello con la faccia di Valentino alla San Donato al Mugello?

“È il più divertente”

E qual è il tuo preferito?

“No, faccio fatica a dirne uno. Ce ne sono talmente diversi, anche come approccio, uno fatto tutto a mano, uno partiva da un’idea uno da un’altra. Devo dire che siamo sempre stati ad un altissimo livello. Soddisfare Valentino è una grandissima sfida. Non si diventa campioni del mondo 9 volte +1, come dico io, se non sei un buon interlocutore. Il pilota scambia informazioni col capotecnico o con il designer e più lui è sul pezzo più le informazioni che darà saranno buone e verrà una buona moto o un buon casco. E se anche il casco era bello serviva a dargli un decimo in più sulla griglia di partenza”

In quest’ottica qui una curiosità: nel casco speciale di Misano 2015 Valentino è rappresentato come un pesciolino giallo braccato dallo squalo che era Lorenzo. Vista anche come è andata da lì in avanti la stagione può essere stato quello un piccolo segnale inconscio, forse l’unico disegnato sul casco, di resa o quantomeno di timore di Vale nei confronti di Lorenzo?

“No, al contrario. Dobbiamo sempre partire dal presupposto che Valentino ha sempre avuto l’eleganza di non considerare mai nei suoi caschi l’avversario o denigrandolo o prendendolo come riferimento. In quel caso lì se ricordi c’era Jorge Lorenzo che stava andando fortissimo e quando vinceva le gare faceva la pinna dello squalo per festeggiare. Siccome Valentino, nella gamma dei personaggi dei fumetti, era più vicino a Willly il Coyote più che a uno squalo predatore, come anche il Pollo Osvaldo. Quindi se Lorenzo faceva lo squalo lui era più un piccolo Nemo, tutto giallo. Ma se vai a vedere gli occhi di quel pesciolino era bello furbetto, non uno che se la fa addosso per lo squalo dietro”

Valentino come l’hai sentito per questa nuova avventura delle auto?

“Carico, molto carico. Come sempre Valentino si impegna in tutte le cose che fa e se si tratta di motori il suo impegno è maniacale. Quanto sarà appagato da quest’avventura dopo tutto quel che ha fatto in moto? Non te lo so dire, certo è che lui sa bene cosa può e non può fare ma ci darà delle soddisfazioni. Quindi lunga vita al re, con tutto quello che ci ha fatto godere noi saremo sempre pronti ad accompagnarlo perché siamo sicuri che lo farà sempre ad alto livello”

  • giacomino791
    giacomino791, Monserrato (CA)

    Il casco di Schwantz a cui si riferisce Drudi non è quello della foto ma quello del 1992.
    Nella foto postata del 2013, Kevin si trovava a Suzuka per partecipare alla 8 ore.
    Corse con la GSX-R e per la gara indossò il casco replica di Rainey.
    All'età di 49 anni fini sul podio insieme a Haga e Kagayama.

    Fenomeno come sempre
  • rob141
    rob141, Manziana (RM)

    9+1 ? ma di che parla ?
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