MotoGP 2022. GP della Malesia. Pecco Bagnaia: “8 Ducati in pista? Le gare le ho vinte da solo”
Sepang - È vero che, a volte, l’apparenza inganna, ma per quello che si vede, Francesco Bagnaia è molto calmo. Domenica potrebbe vincere il titolo - a proposito, anche nel 2018 conquistò su questa pista quello della Moto2 - e secondo tutti i piloti ha davvero una grande possibilità di farcela. La consapevolezza di avere una moto vincente, è sicuramente un bell’aiuto a mantenere la tranquillità.
“Per il momento, sono abbastanza calmo, so qual è il nostro potenziale. Il punto interrogativo potrebbe venire dalle condizioni meteo, ma è inutile pensarci adesso. È vero che un italiano non conquista il titolo della MotoGP dal 2009 e la Ducati dal 2007: potrebbe quindi essere un qualcosa di veramente speciale, oltre al fatto che sarebbe il mio primo mondiale in MotoGP. Ma non ho pressione in questo momento, non è differente dal solito, sono abbastanza tranquillo: bisogna rimanere concentrati e finire il lavoro”.
È una situazione simile a quella del 2018?
“No è un po’ diversa, perché allora avevo 38 punti di vantaggio e la possibilità di farcela era concreta, mentre questa volta è molto più complicato: ho accettato il fatto che si potrebbe arrivare a Valencia. Sappiamo di essere veloci e rispetto ad allora sono molto più calmo: vedremo nei prossimi giorni”
Come erano andati i test a inizio stagione su questa pista?
“Male, eravamo stati molto lenti. Da lì abbiamo lavorato duro per arrivare a questo punto. A Portimao c’è stato il primo grande miglioramento; poi, nella seconda parte della stagione siamo stati efficaci, con grandi motivazioni gara dopo gara”
Hai fatto qualcosa di particolare in questi giorni per gestire la pressione?
“No, le stesse cose di sempre: ho letto un libro, ha guardato dei film, ho rivisto la gara del 2019. Tutto come un GP normale: bisogna essere focalizzati, per poter fare un buon lavoro. Se inizi a pensare alla pressione, finisci con mettertela da solo. Poi qui c’è la mia famiglia, la mia fidanzata: sto bene”
Quale è stato il momento chiave della stagione?
“Silverstone. Quella vittoria mi ha dato grandi motivazioni, perché sono riuscito a farcela nonostante fossi in difficoltà e non avessi grande velocità. Per quanto riguarda la classifica, il momento decisivo è stato Aragon: Quartararo è caduto, io ho guadagnato 20 punti”
Come hai vissuto questa rimonta, questo periodo nel quale spesso sei stato criticato?
“Sono abbastanza abituato a essere messo in discussione anche quando vinco. Mi sono sentito bene, andando avanti ho avvertito più motivazione, mi sono concentrato totalmente sull’obiettivo. Sono molto soddisfatto di quanto ottenuto fino qui, ma bisogna finire l’opera, che è la cosa più difficile”
Hai detto: sono abituato a essere criticato, perché succede?
“Non lo so. Ma ho capito che non devo dimostrare il mio valore a chi critica. Una critica costruttiva è sempre ben accetta, mentre chi lo fa a prescindere non merita che io mi innervosisca per questo. Faccio le cose per me stesso e per chi lavora con me, per chi sa perfettamente cosa abbiamo ottenuto. Sinceramente il discorso che ci sono otto Ducati in pista non regge: le gare le ho vinte da solo, il potenziale dimostrato quest’anno è stato incredibile”.
Proverai a vincere?
“Certo, spingerò per riuscirci”
Tanti tuoi avversari pensano che hai una grande possibilità di conquistare qui il titolo.
“Possiamo andare molto forte, ma nel 2019 qui ha fatto la pole Quartararo e ha vinto Vinales… Sono sicuro che la GP22, grazie a tutti i passi in avanti fatti, sarà competitiva, ci sono due rettilinei dove fare la differenza: c’è la possibilità di fare una bella gara. Al titolo non ci voglio pensare”
Credi che Quartararo si sia arreso?
“Non credo: siamo piloti, siamo qui per vincere e non molliamo fino alla fine. Proverà in tutti i modi a stare davanti: nell’ultima gara è caduto per provarci. La sua è stata una bella dimostrazione di forza, non si è accontentato”
Si può dire ancora che le gare le ha vinte da solo?