MotoGP 2022. GP di Francia a Le Mans, la strana giornata della Suzuki
Le Mans - È difficile fare finta di niente, andare avanti come se fosse tutto normale. Non lo è, lo sanno tutti, i piloti, i meccanici, tutti quelli che lavorano nella squadra, i meravigliosi ragazzi dell’ hospitality.
Nessuno, naturalmente, ha voglia di parlare: il team manager Livio Suppo, giustamente, dice di rispondere solo a domande su quanto avviene un pista. Colpisce un aspetto: con tutti quelli che scambi due parole, si arriva alla stessa conclusione: “Spiace un casino, perché questa è una squadra meravigliosa”.
Lo dicono tutti, non c’è uno solo che dica il contrario, che segnali qualche crepa dentro al box: nel team Suzuki stanno tutti a meraviglia. Non è così comune che accada.
E allora fa ancora più effetto, spiace ancora di più che un gruppo di persone così affiatate, così brave nel loro lavoro, siano costrette a dividersi, a cercare un’alternativa, a ricominciare da capo un’esperienza lavorativa, in un ambiente nuovo e difficilmente altrettanto positivo come quello attuale.
“La situazione non è semplice - afferma Alex Rins - uno di quelli più colpiti, più shoccato dalla notizia del ritiro a fine anno -. Non è facile dimenticare tutto, ma siamo riusciti a farlo, anche perché in MotoGP non puoi permetterti di non essere concentrato. Abbiamo fatto un buon lavoro: durante il giorno ci pensi, ma poi viene naturale trovare la concentrazione”.
Joan Mir è caduto piuttosto violentemente nelle FP2, fortunatamente senza grande conseguenze fisiche: “Ho un po’ di dolore in tutto il corpo, ma per domani non dovrebbe essere un problema”. Il campione del mondo 2020 è teoricamente quello meno preoccupato per il futuro - si dice sia già in Honda -, ma anche lui è un po’ frastornato da questa situazione.
“Siamo in un momento un po’ complicato, ma l’atmosfera dentro al box è la stessa di sempre e quando entri in pista ti comporti sempre allo stesso modo. Ma è chiaro che non sono tutti contenti “.
È proprio così, questa tristezza di fondo si percepisce, come è normale che sia. È chiaro che sono tutti professionisti, tutti faranno il massimo per ottenere i migliori risultati possibili, questa situazione potrebbe addirittura essere uno stimolo per Rins, che ieri ha dichiarato: “Voglio dimostrare ai giapponesi che hanno sbagliato a ritirarsi”. Perfino commovente.
Una giornata davvero strana per tutta la Suzuki, tra l’altro molto competitiva a Le Mans. Che dispiacere.
50 persone non saranno le migliaia che lavorano nelle fabbriche sparse per il mondo e giustamente da salvaguardare, ma il rispetto è uguale per tutti e a questo giro la dirigenza non ne ha avuto per loro, e da accanito motociclista Suzukista da oltre trent'anni, mi hanno deluso profondamente.