MotoGP 2022. GP di Francia a Le Mans, Rins: “Ho pianto”. Mir: “Non parlo del futuro per rispetto della squadra"
Le Mans - Si passa davanti ai camion Suzuki e viene il magone: quante persone sono potenzialmente senza lavoro. Teoricamente lo sono anche i due piloti, Joan Mir e Alen Rins: come sempre, parlano in momenti differenti, ma questa volta ci sembrava giusto unirli nelle loro reazioni.
Come hanno reagito alla notizia del ritiro
Alex Rins: “È stato davvero difficile. Sono crollato, ho iniziato a piangere. Dal 2017 ho dato tutto alla Suzuki. Ho dato loro molte informazioni per sviluppare la moto. I meccanici erano sconvolti, i giapponesi del team ancora di più. Raramente ho visto piangere i giapponesi, questa volta è successo”
Joan Mir: “Quando te lo dicono, logicamente ti senti giù, perdi la motivazione, ma poi reagisci. A Jerez hanno informato prima i piloti e hanno lasciato a noi la scelta se essere presenti quando hanno informato le squadre: sia io sia Alex abbiamo voluto esserci”
La decisione di Suzuki
AR42: “La notizia è stata un grande shock per me e per la squadra. Che io capisca o meno la decisione di Suzuki non ha importanza. Ed è ancora più difficile da comprendere, perché siamo competitivi. Siamo primi nella classifica a squadre, stiamo lottando per il campionato”
JM36: “È molto pesante. Certo, è una delusione, ma se hanno preso una decisione di questo calibro, deve essere per un motivo importante, perché qui stiamo facendo bene e sapete tutti che la nostra squadra è speciale, è esemplare. Suzuki ci ha sempre rispettato, quindi, insisto, qualcosa di importante li ha portati a prendere questa decisione”
Come mantenere la motivazione
AR42: “Come pilota devo mantenere la concentrazione. Continueremo a fare quello che facevamo prima. Andremo avanti gara per gara. Quello che è successo mi dà una motivazione in più: dimostriamo a chi è in Giappone che è stata presa la decisione sbagliata. Mi hanno detto che i piani di sviluppo della moto saranno mantenuti, e io ci credo”
JM36: “La motivazione d'ora in poi sarà logicamente diversa, ma gestiremo questa situazione nel miglior modo possibile. Suzuki ha sempre agito in modo professionale, sono sicuro che continuerà a dare il 100%”
Il futuro
AR42: “Stavamo trattando il rinnovo, eravamo vicini alla firma. Credo che la squadra non sapesse del ritiro, altrimenti non avrebbe portato avanti la trattativa. Non ho altra scelta che continuare ad essere veloce e vedere cosa succederà. Non sono in grado di scegliere ora”.
JM36: “È chiaro che un nuovo motore per il prossimo anno non sarà provato nei test di Montmelò... Stavamo parlando di rinnovo e la mia idea era di rimanere alla Suzuki, ma ora il mio manager ha del lavoro da fare. Non mi piace parlare del prossimo anno per rispetto alla mia squadra”.
Una soluzione possibile sarebbe cedere la squadra in blocco per continuare, non necessariamente con le stesse moto e piloti.
Sponsor se ne dovrebbero trovare, pare che VR46 dopo che sono spariti i sauditi avesse diverse alternative.
Certo il precedente del ritiro Kavasaki, che dopo il ritiro continuò per un anno con Melandri, non è molto incoraggiante.
Comunque ritirandosi Suzuki avrà anche penali da pagare, principalmente con Dorna, non con i piloti a fine contratto.