MotoGP 2022. Le pagelle del GP del Portogallo a Portimao
Fabio Quartararo: 10
Fa una differenza pazzesca, come la faceva Valentino Rossi con la prima Yamaha, Casey Stoner con la Ducati, Marc Marquez con la Honda. Insomma, come sanno fare solo i grandissimi. E’ impressionante per velocità, determinazione, capacità di sfruttare al massimo i punti forti della Yamaha, nascondendone i difetti. In questo momento, è il migliore di tutti. Campionissimo.
Johann Zarco: 9
Pole e gran gara: gli manca sempre qualcosina per arrivare alla vittoria, ma, obiettivamente, era quasi impossibile battere Quartararo a Portimao. Dopo un inizio di stagione un po’ complicato - forse anche a causa della GP22 - sta ritrovando ritmo e fiducia: bel GP. Secondo francese.
Aleix Espargaro: 9
Forse ha ragione Ruben Xaus (puoi rivedere la diretta di domenica sera) quando dice che nessuno sarebbe in grado di andare più forte di Aleix con l’Aprilia. Con il bagnato ha sofferto, ma appena la pista si è asciugata, è tornato ai suoi livelli, ha ritrovato velocità e sicurezza. Imbattibile (con l’Aprilia).
Alex Rins: 8,5
Mezzo punto in meno per le pessime qualifiche, purtroppo determinanti sul risultato finale. Ma in gara è stato quasi perfetto: partenza strepitosa, rimonta da applausi, gestione dei momenti critici, sapersi accontentare senza esagerare. E’ un altro pilota rispetto al 2022: può puntare al titolo. Rimontone.
Miguel Oliveira: 7
Fa il suo senza acuti, ma lo fa bene, portando la KTM ha un risultato più che soddisfacente. Certo, se si pensa a come aveva dominato questa gara nel 2020, non ci si può troppo esaltare, anche perché davanti a lui sono caduti due piloti che quasi certamente lo avrebbero preceduto al traguardo. Comunque, la sua prestazione è stata più che dignitosa. Idolo locale.
Marc Marquez: 6
Alla fine, grazie soprattutto all’orgoglio, vince la sfida casalinga con il fratello, ma non c’è nient’altro di positivo nel suo fine settimana. Si pensava potesse puntare alla vittoria, invece, evidentemente, la realtà è molto differente.
Alex Marquez: 7
Bella gara, finalmente: questo deve essere il suo livello. Fa dei bei sorpassi, è tenace nel batti e ribatti con il fratello, guida bene senza fare errori. Qui era andato forte anche nel 2021: speriamo non sia solo una questione di pista. Luce propria.
Pecco Bagnaia: 6
La sua prestazione in gara è stata da otto in pagella, le sue qualifiche da quattro: non si può dare più della sufficienza. Personalmente continuo a pensare che rimane il pilota numero uno della Ducati, quello con più potenziale, ma è ora di dimostrarlo. Speriamo che la risonanza magnetica ai legamenti sia negativa. C’è sempre qualcosa che va male.
Pol Espargaro: 5
Continua a ripetere che la Honda RC213V è molto competitiva, in una sorta di sfida interna con il compagno di squadra per sottolineare la sua indipendenza. Una sfida difficile da vincere, soprattutto con certe prestazioni. Sotto pressione.
Maverick Vinales: 4
Inizio disastroso, finale in crescendo e interessante: quanto volte si è scritto questo sulla sua gara? Tante, troppe. Non riesce a cambiare passo, anche se non è così lontano. Ma da lui ci si aspetta ben altro. Partenza lenta.
Andrea Dovizioso: 5
E’ la seconda Yamaha al traguardo: è l’unica consolazione. Ma il distacco da Quartararo non è accettabile.
Luca Marini: 5
Anche con lui si è ripetitivi: bene in prova, male in gara. Ha bisogno di trovare una base di messa a punto che ancora non è stata trovata.
Franco Morbidelli: 4
Purtroppo la prestazione complessiva è molto negativa, ma è tutta colpa sua? Per me no. Affiatamento complicato (con la squadra).
Marco Bezzecchi: 5
Era andato fortissimo in prova in tutte le condizioni, sull’asciutto e sul bagnato, ma in gara si è perso. Ci si aspettava di più.
Joan Mir: 6
Al di là dell’episodio che l’ha messo fuori gara senza colpe, il suo rendimento è stato nettamente inferiore al potenziale mostrato in prova: in Suzuki erano convinti che si sarebbe giocato la vittoria. E anche Valentino Rossi aveva puntato su di lui… Anteriore delicato.
Jack Miller: 4
Un errore non così grave, ma dalle conseguenze devastanti. Il podio era alla sua portata, ma basta una frenata sbagliata per rovinare tutto. Attimo sfuggente.
Jorge Martin: 4
Un altro errore, un’altra caduta in gara. Bisogna cambiare l’approccio. Momento difficilissimo.
Enea Bastianini: 4
Una scivolata determinata per me anche dai problemi alla mano destra infortunata in prova. Lui, molto onestamente, dice che non è così: in ogni casi due cadute tra Q1 e GP molto pesanti. Primo errore stagionale.
Yamaha M1: 8
Siamo alle solite: qual è il vero valore della M1? Quello che mostra Quartararo o quello messo in evidenza dagli altri piloti? Per me il pilota sta facendo una differenza mostruosa.
Ducati DesmosediciGP: 9
Come si fa a dire che la Ducati non è competitiva? Impossibile. E’ sempre in prima fila se non addirittura in pole, è sempre sul podio, con piloti differenti. Dài su, la Desmosedici è competitiva.
Aprilia RS-GP: 8,5
Un’ottima base, una moto solida ed efficace in tutte le condizioni. A Noale sono stati bravissimi.
Suzuki GSX-RR: 9
E’ tornato a essere il “violino” che conosciamo: si guida benissimo e va forte in rettilineo. Entrambi i piloti hanno segnalato qualche problema con la gomma anteriore, ma il giudizio è più che positivo.
KTM RC16: 7,5
Sul bagnato ha fatto vedere un buon potenziale, sull’asciutto un po’ meno. Non è lontana dalle migliori, ma c’è ancora da fare.
Honda RC213V: 6
Appena sufficiente, con l’unica scusante che, essendo così nuova e senza dati a disposizione, patisce più delle altre Case la perdita di turni sull’asciutto. Ma sembrava decisamente più competitiva.
Quanto Quartararo, senza togliere nulla alla sua bravura, con una moto molto simile a quella dello scorso anno sia stato agevolato?
I giornalisti e anche noi commentatori della domenica, giù a sostenere tutto e il contrario di tutto, poi il pilota che durante l'arco del campionato riesce a capire meglio di altri la situazione gara per gara in modo da poterla sfruttare al massimo, alla fine potrebbe trovarsi la davanti a giocarsi il mondiale, il vincitore sarà sempre e comunque uno di quei 2/3 che hanno qualcosa da dare in più degli altri in senso assoluto.
Gara di ieri a parte Quartararo è sicuramente un di questi, la Yamaha non ha le stesse caratteristiche della Ducati anzi sembra essere l'esatto opposto, alla fine dei 20 appuntamenti chi arriverà davanti avrà avuto ragione... punto.
Honda oggi non ha un missile e per la situazione generale che si è venuta a creare penso faranno fatica a venirne fuori: il pilota di punta che non si capisce bene quanto sia a posto fisicamente e non solo, il suo compagno di squadra che nonostante non sia di primo pelo in Moto GP non ha mai fatto vedere uno sprazzo di luce, gli altri 2 del team satellite forse non hanno l'esperienza per mettere a punto una moto nuova..... insomma!
Team Suzuki al contrario di Honda sembra non gli manchi nulla, per ora unico sottotono Mir, non hanno ancora vinto ma sono in testa al campionato, se continuano così alla fine potrebbero spuntarla pure loro.
In Aprilia hanno fatto passi da gigante ma Vinales stenta ad emergere, penso lo avessero preso perché pensavano potesse andare più forte di Espargaro ma per ora è molto lontano dal diventarlo.
KTM rischia dirimere l'eterna promessa sembra non avere grossi punti deboli ma che manchi un po in tutto.
Valentino Masini