MOTOGP 2023

MotoGP 2023. Valentino Rossi parla della F1 stile NBA, della MotoGP, del possibile accordo Yamaha-VR46

- Il pilota di Tavullia a Jerez ha rilasciato un'interessante intervista
MotoGP 2023. Valentino Rossi parla della F1 stile NBA, della MotoGP, del possibile accordo Yamaha-VR46

Valentino Rossi nel weekend trascorso a Jerez, vicino alla sua squadra e ai ragazzi dell’Academy, ha avuto modo di firmare un contratto e rilasciare anche alcune interessanti interviste, come quella a Sky e quella al giornalista Oriol Puigdemont di motorsport.com, di cui riportiamo qui alcuni estratti.

Sulla paternità…

"Essere padre è un'esperienza bellissima. Ovviamente la vita ti cambia, soprattutto i ritmi e alcune abitudini, soprattutto al mattino, perché devi svegliarti presto. Ho aspettato a lungo prima di decidere di fare il grande passo perché pensavo che coniugare la paternità con le esigenze di un pilota sarebbe stato molto difficile. Ora penso che avrei potuto farlo prima. Vedere Giulietta crescere è una gioia"

Il giornalista ha ricordato a Rossi del suo passaggio da Honda a Yamaha nel 2004...

"Le cose sono cambiate molto da allora; sono passati 20 anni. È vero che la moto conta molto, ma se c'è una cosa che il campionato ha azzeccato è che le prestazioni tra le moto sono molto simili. Ci sono dieci piloti che sono tutti in grado di vincere"

Il Motomondiale sta attraversando un periodo in cui l'audience è calata: cosa bisogna fare per raggiungere il pubblico che si è perso?

"Con me è successa una cosa un po' particolare, perché ci sono state molte persone che non seguivano le moto e che poi sono diventate degli appassionati. Persone sia dall'Italia che dal resto del mondo. Ora, diciamo che i livelli di popolarità del Motomondiale sono tornati alla normalità, alla fase precedente al mio arrivo. Si stanno cercando formule, come le gare Sprint, per attirare più persone, ma in termini sportivi credo che il campionato funzioni. È emozionante guardare le gare della MotoGP, dalle tribune o in TV"

Ma la Formula 1 è cresciuta molto come evento, al di là di ciò che accade in pista. Pensa che questa sia la strada da seguire anche qui?

"La Formula 1 ha seguito una linea molto americana; qualcosa di simile alla NBA, molto incentrata sullo spettacolo. Negli ultimi anni la popolarità che ha raggiunto è spaventosa, è un prodotto di altissimo livello, che tutti vogliono vedere. Credo che anche la MotoGP possa farlo, ma non so come. Ma il potenziale c'è"

Cosa deve fare la Yamaha per convincere VR46 a correre con le sue moto?

"Abbiamo un contratto fino alla fine del prossimo anno, quindi nel 2024 correremo con la Ducati. Mi piacerebbe che VR46 corresse con la Yamaha, perché io sono un pilota Yamaha, quindi avrebbe senso. Il problema è che la Yamaha deve trovare un modo per migliorare la M1. Vogliamo andare alle gare pensando di poter pensare di vincere o di lottare per il podio e, al momento, la situazione tecnica della Yamaha è complicata. Hanno il potenziale per migliorare e c'è ancora un po' di tempo prima di decidere (per il 2025). Ma la Ducati, dall'arrivo di Dall'Igna, ha davvero fatto un passo avanti e ha alzato il livello tecnico. Gli altri sono diventati inseguitori"

  • Toscano34
    Toscano34, Siena (SI)

    Ha ragione. La Motogp avrà perso i casuals ma non è affatto in una situazione disperata. I motociclisti, gli appassionati, la seguivano da prima del 46 e lo fanno ancora. Anche se in questo "ciclo" la meccanica conta più del manico, tecnicamente non è certo da buttar via. E magari il nuovo fenomeno è dietro l'angolo.
    E' chi ha speculato per anni.. Dorna, promoter locali, procuratori ecc.. che ha dovuto rivedere i propri margini. Un sistema che tra il biennio Covid e il ritiro di un personaggio come rossi ha smesso di crescere. Meno grossi sponsor, meno gente in certi circuiti, e cosi via.
    Motivo per cui si sono inventati le sprint, la sigletta stile F1, la grafica "appiccicata" sulle immagini TV, le MotoGP Legends che tra un pò pure Alzamora, ed il tizio NBA che chissà a beve cosa si inventerà. Anche il giornalismo sportivo è cambiato: sopravvive l'analisi tecnica ( e vorrei vedere, in un momento in cui le moto sono razzi da 300 Cv tenuti in terra da ali rovesciate ) ma fa più lettori il titolone, la polemichetta, la sintesi breve.
    Ora, la strada segnata pare sia, come in altri sport, quella di aumentare il valore dei diritti TV, che di conseguenza dovrebbe portare nuovi appassionati negli autodromi, non necessariamente quelli "storici" .
    Tanti auguri. Io l'unica cosa che mi auguro è che le case giapponesi abbiano margini ed interessi tali da non dover seguire la strada di Suzuki, perché dopo di loro ci sarà solo ZONTES e compagnia bella, e sarà davvero finita..
  • Valentino.Masini
    Valentino.Masini, Cesena (FC)

    Non ce lo faranno sapere mai se il calo ci sia stato o no, salvo forse quando DORNA sarà un lontano ricordo, per il momento tante opinioni di parte naturalmente che lasciano il tempo che trovano: in Argentina...... si ma a Jerez... non vuole dire niente se in qualche circuito c'era il deserto oppure il contrario, sempre di poche migliaia di persone si tratta. I dati che interessano gli organizzatori sono altri, sono i MILIONI di telespettetori in più o in meno in tutto il mondo, sono loro che attirano gli sponsor, le case a partecipare e tutto quanto, se in un circuito non ci va più gente a vedere la gara in diretta conta poco, la volta dopo cambiano circuito. Detto questo mi sembra che dopo anni in cui tutto è filato liscio: case ufficiali che si davano battaglia senza esclusione di colpi, team satelliti (i privati di un tempo) che si sono potuti permettere uno sfarzo mai ostentato prima nemmeno dai team ufficiali e comunque protagonisti, piloti da ultimo posto in grigla che ricevevavano comunque un trattamento onorevole, paesi in espansione che facevano a gara per ottenere il loro gran premio...... Ora niente di tutto questo, case che si ritirano, altre che sembrano tirare avanti fino ad esaurimento degli impegni presi, i "team satellite" costretti a ridimensionarsi e chi vuole le moto per correre deve presentarsi alle fabbriche con i soldi in bocca, piloti che vengono provati 1 anno dalle case e se non dimostrano di essere dei fenomeni li mandano a zappare... usa e getta insomma. Paesi che disdicono gli impegni presi per avere il loro Gran Premio...... Gli organizzatori che secondo me tanto avevano fatto in periodo COVID per cercare di mantenere alto l'interesse, rimettendoci una barca di soldi, ora si ritrovano a doversi arrampicare sugli specchi per tentare di mantenere in pedi il baraccone che tanto gli aveva reso in passato e che ora sembra perdere pezzi per stada. Poi per carità non sarà perchè Valentino Rossi ha smesso di correre, le motivazioni potrebbero essere altre e complesse da valutare per chi ha le mani in pasta.... figuriamoci per chi guarda le core dal divano.
    Valentino Masini
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