MotoGP 2024 - #lanotiziainprimafila

MotoGP 2024 - Acosta, cosa sta succedendo? [VIDEO]

- Dopo un ottimo inizio di campionato, con due podi nelle prime tre gare, il fenomeno spagnolo sta faticando: perché? Valentino Rossi non ha dubbi: “KTM sicuramente non è troppo competitiva, ma si fanno sentire anche le cadute”. Come era successo a Jorge Lorenzo nel 2008. Proviamo ad analizzare la situazione.

#lanotiziainprimafila di oggi è dedicata a Pedro Acosta: dopo un ottimo debutto in MotoGP, con sorpassi da applausi, un terzo e un secondo posto in gara nei primi tre GP, adesso sta faticando oltre le aspettative. Cosa sta succedendo? Sicuramente, Pedro è in confusione è ha perso confidenza, come dimostra quanto accaduto nell’ultima gara in Austria: tre cadute in prova, sempre più lento, al di là del risultato finale, di Brad Binder e di Jack Miller, dei quali aveva dimostrato a inizio campionato di essere decisamente più veloce ed efficace. Una involuzione preoccupante. Ma anche del tutto normale, per un debuttante in MotoGP. Valentino Rossi, intervenuto in diretta negli studi di Sky in Austria, non ha dubbi: “KTM non è molto competitiva e cadere con la MotoGP è molto differente di quando vai a terra con la Moto3 e la Moto2: ti rimangono in testa”.

Volendo fare un paragone con un campione del passato, si può tornare al 2008, allo straordinario debutto di Jorge Lorenzo: 3 pole, una vittoria e tre podi nei primi tre GP con la Yamaha M1. Poi, al quarto GP, Lorenzo cadde pesantemente in Cina e altre volte nel corso del campionato: mi ricordo un volo pazzesco a Laguna Seca, con Jorge che confessò di aver pensato di smettere di correre. Ecco, dopo la caduta a Shangai, Lorenzo salì altre tre volte sul podio, ma in 15 GP. Ed è successo qualcosa di simile a Jorge Martin nell’anno del suo debutto, nel 2021: pole e podio alla seconda gara, poi la caduta in Portogallo e tanti problemi successivi: Anche Martin, come Lorenzo, confessò poi di aver pensato di smettere. Ecco, due dimostrazioni che le cadute incidono, eccome: Pedro continua a dire che non è così, ma, sarà un caso, le sue prestazioni sono cambiate dopo il terribile volo alla curva 7 nel WU a Jerez. Un caso? No.

Senza punti di riferimento

Non è solo questo: Acosta paga anche il momento di confusione in KTM e la mancanza di punti fermi: un debuttante avrebbe bisogno di una base più o meno sicura, che manca in questo momento nella Casa Austriaca: spesso vengono fatte delle modifiche e cambiati alcuni componenti, come per esempio gli scarichi. Non aiuta. Sempre tornando a Lorenzo, nel 2008 aveva poi ritrovato la strada anche grazie all’esperienza di un tecnico come Ramon Forcada e a una situazione in Yamaha decisamente più stabile. Va anche aggiunto che Brad Binder e Jack Miller guidano in un modo del tutto particolare: i loro dati servono a poco o a nulla al due volte campione del mondo. Ecco, l’involuzione di Acosta è dovuta a tutto questo. Gli appassionati, comunque, continuano a credere giustamente nelle qualità di Pedro.

 

E’ questa #lanotiziainprimafila di oggi, vorrei sapere la vostra opinione.

  • 2T4Ever 🍻
    2T4Ever 🍻, Verbania (VB)

    Io direi che più che guardare cosa fa Acosta sarebbe meglio guardare come va Ktm. E Acosta è stato l'unico pilota ad andare in sede a vedere come sta girando "il business" al gruppo austriaco.
  • m45lagonda
    m45lagonda

    Succede esattamente quello che è scritto nell’articolo, a partire, per me, dai due piloti ufficiali, Binder e Miller, che non li vedo in grado di aiutare KTM nello sviluppo. La Motogp è ormai un luogo di ingegneria sperimentale di elevatissimo livello dove le competenze dei piloti non si limitano più al solo esercizio di dare del gas. Acosta è il vero prototipo del pilota moderno e sono convinto che riuscirà nel suo intento di rendere la KTM una moto migliore. Con Miller e Binder si è perso sicuramente del tempo. È anche poi vero che nessuno attorno se ne sta seduto ad aspettarti: tutti vanno avanti, progrediscono e chi insegue fa sicuramente più fatica a recuperare il tempo perso rispetto a neanche poi tanti anni fa. Forse anche in Honda hanno capito che con MM non si andava da nessuna parte e che la separazione avrebbe dato loro nuove prospettive ed opportunità. In fin dei conti qualcosa ce lo aveva già spiegato anche Pedrosa… Che MM il gas ce lo dia è indiscutibile ma, ripeto, oggi non basta più e un qualche indizio che non sia particolarmente altrettanto dotato nel “non basta più” lo si è sicuramente avuto.
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