MotoGP 2024. Andrea Dovizioso: “Marquez non è ancora al 100%”
La prima domanda per Andrea è secca. C'è ancora Marquez? L’intervista di Sky entra subito nel vivo.
"Non lo so. Secondo me ha capito che il campionato non si poteva giocare quest'anno e lo sta usando come preparazione per il prossimo anno; come approccio: dal primo giro, alle qualifiche e alla gara. Secondo me stiamo vedendo un Marquez non ancora al 100%. Guiderà comunque una moto diversa, quindi sta facendo tutta l'esperienza possibile in una squadra completamente diversa da quella che conosce e ci vuole tempo".
Marc Marquez può lottare per il titolo mondiale 2024?
Tutto può succedere, ma Martin e Bagnaia stanno sfruttando la moto in modo incredibile e riuscire ad adattarsi è difficile. A parte la velocità e la moto, loro hanno una situazione più controllata di Marquez. Penso che lui lo sappia e che la stia prendendo con più calma, a differenza di tutta la sua carriera.
Il prossimo anno sarà un testa a testa tra i compagni di squadra Bagnaia e Marquez in Ducati?
Decisamente sì, ma non so se saranno soltanto loro. Gli altri marchi non sono così lontani e hanno driver forti. Bisognerà vedere a che punto saranno i piloti che cambiano moto. Ducati perde piloti forti, e inevitabilmente questi piloti forti andranno su un'altra moto e magari alzeranno l'asticella su quella moto perché hanno talento. Tutto è da scoprire.
Marquez ha una personalità importante: questo condizionerà Bagnaia? Dani Pedrosa ha dichiarato che Marc sicuramente colpirà Pecco nel suo punto debole, ovvero l'armonia che ha creato per lavorare.
Credo che Marquez ci proverà, perché sa benissimo quanto è forte Bagnaia, che ha la situazione sotto controllo in Ducati e conosce tutti i dettagli. Pecco per tanti anni in Ducati ha vinto, è cresciuto molto e sa cosa usare, come e quando. Questo è quello che ha fatto negli ultimi due anni e quello che continua a fare. Però Marc ha altre caratteristiche, spero che provi a toccare anche altri punti.
La nostra conclusione: bravo Dovi, considerazioni sagge.
L’inerzia del motore ha riflessi sul comportamento e sulla
dinamica della moto.
Senza entrare in dettagli specifici, una delle variabili che
influenza la prestazione del pilota e che va adattata allo stile di guida e di
conseguenza anche alla pista su cui si gira, è il Volano.
Il volano è un disco metallico, che può essere di varie
dimensioni e peso, che ruota contemporaneamente all’albero motore. Grazie alla
sua inerzia è in grado di influenzare le variazioni di velocità del motore e
quindi anche di adattarsi più o meno bene di volta in volta allo stile del
pilota che apre o chiude il gas in modo del tutto personale e quindi in modo
differente dagli altri piloti anche a parità di moto.
Oggi,
nonostante l’elettronica
, quella
del volano è diventata un’area molto sensibile al fine di avere la migliore
aderenza possibile, sia che si tratti di migliorare l’accelerazione, che di
avere un motore controllabile durante la decelerazione.
Se il volano è troppo leggero, il motore diventa scorbutico,
pregiudicando per esempio la gestione delle gomme e rendendo la guida
difficile. Se è troppo pesante, il propulsore diventa goffo con effetti
negativi sui tempi sul giro.
Quindi, la provocazione è:
se anche un semplice - volano - (organo esterno al motore) può
diventare determinante e stravolgere il comportamento di due moto gemelle anche
all’interno della medesima squadra (due GP23 per esempio), perché fasciarci la
testa e pensare che nella MotoGP dei motori sigillati sia la - potenza -
a fare la differenza in termini di performance sul giro?
Provocazioni a parte (mica tanto...) la realtà è che ciò che fa la vera differenza tra una moto e
l’altra non è il motore super performante (come va per la maggiore pensare), ma tutto il resto che sta
intorno appunto al motore e che ogni team è libero di mettere a punto per
agevolare la prestazione e quel determinato stile di guida.
Pista per pista e pilota per pilota ogni team può mettere
mano ad un’infinità di variabili che messe insieme costituiranno il SETTING.
Ed è solo questa la vera differenza che può portare a primeggiare una moto rispetto
ad un’altra. Non un motore più potente.
Detto questo e quindi una volta stabilito che tutte ste
differenze tra una moto e quella dell’anno precedente non risiedano nella
differenza tra un motore e l’altro ma più che altro nella diversa messa a punto,
la domanda è:
Quando in realtà comincia il lavoro ai box? Quando si comincia
a curare la messa a punto ottimale per il pilota?
Risposta: Se quel pilota già guida una tua moto satellite e
si prevede che salga l’anno successivo in Squadra Ufficiale, la messa a punto e
il supporto della squadra ufficiale cominceranno già subito dopo la firma del
contratto.
Domanda: Se il tuo attuale pilota ufficiale comincia a dare
segni di cedimento in classifica rispetto ad un tuo pilota satellite che
magari, addirittura, dal prossimo anno passerà alla concorrenza, quando
comincerai a curare la messa a punto della moto, il SETTING ottimale, per
preparare il pilota che dall’anno successivo diventerà ufficiale e che quest’anno
stesso potrebbe aiutare il tuo pilota ufficiale attuale a riconquistare la
vetta della classifica?
Se voi foste Dall’Igna e all’improvviso vi rendeste conto
che Campinoti senza dare troppo nell’occhio, vi sta lentamente facendo le
scarpe a suon di secondi posti, quando comincereste a spingere su Marquez che da
subito potrebbe aiutare per riportare la classifica a favore di Bagnaia?
Nel 2025?
“Io Dall’Igna compro Marquez a giugno 2024 per la mia
squadra ufficiale 2025.
Lo compro perché penso sia il migliore nonostante Martin abbia
i numeri dalla sua parte.
Vedo che Martin continua a stare in vetta nonostante io stia
facendo di tutto per farci stare Bagnaia.
E che faccio?
Tengo Marquez in naftalina perché dato che sono serio e
ho un contratto direttamente con lui soltanto dal 2025 devo mantenere i patti e
quindi niente supporto anticipato?
Vediamo se ho capito…
Io Dall’Igna penso che Marquez sia più forte di Martin e
non faccio nulla per metterlo in grado di aiutare Bagnaia che stenta a tenere
dietro Martin?”
“Dall’Igna scusi… lei non può fare nulla perché Marquez
ha la GP23 che sul dritto va più piano… si ricorda Agostini? Quello che non
cadeva mai e che superava tutti sul dritto?”
“È vero! Cavolo! fiuuu… grazie! che spavento che m’ero
preso… per un momento pensavo di aver scoperto di essere uno stupido!”