MotoGP 2024. GP del Portogallo. Le pagelle di Portimao: un Jorge Martin mai visto, un Enea Bastianini come nel 2022, un Pedro Acosta come… Acosta!
Jorge Martin voto 9: Nel più classico dell’”io l’avevo detto”, pensavo che in gara non sarebbe nemmeno finito sul podio, considerando le difficoltà avute nella sprint. Invece, ecco lì, splendido vincitore grazie a un primo giro perfetto e a una gestione forse mai vista prima. Successo meritato.
Maverick Viñales 9,5: Veloce in qualifica (2); perfetto nella sprint (1); fantastico in gara (caduto per rottura) nonostante il problema al cambio. Nel dopo gara, si è capito che avrebbe potuto trionfare anche domenica, al termine di un fine settimana che potrebbe essere decisivo per lui e l’Aprilia. E’ la svolta?
Enea Bastianini 8,5: L’errore commesso al via della sprint, quando ha fatto casino con l’abbassatore anteriore, gli è costato caro, ma in gara si è rivisto il pilota che ci aveva entusiasmato nel 2022. Sembra aver ritrovato fiducia e sicurezza, per un sorriso grande così a fine gara. Adesso ci vuole continuità. Dai Enea, dai.
Pedro Acosta 9,5: Ancora una volta è il pilota che dà più spettacolo in pista, con sorpassi difficili, precisi, spettacolari. Come i grandi campioni, quale lui è, impara dai suoi errori: qui ha saputo anche gestire le gomme. Diventa il terzo pilota più giovane a salire sul podio in MotoGP (dopo Randy Mamola ed Eduardo Salentino), ma, soprattutto, si conferma come il presente di un futuro che si annuncia inevitabilmente radioso. Che meraviglia.
Pecco Bagnaia 5: Il voto è per un fine settimana decisamente sotto tono sulla pista dove nel 2023 aveva fatto doppietta. “Con la GP24 si può fare ancora meglio” aveva dichiarato giovedì anche lui nel più classico dell’”io l’avevo detto”. Al di là dell’incidente, è stato uno dei GP più opachi da molto tempo a questa parte. Succede.
Marc Marquez 6,5: Conquista il primo podio con la Ducati, è costantemente - e nettamente - il miglior pilota con la GP23, fa vedere di essere sempre velocissimo. Tutto bene, quindi? No, perché in un solo fine settimana è caduto tre volte e domenica, per quello che si era visto fino a lì, si pensava (perlomeno lo pensavo io…) che sarebbe stato uno dei contendenti al gradino più alto del podio. Appuntamento rimandato ad Austin?
Brad Binder 6: Esagerato nella sprint - è caduto perché troppo fuori traiettoria, troppo aggressivo in frenata, troppo veloce in quel punto -, in gara torna efficace, ma prende quasi sei secondi dal debuttante compagna di Marca. Può fare di più.
Jack Miller 6,5: Nel complesso, un fine settimana positivo, con una buona velocità e una discreta costanza. Per una volta, non fa errori.
Marco Bezzecchi 6: Un passo in avanti in qualifica, dove dimostra una buona velocità, ancora in difficoltà in gara: la posizione non è nemmeno male - ma non bisogna dimenticare le cadute davanti a lui -, ma il distacco è pesante. La sensazione è che la strada all’adattamento alla GP23 sia ancora lunga. Ma si vede ubi po’ di luce.
Fabio Quartararo 7: È sempre il primo della “coppa moto giapponesi”. Mantiene il morale alto perché vede che dentro al box il “metodo Bartolini” funziona, ma sa anche che la strada è ancora lunga. Da parte sua, fa quello che può.
Aleix Espargaro 5: Un fine settimana sempre al di sotto della aspettative e molto lontano dal compagno di squadra. “Non mi sono mai trovato comodo sulla moto, non potevo forzare in frenata e perdevo in accelerazione”. Insomma: ci sono stati GP migliori per lui. Gara da dimenticare.
Miguel Oliveira 6: Una sufficienza di incoraggiamento per un piccolo passo in avanti. Il pubblico l’ha applaudito e osannato a lungo: perfino emozionante.
Fabio Di Giannantonio 5: GP difficilissimo, con forse qualche problema al braccio destro che continua a massaggiarsi. Un GP del Portogallo in linea - purtroppo - con inizio 2023 e non fine 2023. Bisogna cambiare passo, a cominciare dal giro secco. Sotto tono.
Joan Mir 6: Vince la “coppa Honda”: piccolissima consolazione…
Luca Marini 4: Al di là della posizione, preoccupa il distacco subito da Mir: 11 secondi. È vero che gli altri piloti Honda sono più vicini a lui, ma comunque gli arrivano davanti. Momento difficilissimo.
Franco Morbidelli 5: A sprazzi, fa vedere anche una discreta velocità. Non è facile per lui, bisogna avere pazienza.
Le moto
Ducati DesmosediciGP voto 9: Durante l’inverno sembrava aver fatto un gran passo in avanti nella versione GP24, le gare stanno dicendo un’altra cosa: è sempre super competitiva, ma la differenza non è così grande.
Aprilia RS-GP voto 7: Dimostra grande competitività e velocità, ma sempre con un solo pilota (questa volta Vinales). Soprattutto, però, continua ad avere problemi di affidabilità. Che peccato.
KTM RC16 voto 8,5: È sicuramente più solida rispetto al passato, con una base migliore. In gara, Acosta era quello che girava più stretto di tutti, come ha fatto notare Sito Pons: manca veramente pochissimo rispetto alla Ducati. Sempre ammesso che manchi qualcosa…
Yamaha M1 voto 6: Due moto in Q2 non si vedevano da quasi due anni: i problemi non si risolvono in pochi mesi, ma c’è una strada delineata.
Honda RC213V voto 4: A differenza della rivale giapponese, in Honda non si vede una direzione precisa: tante novità, pochi miglioramenti. Preoccupante.
Due gare e Acosta e Marquez hanno chiarito ( a chi mai avesse veramente questo dubbio ) che avere un numero di campioni del mondo più alto rispetto alle stagioni precedenti non vuol dire che sono i piloti più forti di sempre.
Detesto Marquez ma per fortuna sta dimostrando che la MotoGP non è morta, conta ancora tanto il pilota.
Apprezzo Acosta perché per ora ha fatto tutto molto bene evitando incidenti e non mostrandosi un pilota succube anche nelle dichiarazioni ( Marquez e Bagnaia li ho superati PRIMA che cadessero...).