MotoGP 2024. GP della Malesia. Bagnaia/Martin: siete pronti? [VIDEO]
Giovedì, giornata di vigilia e di conferenze stampa. Come al solito, fa molto caldo a Sepang, dove nel fine settimana è in programma il 19esimo GP stagionale. Purtroppo si parla molto di Valencia: tutti i piloti pensano soltanto a dare solidarietà alla gente, a un popolo che sta vivendo un momento difficilissimo. Nessuno si preoccupa della gara, come è giusto che sia in questo momento: Dorna sta lavorando per trovare una soluzione, nei prossimi giorni sapremo. Per quanto riguarda la Malesia, qui facciamo il punto sulla pista, sulle gomme, sui freni e su quanto è stato detto oggi, con particolare attenzione ad Andrea Iannone e alla sfida per il titolo tra Jorge Martin e Pecco Bagnaia. Tra i due, 17 punti a vantaggio dello spagnolo: i due sono pronti per un’altra sfida, che potrebbe anche essere decisiva?
Ci sono DUE modi per CORRERE (la tautologia,
questa sconosciuta…):
Il Primo: Fare la gara per VINCERE.
a) Identificare il punto debole nella guida di
chi ti sta davanti e passarlo prima del traguardo. Se sei dietro e ne hai
davanti tre, ad esempio, lo fai tre volte e vinci. (facile no?)
b) Se sei davanti, conoscere il punto forte di
chi è dietro e chiudere la porta al momento giusto. Per fare questo è
necessario non essere prevedibile, adottando per esempio, traiettorie che
mandano in confusione l’inseguitore.
sempre in questo, lo potete vedere nel mio avatar.
Il Secondo: Fare la gara SULL’AVVERSARIO.
a) Fregarsene di chi magari sta vincendo
effettivamente la gara e costruire tutto per portare all’errore il
pilota nelle nostre mire. Può sembrare difficile se pensiamo che il pilota più
veloce potrebbe tranquillamente andarsene e lasciarci lì, ma non è affatto
così.
Per riuscirci si devono, si possono,
sacrificare anticipatamente gomme, freni, benzina etc etc e cmq qualsiasi cosa
che invece andrebbe gestita materialmente per portare a termine
decentemente l’intera gara (le gare sono una cosa complicata).
b) Adottare tecniche di guida poco ortodosse
che pur abbassando il nostro tempo sul giro, abbassano soprattutto quello della
nostra vittima.
Rossi a Laguna nel 2008 e Marquez a Sepang nel 2015.
(Se avete letto bene, e soprattutto “compreso” si capisce
benissimo che l’obiettivo di Rossi a Laguna era il primo in alto, e quello di
Marquez a Sepang era il secondo in basso.
Sì lo so! adesso dovrei spiegarvi che durante il pick-up
di Rossi in Argentina, chi era dietro non aveva previsto “l’effetto pendolo”
della moto che inseguiva molto da vicino (è fisica, la moto ruota
longitudinalmente intorno al baricentro).
Si lo so! adesso mi spiegherete che certe conferenze
stampa non si fanno, pena buttare al vento il coronamento dell’intera carriera
di una vita per colpa di chi, forse, nel frattempo è cresciuto e sembra aver
imparato la lezione… uhmmmm)
Ok chiedo scusa, qui parliamo di Bagnaia e Martin. Dimenticate
il corsivo.
Ho capito!
Dunque…
A parte l’uscita per la tangente (sono incorreggibile), chi,
tra Pecco e Martinator, dovrà capire bene quale strategia(?) adottare?
Non è affatto semplice, anche se così sembra.
Premesso che a Martin per diventare Campione del Mondo basta
vincere anche una soltanto delle quattro gare rimanenti (2 Race e 2 Sprint) e
poi limitarsi nelle tre restanti, anche se le dovesse vincere tutte Bagnaia, a salire
sul podio.
Premesso che tra i due lo stratega è Bagnaia.
Premesso che, a proposito di strategie, Bagnaia a Dall’Igna
e Domenicali gli fa un baffo.
Premesso che Tardozzi poteva anche evitare di dire:
“per
il momento
non daremo ordini di squadra!” Per il momento che?
Quando li daresti sti ordini? Che mancano due gare e stai a -17? Bah… stiamo
assistendo dappertutto a chi pensa una cosa e ne dice un’altra.
Premesso che, a proposito di ordini di squadra, Carlo Pernat
(massima simpatia per lui), è appena uscito dall’ospedale e invece di starsene tranquillo
in convalescenza a casa, ha deciso di affrontare un volo fino a Sepang che dura
un’eternità. Sì lo so che ritornare nel tuo ambiente il prima possibile è la
miglior medicina, ma non è un po’ troppo? Con Domenicali non potevi parlarci al
telefono? Questa è un po’ cattiva da parte mia, è vero. Però anche quelli di
Lenovo sono cattivi, anzi cattivissimi! E state sicuri che uno sponsor su una
moto perdente costa meno.
Premesso che, a proposito di ordini di squadra, Marquez (ce
lo volevamo dimenticare?) è a tutti gli effetti ormai un pilota Ufficiale (pure
la sua GP23 lo è…). Un minimo di riconoscenza a Dall’Igna avrà voglia di
dimostrargliela? O stiamo a parlare di un’educanda del convento delle Orsoline?
Insomma qua con le premesse non la finiamo più.
Diamo un consiglio a tutti e due (si fa per dire).
Bagnaia:
Deve correre sull’avversario cercando di non farlo scappare
in avanti verso la vittoria di nessuna delle quattro gare. Questo può farlo
soltanto nei primi giri di Sepang, a costo di sacrificare quanto spiegato al
Secondo punto, paragrafo A, secondo comma. E nel frattempo sperare che i suoi
due potenziali alleati, Marquez e Bastianini, passino avanti e guadagnino le
prime posizioni. Quando Martin sarà fiaccato e convinto che possa bastargli
arrivare dietro a Pecco, dare un segnale a uno dei due davanti e costringerlo a
cedere la posizione. Sepang è pista di Bastianini e non è adatta. Rimane
Marquez che cederebbe a Bagnaia mettendosi terzo davanti a Martin che finirebbe
quarto.
È brutto lo so. Ma questo è solo il minimo di quelle che
sono le variabili pensate dalle squadre in situazioni come queste.
Martin:
È un genuino. Niente strategie per lui. Lo adoro. Anche Pecco
eh! ma per tutt’altri motivi. Si può tifare per due piloti così diversi?
contemporaneamente? Sì!
Deve evitare a tutti i costi di arrivare all’ultima gara senza
la sicurezza che ormai è quasi fatta, deve vincere almeno la Sprint. Questo
perché, a differenza di Pecco, a lui verrà un braccino cortissimo. Ma soltanto
all’ultima gara. Se la farà sotto.
Deve dare tutto a Sepang! Deve farlo senza programmare
nulla, giro per giro. Deve sentire la capacità di controllare quello che può
controllare senza pensare a programmare ciò che non può programmare. Questo
significa che in qualifica deve pensare soltanto al suo Ideal Time. Punto
Nella Sprint deve dimenticarsi di stare “soltanto”
dietro a Pecco. Non basta. La gara deve vincerla ed è la più importante delle
quattro. All’ultima gara uno come lui potrebbe avere delle reazioni emotive
incontrollabili (controllare ciò che puoi controllare).
Insomma Martin, e mi perdonerete se stavolta faccio il tifo
per lui, non deve pensare a nulla e dare il massimo nella Sprint di Sepang.
Questo lo porterà ad almeno +20. Questo basterà a far sì che
anche se Pecco riuscisse a mettere qualcuno in mezzo, non servirebbe a niente.
Ciao