l'analisi

MotoGP 2025. La sintesi tecnica dei test di Barcellona

- Casa per casa, ecco le novità che abbiamo visto a Barcellona negli ultimi test ufficiali del 2024. Anticipano le MotoGP della prossima stagione, non tutte sono definitive ma vale la pena di vederle in una panoramica generale prima di tornarci sopra nel dettaglio
MotoGP 2025. La sintesi tecnica dei test di Barcellona

Aprilia

La RS-GP 2025 è piaciuta ai due nuovi piloti ufficiali. Martin è anche caduto, quando andava relativamente piano dietro a Espargaro: diciamo che non era tutto a posto, era la prima volta che il neo campione del mondo saliva sulla moto. Ma le sensazioni sono state positive: per motore, prestazioni, frenata. Ora c’è da fare quello sviluppo e quella messa a punto di fino che permette di limare i tre o quattro decimi, vedremo se riusciranno a farlo in fretta e quanto progredirà Ducati…

Aerodinamica. Aprilia ha affinato in modo importante i suoi concetti: i lati della carenatura ancora evoluti, i profili rastremati, c’è (meglio integrato) quel condotto che serve a creare l’effetto di depressione a moto inclinata e anche ad aspirare l’aria calda dai radiatori. E poi sono andati a sviluppare il concetto dell’ala biplano anteriore, che è più piccola del passato per migliorare la maneggevolezza. La moto è bella e curata. Aprilia è stata la prima a deviare l’aria che investe la ruota anteriore e convogliarla all’interno di un condotto particolare e andare anche a migliorare l’effetto raffreddamento: hanno evoluto anche quest’area. Non credo che abbiano cambiato la distribuzione dei pesi, potrebbero forse aver alzato il motore nel telaio, sempre alla ricerca della guidabilità.

Ducati.

La GP25, va detto, è una evoluzione fatta sulla base dei commenti dei piloti ufficiali: quindi Pecco Bagnaia, Martin e Bastianini. Probabilmente Ducati non ha ancora avuto il tempo per seguire le richieste specifiche di Marc Marquez, nella direzione della estremizzazione dell’assetto che di solito utilizza. Adesso vedremo quanto saranno capaci di differenziare il lavoro, per seguire entrambi i piloti nelle richieste, sopratutto geometriche, dell’assetto.

Il nuovo telaio è più snello. E’ una filosofia evidente, in casa Ducati: la piastra che va ad abbracciare il perno del forcellone era già stata oggetto di alleggerimenti approfonditi, ma oggi siano arrivati all’estremizzazione. Un telaio sottilissimo: queste MotoGP devono mantenere o incrementare la rigidità torsionale, ma andando a perdere la rigidità laterale. Per questo tipo di gomme ci vogliono telai così.

KTM

Sicuramente KTM ha portato un nuovo motore: nuovo perché abbinato agli scarichi così lunghi e quindi dotato di una erogazione più piena. Probabilmente hanno fatto uno step importante, col nuovo motore: l’hanno provato tutti i piloti. Ed è cambiato tanto il posizionamento dello scarico della bancata posteriore della V, che è stato spostato molto verso l’esterno: questo fa pensare che abbiano anche evoluto il sistema dell’abbassatore anteriore, che è diventato un elemento fondamentale. Non abbiamo visto modifiche ciclistiche importanti, si è rivisto il telaio in carbonio che i piloti KTM usano ormai da un anno e mezzo.

Aerodinamica. Hanno fatto prove con almeno tre configurazioni del cupolino, variando anche il livello di protezione del pilota: prove di dettaglio, tipiche del momento della stagione.

Honda

A me sembra quella più indietro in assoluto: eravamo abituati a vedere in questa fase di stagione una Honda completamente nuova e invece non si è vista. Hanno portato evoluzioni di dettaglio: Luca Marini si è detto soddisfatto, probabilmente ha testato l’ultima evoluzione in termini di motore, telaio e aerodinamica, tutti i settori. Ma sostanzialmente la moto è sempre quella e devono fare ben altro: Mir è molto deluso e dice che anche il neo collaudatore Aleix Espargaro fa gli stessi suoi commenti, la moto è facile da guidare, ma deve migliorare in tutte le aree. Staremo a vedere: Honda è indietro anche “a livello sonoro”, nel senso che il suo motore gira più in alto di tutti. Gli altri suonano in modo molto più cupo. Ora la casa giapponese deve lavorare molto per chiudere il gap: Albesiano ancora non c’era, arriverà soltanto a fine anno, e questo penalizza la stagione 2025, che sarà ancora di rincorsa.

Yamaha

Hanno portato qualche evoluzione di carattere aerodinamico ma soprattutto un telaio chiaramente nuovo: non era nero come tradizione, ma alluminio; che per quanto ha detto Quartararo migliora l’ingresso in curva. Vuol dire probabilmente che qui è stata fatta una evoluzione di rigidità soprattutto nella zona anteriore del telaio, sempre nella direzione di ridurre la rigidità laterale.

Il quattro in linea che anticipa il 2025 sembra leggermente migliore, ma Quartararo si è affrettato a dire che in accelerazione c’è ancora tanto da fare: non è ancora quello che si aspetta, chiede maggiore accelerazione e più potenza. La strada sembra quella giusta, ha detto il pilota francese, ma richiederà del tempo. Mi ha sorpreso vedere in Yamaha metà personale italiano e metà giapponese, quando eravamo abituati a vedere tanti giapponesi. E’ una rivoluzione: vedremo se il reparto corse che stanno creando in Italia troverà dialogo e collaborazione con i giapponesi. Come del resto Honda. Il V4? Arriverà, se arriverà, nella seconda parte della stagione 2025.

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