MotoGP, Aprilia chiede deroga al blocco dello sviluppo. KTM dice no
Il tempo passa, il Mondiale sembra davvero possa ripartire con l'arrivo dell'estate. C'è chi vorrebbe poter sfruttare il paio di mesi che mancano per migliorare qualche aspetto della sua MotoGP, ma non può farlo a causa del blocco dello sviluppo imposto dalla Grand Prix Commission lo scorso aprile, che impone un 2020 senza sviluppi e una partenza del Mondiale 2021 con i pezzi omologati in Qatar per motore e aerodinamica. Un provvedimento che non fa logicamente distinzioni fra team che godono di concessioni e team che non ne hanno diritto: l'orizzonte temporale è troppo remoto, e lasciando libero lo sviluppo ad alcuni team gli si regalerebbe potenzialmente un vantaggio competitivo davvero rilevante.
Ma anche fra le Case che godono di concessioni - ovvero Aprilia e KTM, avendo tutte le altre conquistato vittorie - si potrebbero fare dei distinguo. KTM è arrivata ai test invernali con quella che possiamo definire un'evoluzione, pur importante, della sua RC16, mentre Aprilia ha fatto debuttare a Sepang una RS-GP 2020 completamente rivoluzionata. E necessita per questo di fare ancora molto lavoro, per migliorare soprattutto sul piano dell'affidabilità: i test invernali hanno evidenziato qualche fisiologico problema di gioventù in questo senso.
Se ci mettiamo anche i problemi legati alle accuse di doping per Andrea Iannone, è evidente come il reparto corse guidato da Massimo Rivola stia combattendo una lotta a dire poco impari proprio in un momento in cui la Casa madre sta mettendo in mostra impegno e determinazione come non mai. Ed è per questo che avrebbe chiesto una deroga al blocco per poter sistemare i problemi identificati sulla sua MotoGP.
Attraverso le pagine del tedesco Speedweek, Pit Beirer ha risposto in maniera fortemente negativa. Senza nominare esplicitamente Aprilia (che però è l'unica altra casa che avrebbe comunque diritto a sviluppare il motore dopo l'omologazione di marzo...) il direttore sportivo di KTM ha chiarito la propria posizione: "Si sta ancora discutendo animatamente, perché cinque su sei costruttori hanno accettato l'accordo, mentre uno insiste a non voler omologare il motore 2020 fino alla prima gara, a Jerez, cosa che garantirebbe loro altro tempo per effettuare sviluppo. In un momento di grave crisi abbiamo concordato di fermarci, ma se uno riprende a sviluppare non possiamo certo fermarci e stare a guardare".
Questo perché, nonostante la configurazione delle moto sia bloccata, la cosa non significa che il lavoro dei collaudatori debba necessariamente fermarsi. "Avremmo materiale già pronto all'uso, sviluppato con Pedrosa e Kallio, che non possiamo utilizzare sulle moto che corrono il Mondiale ma che nel corso del 2020 continueremo a provare e far evolvere. Per questo sosteniamo che ogni giorno di sviluppo è prezioso."
Mi sa che a sti Kapponi il culino gli sia venuto davvero.
Tuttavia:
1) sono austriaci;
2) la paura è tangibile, se questa è la loro reazione.
Eeehhh ci vorrebbe un bel Jolly per Noale: ci vorrebbe Dovizioso. Domenicali esaudisci il desiderio, dai.
Saluti