MotoGP, Australia 2015. Rossi: “La sfida più dura di sempre”
PHILLIP ISLAND – C’è tensione, ovvio, ma non c’è polemica, i toni rimangono tranquilli e assolutamente rispettosi. A tre gare dalla fine, Valentino Rossi deve gestire un vantaggio di 18 punti sul compagno di squadra, che a Motegi, dopo la gara, aveva fatto indispettire Rossi: «Dire che è sfortunato è irrispettoso nei miei confronti» aveva detto Valentino replicando alla tesi di Jorge: «Non sono in testa al mondiale solo per sfortuna».
A quattro giorni di distanza, c’è molta meno acredine nelle parole dei due contendenti.
«Come va con Jorge? Grazie per l’interessamento: abbiamo un diario segreto dove appuntiamo tutto quello che succede, dopo Valencia lo renderemo noto» scherza il campione di Tavullia, che a Phillip Island, una delle sue piste preferite, è pronto a giocare in attacco, comunque ben consapevole della difficoltà di battere un Lorenzo in grandissima forma.
«E’ un campionato molto difficile e lungo: da inizio stagione siamo molto vicini, lottiamo punto a punto. Sotto certi aspetti è entusiasmante, le motivazioni sono altissime, ma è anche dura mantenere la concentrazione costantemente a questi livelli».
Diciotto punti sembrano un buon margine da amministrare, ma Rossi sa perfettamente che possono essere recuperati, proprio per il grande valore degli avversari.
«In ogni GP ci sono sei piloti in lotta per il podio, forse anche per la vittoria, come si è visto con Pedrosa a Motegi, senza naturalmente dimenticarsi di Marquez e delle due Ducati. Ogni anno fa storia a sé, ma credo si possa dire che è la sfida più dura di sempre», è la tesi, assolutamente condivisibile, di Valentino.
Anche perché lottare contro un rivale con la tua stessa moto rende il confronto ancora più speciale.
«La battaglia è dura, ma tra di noi c’è rispetto: direi che per il momento è tutto nella norma. Io non sono il più veloce, ma di solito sono il più costante: negli ultimi due anni ho lavorato molto sulla messa a punto della moto e in gara riesco a essere più efficace», sottolinea Rossi, che disputando il suo 328esimo GP, eguaglia il primato di presenze di Loris Capirossi.
Un’esperienza fondamentale per gestire situazioni delicate come quella di Motegi, e che potrebbe essere importante anche a Phillip Island, pista particolare per tanti motivi.
«Qui le prove contano più che in altri GP, perché le condizioni meteo, con freddo e vento, possono cambiare radicalmente gli equilibri. Con l’asciutto è un tracciato fantastico, ma con la pioggia può diventare insidioso».
LORENZO: “PENSO SOLO A VINCERE”
Al suo fianco, Jorge Lorenzo appare relativamente tranquillo, perfettamente conscio di avere solo una tattica per tenere aperto il mondiale.
«Bisogna vincere per recuperare punti, bisogna essere veloci e costanti. Il meteo non mi ha aiutato in alcune circostanze, ma ormai fa parte del passato. Adesso spero in tre gare asciutte, a cominciare da Phillip Island: con il sole è assolutamente il posto più bello dove correre».
Sui rapporti con Valentino, Jorge non entra nel dettaglio: «Sinceramente mi aspettavo domande sulla moto, sugli assetti, sulle gomme, non sulla nostra relazione: siamo in lotta per un obiettivo importante, è normale che ci sia rivalità. Ma niente di più».
QUALCHE NOTIZIA
In ordine sparso, qualche notizia e conferma da Phillip Island:
- Come già detto e scritto più volte, nel 2016 Jack Miller lascerà il team di Lucio Cecchinello per approdare nel box Marc VDS a fianco di Tito Rabat; Rabat avrà la RC213V “Factory”, Miller la Honda “Open”, con gli stessi meccanici di adesso;
- Franco Morbidelli, infortunatosi mentre si allenava facendo motocross dopo il GP della Repubblica Ceca, ha raggiunto l’Australia e proverà a correre. Morbidelli - adesso è ufficiale, ma anche questa è una notizia nota da tempo - nel 2016 lascerà il team Italtrans e affiancherà Alex Marquez nel team Marc VDS;
- L’Irta ha dato ragione al team Gresini, ma Enea Bastianini continua a essere intenzionato a lasciare la squadra italiana per quella di Emilio Alzamora. Ripeto quanto già scritto dopo Motegi: Gresini ha ragione, ma tenere un pilota “controvoglia” è solo controproducente.
- Danny Kent può diventare campione del mondo della Moto3: gli basta perdere meno di sei punti rispetto a Bastianini.
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Bortolo06, Brescia (BS)Occhio a fare previsioni. Questo è il campionato nel quale le evidenze pre gara sono state quasi sempre smentite sotto la bandiera a scacchi.
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ComRaimundoNavarro, Parma (PR)FORZA VALEEE!!!