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MotoGP. Ducati, una giornata positiva

- Dovizioso quarto, Lorenzo sesto, entrambi con un buon passo: sono state qualifiche più che soddisfacenti. Andrea: “Siamo in 5-6 con lo stesso passo”. Jorge: “ho un buon ritmo e riesco a essere veloce con facilità”. Intanto, la carenatura fa discutere: inutilmente, per la verità
MotoGP. Ducati, una giornata positiva

BRNO – E’ stata una giornata decisamente positiva per la Ducati: Andrea Dovizioso è quarto e con un ottimo passo («ce la possiamo giocare), Jorge Lorenzo sesto e altrettanto soddisfatto («la posizione non è eccezionale come lo era stata a Montmelò, ma il mio ritmo è migliore). Insomma, una seconda fila di sostanza, ottenuta con due moto configurate differentemente: Dovizioso ha proseguito il lavoro con la carenatura tradizionale, Lorenzo ha continuato con quella evoluzione portata ieri al debutto.

 

DOVIZIOSO: “POSSIAMO DIRE LA NOSTRA”

«Sono molto contento, abbiamo fatto un buon lavoro, siamo progrediti turno dopo turno, abbiamo disputato una bella qualifica: il quarto posto mi soddisfa. Nelle FP4 ho fatto una strategia differente rispetto agli altri, ma i miei tempi sono stati positivi: siamo 5-6 piloti in lotta con un passo molto simile. Domani, però, sembra che la temperatura sarà più bassa e questo avrà un effetto su tutte le moto, considerando anche che questa è una pista tosta. Possiamo dire la nostra».

 

Avete una buona base?

«Direi di sì: non abbiamo grandi limiti, si può lavorare sui dettagli come fanno tutti. Nelle ultime gare abbiamo fatto dei passi in avanti, siamo un po’ più veloci e questo ci permette di gestire meglio le energie in gara».

 

Puoi vincere?

«Si parte sempre per vincere, riuscirci è un’altra cosa… Ripeto: siamo in 5-6 con un buon passo, sarà una gara molto difficile in una situazione normale, figurarsi se le condizioni saranno variabili come sembra. Sarà un altro aspetto da gestire. Solo in gara si capirà il valore di ciascuno, ma non credo si possa spingere come forsennati dal primo all’ultimo giro».

 

In tanto equilibrio, cosa può fare la differenza: magari una scelta differente di gomme?

«Nelle FP4 tanti hanno provato la dura posteriore e qualcuno è anche andato forte, ma la temperatura era molto elevata: se sarà più fresco, nessuno sa come si comporterà. Io credo che la maggior parte opterà per la media anteriore e la media posteriore e la differenza la farà la fluidità di ciascun pilota, con influenza sul consumo della gomma posteriore».

 

A proposito di questo: Rossi ha detto che la Honda consuma meno la gomma; sei d’accordo?

«Non lo so, non ho elementi per dirlo, perché io nelle FP4 ho girato sempre con le medie».

 

LORENZO: “ADESSO GUIDO MOLTO MEGLIO”

«Sono molto contento: la posizione non è eccellente come quella di Barcellona, ma il ritmo è molto buono. Nelle FP4 ho girato con costanza e facilità, mi sento meglio sulla moto: in rettilineo perdo 5-7 km/h rispetto a Dovizioso, ma guadagno in frenata e in accelerazione. Secondo me qui la nuova carenatura rappresenta il compromesso migliore».

 

Dopo il primo tentativo eri terzo, ma ti è stato cancellato il tempo; questo ti ha condizionato con la seconda gomma?

«Un po’ sì, perché a quel punto non avevo nemmeno un crono, se fossi caduto sarei dovuto partire 12esimo. Sono comunque riuscito a fare un buon tempo: diciamo che senza l’inconveniente del primo tentativo (Lorenzo aveva leggermente oltrepassato il cordolo uscendo dalla 14, la curva che immette sul traguardo, NDA) avrei potuto fare quarto. In ogni caso, va bene essere in seconda fila».

 

Cosa ti dà in più la nuova carenatura?

«Riesco a essere più efficace in frenata, sento di più l’anteriore. Adesso guido molto meglio la Ducati, mi sento più a mio agio. Sono ottimista anche per la gara: nelle FP4, nei giri finali, facevo gli stessi tempi di Marquez e Pedrosa».

 

LA CARENATURA DELLA DISCORDIA

Intanto, l’innovativa carenatura della GP17 utilizzata da Lorenzo (l’ha provata anche Petrucci nelle FP3, seppure in una versione leggermente differente, tornando poi a quella tradizionale nelle FP4) fa discutere, con qualche perplessità in più di un rivale. In particolare, l’ingegnere Romano Albesiano, direttore tecnico Aprilia, contesta l’interpretazione del regolamento.

«Era stato introdotto questo regolamento per limitare le alette, ma sono tornate: tanto valeva lasciare il regolamento vecchio. Andava scritto meglio» sono più o meno le parole di Albesiano. Ci può stare che il regolamento sia lacunoso (non entro nel merito, roba da ingegneri): lo è sempre stato, lo sarà anche in questo caso. Ma la carenatura della Ducati è stata regolarmente omologata, quindi è da considerarsi assolutamente regolare: metterla in dubbio non ha alcun senso. Semplicemente, ancora una volta, in Ducati sono stati più bravi.

  • Solopartimarginali
    Solopartimarginali, Casalecchio di Reno (BO)

    Le ali sono sempre esistite, ma quando le usò mv augusta mi chiedo se ci furono le stesse sterili polemiche. Saluti
  • jannp
    jannp, Andreis (PN)

    La chiosa " Semplicemente, ancora una volta, in Ducati sono stati più bravi." mi sembra proprio fuori luogo.
    In Ducati, probabilmente piccati dalla rimozione delle alette imposta dal regolamento, hanno fatto di tutto per sbeffeggiare chi si era opposto alle alette trovando una soluzione magari lecita ma che in sostanza fa rientrare le alette dalla finestra. E che quindi non rispetta lo spirito della norma.
    Il comportamento della Ducati non è da più bravo ma da più furbacchione (all'itaGliana aggiungerei).
    Ci sta che Albesiano abbia manifestato il suo disappunto perché chiunque si chiederebbe se vale la pena sbattersi per trovare la soluzione migliore in linea con le regole o semplicemente fare la furbata che ci pare che tanto la Dorna poi approva senza discutere.
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