MotoGP, Ezpeleta: "tre soluzioni per correre la stagione 2020"
C'è molto più ottimismo nelle parole di Carmelo Ezpeleta. Il CEO di Dorna era apparso molto negativo, pochi giorni fa, tanto da arrivare a paventare per la prima volta la possibilità di un 2020 senza nemmeno una gara della MotoGP. Qualcosa deve essere cambiato, nel frattempo, perché da inizio settimana scorsa, con la mail di Mike Trimby ai team, l'impressione è quella di un rinnovato ottimismo. Di determinazione, e di reale possibilità di sentire a breve - relativamente parlando - riaccendersi i motori della MotoGP, pur naturalmente con tanti correttivi.
Su questo tono l'intervista rilasciata da Carmelo Ezpeleta a Onda Cero, in cui l'AD parla delle quattro possibilità per la MotoGP 2020. Una delle quali, che pur va tenuta in considerazione, è quella di una mancata disputa del campionato, che però Ezpeleta oggi vede come ipotesi piuttosto remota. "Saremmo matti a non considerare la possibilità, ma va detto che è una possibilità molto lontana da dove siamo oggi."
Il motivo di questo ottimismo sembra derivare da una riunione con le Case costruttrici, in cui è stato steso un piano per il 2020 con tutti questi scenari. Il più positivo dei quali prevede un avvio nel mese di agosto...
Inizio a Brno
Al momento, il calendario prevede sette GP posticipati (Buriram, Austin, Argentina, Jerez, Le Mans, Mugello e Catalunya) mentre la... stagione regolare dovrebbe iniziare al Sachsenring, il 21 giugno. Ma la gara tedesca molto difficilmente si potrà disputare, vista la cancellazione di tutti gli eventi sportivi sul territorio nazionale fino al 31 di agosto.
"Al momento non ho comunicazioni da parte dell'organizzatore tedesco" ha risposto Ezpeleta, "con il quale però devo parlare il 27 aprile. La cosa più probabile è comunque che non si possa correre, e in Olanda succederà la stessa cosa. E anche in Finlandia sarà molto difficile che si corra; in prima istanza perché non possiamo andare lì a omologare il circuito del Kymiring, cosa che avremmo dovuto fare all'inizio di maggio, e secondariamente perché essendo state bloccate tutte le attività, i lavori si sono fermati."
Lo scenario più plausibile è quello che prevede un inizio per il 9 agosto a Brno, oppure subito dopo con l'Austria. "Si potrebbe iniziare da lì e correre secondo il calendario attualmente previsto. E sarebbe una meraviglia, perché significherebbe che abbiamo superato la crisi sanitaria, e che si potrà correre."
10 gare da settembre a fine anno
La seconda opzione, che verrà valutata se non fosse possibile far ripartire il Mondiale prima del 31 agosto, è piuttosto complessa: si tratta di correre almeno 10 GP in poco più di tre mesi, partendo a settembre e chiudendo tassativamente entro il 13 dicembre, data oltre la quale l'accordo con i costruttori impedisce di andare.
L'idea sarebbe quella di correre 5 gare in Europa e 5 fuori, anche se il tutto dipende dalla possibilità di muoversi fra un paese all'altro. "Si correrebbe in Europa a settembre e ottobre, perché andare oltre sarebbe impossibile da un punto di vista meterologico. Potendo viaggiare, da novembre a metà dicembre si potrebbe andare fuori dall'Europa, aggiungendo a quelle che già sono in calendario alcune di quelle posticipate, raggiungendo un totale di 10 gare. Evidentemente, l'ultima gara non si correrebbe più a Valencia ma in un paese più caldo."
10 gare a porte chiuse
Un'altra possibilità per salvare la stagione sarebbe quella di concentrare tutto il campionato in quei pochi paesi dove fosse possibile correre, a costo di tornare più volte sullo stesso circuito per raggiungere le 10 gare, il minimo concordato per dare alla stagione la dignità necessaria.
"Ma già qui saremmo in uno scenario molto pessimista. Se ancora a novembre ci fossero restrizioni ai viaggi, inizieremo a spostarci fra uno, due o tre circuiti con voli charter. Metteremmo in piedi una sorta di quarantena del paddock, e tenteremmo di fare 10 gare. In Spagna o altrove, perché a dicembre sarebbe davvero difficile organizzare realisticamente gare nella penisola iberica. Malesia, Thailandia o Qatar potrebbero essere possibilità più concrete."
Purtroppo, lo diciamo con un po' di rammarico, è stata del tutto eliminata la possibilità di far correre la MotoGP e la SBK sulle stesse piste in un weekend che sarebbe diventato un happening senza precedenti, anche solo con gare separate e non con quella fantastica formula ipotizzata dal nostro Nico qualche settimana fa.
"MotoGP e Superbike non possono correre nello stesso evento in nessun modo. Il problema insormontabile è che i singoli eventi sono patrocinati da sponsor differenti, magari addirittura di marchi concorrenti - è del tutto impossibile metterli insieme. La SBK avrà un suo calendario non appena riusciremo ad avere più chiara la situazione."
Sembra fortunatamente scongiurata la ventilata possibilità che dovesse però correre solo la classe regina. "Ne abbiamo parlato con le Case, alcune delle quali partecipano a diverse categorie, e l'ipotesi è stata scartata. Se ci permetteranno di correre lo faremo con tutte e tre le categorie, riducendo al massimo il personale. Anche perché, visto che i guadagni più elevati per la categoria arrivano dalle televisioni, dobbiamo offrire comunque uno spettacolo caratterizzato da una certa durata."
Quindi con quale formula e quante gare, non mi interessa. Io spero il più possibile, e credo che anche la Dorna cerchi di fare questo. Poi, ci saranno problemi dei quali non siamo a conoscenza, ma credo che cercheranno di fare il massimo. Certo, non per finalità nobili come la solidarietà e cose simili, ma per non far collassare il loro giochino fruttuoso. Ma di noi, chi non pensa al proprio giochino (che poi è un lavoro...), per evitare di non avere più introiti?