MotoGP, il GP di Catalunya 2017. Lo sapevate che...?
CONFRONTO 2017/2016
Ecco il confronto dopo 7 gare tra i punti realizzati da alcuni piloti nel 2017 e nella passata stagione.
Viñales 111/72 (+39), Dovizioso 104/43 (+61), Márquez 88/125 (-37); Pedrosa 84/82 (+2), Rossi 83/103 (-20), Lorenzo 59/115 (-56), Petrucci 42/24 (+18), Crutchlow 45/20 (+25), Bautista 34/29 (+5), Iannone 21/41 (-20), A.Espargaró 17/49 (-32).
CONFRONTO IN CASA
Ecco invece il confronto tra compagni di squadra o di moto: chi è arrivato più volte davanti in gara nei primi 7 GP della stagione (tra parentesi il confronto in prova).
Viñales/Rossi 5/2 (7/0); Márquez/Pedrosa 4/2 (4/3); Dovizioso/Lorenzo 5/1 (4/3); Zarco/Folger 6/1(5/2); P.Espargaró/Smith 4/3 (6/1).
CONFRONTO VIÑALES/IANNONE, IANNONE/LORENZO, LORENZO/VIÑALES
Un altro confronto interessante: quello tra i piloti che si sono “scambiati” le moto. Vediamo chi ci ha guadagnato e chi ci ha perso. Cominciamo da Viñales/Iannone. Nel 2016, nelle prime 7 gare, Viñales con la Suzuki era quinto in classifica con 72 punti, mentre Iannone è 15esimo con 21 punti; Maverick aveva ottenuto tre sesti posti, due quarti, un terzo e una caduta, mentre Andrea ha un settimo posto come miglior risultato. Iannone/Lorenzo: Andrea, con la Ducati aveva 41 punti dopo 7 gare con due podi all’attivo (Texas e Mugello), ed era decimo nella generale, mentre Lorenzo ha 59 punti ed è settimo in classifica (un podio). Lorenzo/Viñales: nel 2016, dopo 7 GP, Lorenzo era secondo in classifica generale con 115 punti, grazie a tre vittorie, due secondi posti e due cadute, mentre Viñales è primo con 111 punti, grazie a tre vittorie, un secondo posto, un sesto, un decimo e una caduta.
I PILOTI D’ACCORDO: 18 GP SONO SUFFICIENTI
Da tempo si parla di un aumento del numero di gare da 18 a 19 o 20. I piloti, però, ritengono che 18 GP siano sufficienti.
Viñales: «Più gare si fanno e più diventa difficile, perché nessuno può rimanere al massimo livello per tante gare. Sicuramente sarebbe più interessante per il pubblico, perché se aumenti i GP aumenti lo spettacolo».
Rossi: «18 GP mi sembra già un buon numero: è vero che tra 18 e 19 cambierebbe poco, ma secondo me sono meglio 18».
Márquez: «Anche secondo me 18 GP è il numero giusto. Se proprio dovessero aumentare, credo che il numero massimo debba essere 20, di più non avrebbe senso».
ROSSI BOCCIA LA THAILANDIA
A proposito di nuovi GP, si parla sempre più insistentemente di una gara in Thailandia, nel circuito dove ha già corso la SBK, ovvero Buriram. Ecco cosa ne pensa Valentino Rossi. «Io sono stato lì per un evento della Yamaha: il circuito è noioso ed è in un brutto posto, non è certo allettante andarci. E’ chiaro che se bisogna andare ci andremo, ma non è certo eccitante».
YAMAHA PROVA AD ARAGÓN
Dopo aver effettuato i test di lunedì, la Yamaha si è spostata ad Aragón per una giornata di test privati, come fa sempre in questo periodo della stagione: il circuito spagnolo è la pista test della Casa giapponese. Ad Aragón si continueranno a provare le novità portate dopo le richieste di Valentino.
SUZUKI CAMBIA IL CAPO PROGETTO
Dopo le difficoltà di inizio stagione, la Suzuki ha deciso di cambiare il “Project Leader”, il capo progetto: Shinichi Sahara sostituisce Satoru Terada. Inoltre, dal Giappone sono arrivati tre nuovi ingegneri per la gestione elettronica ed è stato richiamato uno dei tecnici che nel 2016 lavorava con Aleix Espargaró, per agevolare il lavoro di Marco Rigamonti, il capo tecnico che ha seguito Iannone dalla Ducati alla Suzuki e che, naturalmente, non può conoscere tutti i segreti della GSX-RR. Insomma, si sta facendo di tutto per tornare ai livelli della passata stagione.
BARTHOLEMY CONFERMA: RABAT NON SARA’ PIU’ IN MOTOGP
Michael Bartholemy, team manager VDS, ha confermato ufficialmente che il contratto in scadenza di Tito Rabat non verrà rinnovato. Al suo posto, Bartholemy spera di ingaggiare Franco Morbidelli, che corre per il team VDS in Moto2. «Stiamo parlando con le persone che si occupano di Franco (la VR46, NDA), spero di chiudere al più presto». Al posto di Morbidelli in Moto2 arriverà Joan Mir, con un contratto di tre anni: quindi due sicuri in Moto2 e un’opzione per la MotoGP il terzo anno.
IL CIRCUITO ACCUSA ROSSI: “CI HA FATTO BUTTARE 200.000 EURO”
Dopo quanto accaduto venerdì in Safety Commission e il ritorno al circuito della F.1, i responsabili del circuito di Montmelò hanno schiumato rabbia. «Abbiamo speso 200.000 euro per effettuare la chicane richiesta dalla MotoGP e i lavori sono stati seguiti passo passo da Franco Uncini e Loris Capirossi. Venerdì sera, però, è stato deciso che quella variante non andava più bene» hanno detto, individuando il colpevole: Valentino Rossi. «Impone la sua legge: i piloti che avevano provato qui non avevano sollevato nessun problema, ma è bastato che si lamentasse Valentino per stravolgere tutto». «La realtà è differente: in Safety Commission tutti i piloti erano d’accordo nel tornare al circuito della F.1: se l’avessi chiesto solo io, certamente non sarebbe stato cambiato. Dicano quello che vogliano, basta che non mi chiedano i soldi…» ha ironizzato Rossi. La realtà è proprio questa: tutti i piloti erano d’accordo che la nuova variante non andava bene, perfino Márquez, che dopo le libere sembrava invece propenso alla nuova chicane. «Si è visto come pilota e moto rimanessero in mezzo alla pista in caso di caduta: ero d’accordo anch’io nel cambiare», ha confermato Marc.
NEL 2018 SI TORNA AL TRACCIATO ORIGINALE. FORSE…
Sempre continuando con il discorso sul circuito, nella Safety Commission di venerdì i piloti hanno deciso che per tornare al Montmelò nel 2018 il tracciato deve essere completamente riasfaltato (costo ipotizzabile: un paio di milioni di euro) e si deve tornare al disegno originale, con l’obbligo di aumentare lo spazio di fuga all’esterno della curva 13, quella purtroppo fatale a Luis Salom. Bisognerà vedere se il circuito accetterà di spendere tutti questi soldi: il governo locale ha tagliato del 50% i fondi destinati all’autodromo, e non è così scontato che i lavori vengano effettuati.
PETRUCCI: “VOGLIO CONVINCERE LA DUCATI”
Danilo Petrucci, al termine delle qualifiche, ha giustamente esternato tutta la sua soddisfazione per la prima fila, rivelando che le gare prima della pausa estiva saranno decisive per il rinnovo del suo contratto. «Sì, fino al Sachsenring saranno GP importantissimi per il mio 2018: vorrei continuare con il team Pramac e avere una moto ufficiale come quest’anno: spero con le mie prestazioni di convincere per bene la Ducati» ha confermato Danilo.
FENATI IN MOTO2 NEL 2018
Al termine del GP della Catalunya, chiuso al secondo posto, Romani Fenati ha confermato che nel 2018 non sarà più in Moto3. «Stiamo ragionando sul da farsi» è rimasto sul vago il pilota ascolano. Il suo posto potrebbe essere preso da Enea Bastianini, che non si è trovato così bene con il team di Emilio Alzamora (ci sono anche stati parecchi attriti a inizio stagione), mentre il team di Giancarlo e Mirko Cecchini sta valutando la possibilità di allargarsi, creando una squadra in Moto2 proprio per Fenati.
IO L’AVEVO DETTO
Lorenzo (dopo il GP di Spagna): «E’ fondamentale essere il primo pilota Ducati al traguardo». Da allora, in Francia, Italia e Catalunya è sempre arrivato alle spalle di Dovizioso.
Nei test privati di 2 settimane prima, Stoner ha detto peste e corna della nuova pista e non è certo un pilota (o collaudatore) qualsiasi.