Anticipazioni

MV Agusta RVS #1. La prima del nuovo "Reparto Veicoli Speciali"

- Con questa aggressiva naked che spinge all'estremo il concetto Dragster 800, MV inaugura le moto costruite dal suo Reparto Veicoli Speciali. Arriveranno da qui le prossime MV più esclusive
MV Agusta RVS #1. La prima del nuovo Reparto Veicoli Speciali

Il Centro Ricerche Castiglioni di San Marino (nato originariamente come CRC, Centro Ricerche Cagiva e allora guidato da Massimo Tamburini) si è unito con i tecnici di MV Agusta per dare alla luce la nuova realtà “RVS”. Ovvero il Reparto Veicoli Speciali, un'entità che ha il compito di realizzare il meglio - promette MV Agusta - in fatto di qualità, ricerca, prestazioni ed emozioni.

Il primo progetto si chiama RSV#1, e si tratta di una naked molto speciale che prende le mosse dalla Dragster 800 RR, estremizzandone dotazione e finiture. Sarà costruita in serie limitata (non è noto in quanti esemplari), naturalmente con tanto di  placchette numerate di riconoscimento.

 

 

L'idea di modelli esclusivi e speciali, sui quali vorrebbe concentrarsi una parte della futura produzione MV Agusta, è uno dei pallini di Giovanni Castiglioni, più volte ricordati dal presidente di MV nell'ultimo anno e mezzo, quando cioè sono iniziate le ultime tribolazioni del marchio varesino. La nuova strategia punta alla riduzione dei volumi produttivi e a una maggiore attenzione ai modelli speciali e premium. Saranno gli appassionati a premiare o meno questa filosofia di prodotto, che nelle intenzioni dei vertici MV dovrebbe migliorare la redditività puntando a modelli con maggiori margini di profitto, evitando di disperdere risorse sul terreno di concorrenti più forti in quell'ambito.

In particolare, questo progetto #1 si distingue per un certo numero di componenti in lega leggera lavorata dal pieno. E' il caso delle piastre laterali del telaio sulle quali è infulcrato il forcellone monobraccio, delle leve, delle pedane e della corona che contiene il particolare gruppo ottico anteriore (una serie di luci a led, che si accendono anche seguendo gli input della piattaforma inerziale in maniera adattativa, per illuminare la strada dove serve). Singolare anche il doppio faro a led posizionato sul lato sinistro, di fianco al motore.
Non mancano altri dettagli in titanio, grazie anche ai quali il peso della moto è stato ridotto di 8 kg rispetto alla Dragster 800 RR, scendendo a 160 kg.

Il motore Tre Pistoni da 798 cc è qui nella versione da 150 cv a 12.800 giri, naturalmente omologato Euro 4 e migliorato nella sua efficienza e silenziosità meccanica. Debutta un terminale di scarico in titanio forgiato della SC-Project, che fa parte del kit di parti speciali consegnato con la moto.
Nella ciclistica spiccano i dischi freno Braking Sunstar e le belle ruote a raggi Kineo che calzano gomme semitassellate Pirelli MT 60 RS. I cerchi hanno la chicca del nipple rosso: un punto di colore rosso che si ritrova in altre parti, come nell'occhio del teschio (!) cucito sulla sella con impunture rosse. Non sono stati comunicati il costo e la disponibilità di questa edizione #1.

 

Le particolarità nei dettagli

Ammortizzatore di sterzo con sistema di regolazione manuale su otto livelli
Proiettore Full LED adattativo

Le componenti in titanio:
Targhetta per testa di sterzo
Protezione supporto pedane
Protezione leva freno e frizione
Inserti per serbatoio
Silenziatore di scarico SC Project

Le componenti in fibra di carbonio:
Cover protezione forcellone
Parafango posteriore
Fianchetti airbox
Uscita aria radiatore dx/sx e per faretti
Copricatena inferiore e superiore
Protezione per serbatoio
Parafango anteriore

Le componenti speciali dedicate:
Proiettore anteriore Full LED adattativo
Supporto proiettore
Supporto cruscotto
Disco freno anteriore e posteriore Braking
Manopole speciali
Specchi retrovisori CNC (by CRC)
Para leva dx/sx
Braccio portatarga posteriore CNC
Luce targa CNC
Protezione forcellone CNC
Leva frizione anteriore CNC
Leva freno anteriore CNC
Indicatori direzione LED
Sella dedicata con impunture a motivo esagonale
Piastre telaio e codino posteriore con lavorazione alluminio al vivo
Supporti pedana CNC regolabili
Pedane dedicate CNC
Semimanubri dedicati
Testa di sterzo dedicati
Protezione carter frizione
Dado ruota e dado corona CNC
Protezione coperchio generatore, protezione frizione
Paramotore dx/sx ricavato CNC
Cerchio ruota anteriore e posteriore con fresatura sul canale
Fanali posteriori con vetro fumè, verniciatura dedicate

Le componenti a corredo:
Terminale di scarico SC Project
Centralina per terminale di scarico SC (con mappatura dedicata)
Telo coprimoto
Welcome kit con certificato di origine RVS
Uscita aria radiatore dx in carbonio
Faretti laterali a LED
Protezione per supporto pedana dx
Tappo carburante racing
Contenitore di legno

 

  • Andrea 'Artù' Artusi
    Andrea 'Artù' Artusi, Dolo (VE)

    Il mio è un grido di dolore.

    Chi mi conosce sa quanto io ami il marchio MV (Agusta e non Augusta vi prego...) e quanto rispetto abbia per chi ci lavora. Ho avuto e guidato le loro moto e conosciuto questa realtà dall'interno. So qual'è l'incredibile know-how e le capacità che hanno coloro che mandano avanti questa azienda giorno dopo giorno.

    Con Cagiva, Husqvarna e Ducati salvata dall'oblio hanno vinto di tutto: cross, Parigi-Dakar, 500 GP, Superbike. Castiglioni assieme a designer e tecnici geniali come Galluzzi e Tamburini hanno firmato alcune delle icone più significative del motociclismo mondiale: Monster, 916, F4, Brutale...

    Osservare oggi operazioni così meramente estetizzanti realizzate su una base ciclistica e motoristica d'eccellenza come il 3 pistoni 800 fa male al cuore. Se non altro per il tradimento di quella fede quasi religiosa che il Centro Ricerche Cagiva aveva fatto del connubio 'forma/funzione' quasi fosse un mantra irrinunciabile.

    Il management di MV assomiglia sempre più a Maria Antonietta che sollecitata sul fatto che alla gente a Parigi mancasse il pane rispose che gli si dessero dei croissant. Scollati dalla realtà a trattare uno dei marchi più carichi di storia dell'automotive mondiale quasi fosse un brand di moda.

    Il guaio è che le dimensioni aziendali di MV, per quanto modeste, non sono quelle di un piccolo atelier come potrebbe essere ad esempio Bimota. Ci sono impianti, linee, uffici e dipendenti. Una realtà che se non è supportata dai numeri rischia di spaccare le reni dell'economia e trascinare tutto e tutti verso il baratro.

    Mi auguro che non accada. Che si riesca a trovare solidità e lucidità di gestione che adesso, in tutta sincerità, non vedo. Che si tirino fuori le cose belle che alla Schiranna sanno fare e che hanno già da parte, ma che senza un minimo di base stabile non si possono nemmeno mettere in produzione.

    Insomma in bocca al lupo mia amata MV. E che il buon dio dei motori te la mandi buona...
  • davide.sieti
    davide.sieti, Genova (GE)

    Bella ,bellissima!!Leggo molti commenti che parlano male dell'mv ,io ho una Brutale 800 da due anni mai un problema solo soddisfazioni con gente che si gira a guardarla a ogni giro!! Certo prima o poi mi aspetto qualche piccolo problema che con una giapponese sicuramente non succederebbe ma il fascino di averla in garage mi ripaga da ogni futura rogna(che spero non arrivi)!!!Per me le moto devono trasmettere passione e solo noi Italiani riusciamo a farle così belle.
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