MV Agusta Brutale 800RR: non si ferma all'aperitivo [VIDEO e GALLERY]
Quando si parla di certe moto, alcune menti eccelse le definiscono "moto da bar", buone per essere esibite e meno per essere guidate.
La protagonista della prova, la MV Agusta Brutale 800 RR è una delle regine di questa classifica, bella e appariscente, strappa sguardi di ammirazione tra gli appassionati ma anche tra quelli che di moto masticano poco.
"Buona per andare a fare l'aperitivo", "perfetta per rimorchiare davanti al locale fighetto". Affermazioni del genere ne abbiamo sentite a bizzeffe, e dopo anni di presenza sul mercato, c'è ancora chi ci crede!
Noi non siamo tra questi, anzi la pensiamo allo stesso modo, con una semplice differenza e cioè, che alle affermazioni di cui sopra, aggiungiamo un: "e non solo"!
Motore
Il compattissimo tre cilindri con albero controrotante da 140 cavalli a 12.300 giri e 8,9 kgm coppia massima a 10.250 giri, sarebbe proprio sprecato per sostare davanti a un locale.
Il telaio a traliccio in acciaio ALS, e le piastre in lega di alluminio che lo abbracciano, la forcella Marzocchi a steli rovesciati con trattamento DLC e il mono Sachs che controlla il movimento del forcellone monobraccio, sono completamente regolabili, e studiati per altri scopi.
Così come il pacchetto elettronico con piattaforma inerziale a controllare la dinamica di guida, con 4 Riding Mode e possibilità di personalizzare la risposta del gas, il freno motore e l'erogazione del tre cilindri.
Quando si esagera c'è un impianto frenante Brembo con dischi da 320 mm (220 posteriore), pinze M4.32 e ABS Continental MK100 con RLM (Rear Wheel Lift-up Mitigation), con funzione cornering.
Roba da bar!
175 kg a secco la rendono perfetta e leggerissima da manovrare nelle operazioni di parcheggio davanti ai tavolini, mentre il sound che esce dai tre terminali di scarico sono perfetti per attirare gli sguardi!
Naturalmente stiamo scherzando!
La Brutale 800 RR è una moto da ammirare, ma soprattutto da guidare.
Come va
La personalità che esprime da ferma, la Brutale 800 RR te la sbatte in faccia anche quando si guida.
Rabbiosa, pungente e poco propensa ai compromessi, questa MV sa fare divertire, grazie ad una ciclistica che definire svelta è un eufemismo, ad un motore che riesce a farti rizzare i peli sulle braccia per le prestazioni ma soprattutto per il sound che esce dagli scarichi e soprattutto al suono di aspirazione che attraversa l'airbox. Gasante!
Certo qualche cosa va sacrificato in termini di confort e razionalità. Vuoi la sella con il "foro passante"? Scordati un poco di imbottitura, vuoi il codino rastremato? Meglio andare in giro da soli!
In compenso ti fa godere quando la sbatti giù tra una curva e l'altra, quando freni ti fa sentire poco adeguato per quello che potrebbe fare e che tu non fai.
Il cambio (che ci siamo scordati di dirvi è estraibile), asseconda le prestazioni del motore e il quickshift è rapido e preciso.
A noi piace guidare con il Riding Mode "Custom", che ci permette di regolare anche la risposta del gas e l'erogazione motore (rispettivamente su Full Power e Soft).
L'assetto di serie è molto sostenuto, e poco propenso a incassare le sconnessioni delle strade italiche, quindi meglio intervenire e lasciare che le sospensioni lavorino meglio e in maniera meno... "frenata", filtrando anche quello che la sella ricavata dal pieno non riesce a fare.
Insomma, con la Brutale 800 RR è davvero difficle annoiarsi. Non ci si annoia guardandola (e direi che neanche ci si stanca), non ci si annoia guidandola, anzi pretende attenzione e concentrazione.
Che sia ferma o in movimento sprizza personalità, personalità che si paga, 19.850€ non sono pochi, anche considerando la fattura artigianale e totalmente Made in Italy, ma come si dice: "distinguersi ha un costo".
Maggiori info
Moto: MV Agusta Brutale 800 RR
Meteo: Sole 30°
Luogo: Valmadrera (LC) - Pian del Tivano
Terreno: Strada
Sono stati utilizzati
Casco - Arai Quantic
Giacca - Motoairbag MAB v4
Scarpe - Alpinestars Faster 3 Rideknit
Guanti - Alpinestars
Pantaloni - Alpinestars
Ci sono pochi aggettivi, secondo me, che non le si possono attribuire, mi ha fatto divertire come poche moto sono riuscite a fare.
Altro che moto da bar, altro che chiacchere....
E anche in giro se ne vedono poche.
Speriamo che la produzione rimanga in Italia e che KTM dia la svolta sulla qualità e affidabilità che il marchio merita.