MV Agusta Brutale 800RR SCS 2021: sportiva automatica
Lo ammettiamo: quando pensiamo alle hypernaked e alla loro nascita, il pensiero va immediatamente a una bicilindrica nata in quel di Noale nel 2002. Ma a voler ben guardare, la MV Agusta Brutale 750, nata da una costola della prima F4, ne ha anticipato diversi concetti: la derivazione diretta (sia motore che ciclistica) dall’ammiraglia supersportiva della Casa, la guida più da sportiva che da naked… insomma, se non ci attacchiamo alla presenza o meno del cupolino, logica vuole che si conceda alla Casa di Schiranna il primato di categoria.
La quadricilindrica naked disegnata da Massimo Tamburini si è poi evoluta seguendo le orme della F4, e nel 2012 si è sdoppiata, ripetendo il concetto originale sulla piattaforma Trepistoni da 675 e poi 800 centimetri cubici. Il calo di cilindrata non ha tolto nulla alla nuda MV Agusta, anzi ne ha valorizzato le caratteristiche di guida mantenendone i canoni fondamentali: leggerezza, maneggevolezza da riferimento, potenza e soprattutto carattere.
Avanti veloce al 2021. La Brutale 800 diventa Euro-5, compiendo un’evoluzione che va oltre il semplice aggiornamento delle normative, e che “chiude il cerchio” di un processo iniziato con il lavoro sulla Superveloce 800 nella versione standard e poi nell’edizione speciale Alpine. Evoluzione che la rende un po’ più versatile, soprattutto in termini di assetto, ma anche più aggiornata a livello elettronico, con l’arrivo della piattaforma inerziale e quindi delle soluzioni di contorno. Il tutto senza perdere nulla in termini di fascino ed esclusività.
Tutta nuova, sopra e sottopelle
L’occasione della nuova normativa, dicevamo, si porta dietro interventi e affinamenti che coinvolgono molti aspetti della moto, che cambia anche in termini estetici con qualche affinamento nelle sovrastrutture.
Non cambiano i valori della scheda tecnica: il motore trepistoni da 798 cc con albero motore controrotante conferma la potenza massima di 140 cavalli a 12.300 giri nonostante le nuove normative; la coppia massima si attesta a 8,9 kgm a 10.250 giri. Merito di tanti affinamenti volti a ridurre gli attriti in zona distribuzione, ma anche bielle, bronzine di banco e contralbero di equilibratura.
Tutto nuovo anche l’impianto di scarico, che vanta tre terminali dal diverso disegno; aggiornato anche il lato ammissione, con nuovi iniettori che oltre alla maggior precisione (dovuta anche a una nuova centralina elettronica) garantiscono anche una maggior pressione, che passa da 3,5 a 4 bar.
A livello trasmissione arrivano una campana frizione più robusta e un comando più affidabile e dolce nello stacco, ma anche un quickshifter EAS (Electronically Assisted Shifting) di terza generazione più preciso. La versione SCS, oggetto della nostra prova, è dotata della frizione speciale realizzata in collaborazione con Rekluse, che di fatto elimina la necessità della leva (comunque mantenuta) e introduce un freno di stazionamento sul lato destro, vicino al comando dell’unità posteriore.
Anche per quanto riguarda l’elettronica ci sono grandi novità con l’implementazione del pacchetto che aveva debuttato sulla Superveloce Alpine: una nuova piattaforma inerziale (della milanese e-Novia) che consente quindi l’implementazione dell’ABS cornering Continental, e di un controllo di trazione e dell’impennata più evoluti rispetto al precedente nonché di un inedito launch control, il tutto gestibile attraverso il nuovo cruscotto TFT da 5,5” integrabile con l’MV Ride App.
La ciclistica
Pur mantenendo lo stesso schema del passato, anche la ciclistica si aggiorna con nuove piastre laterali del telaio in alluminio (variate nella rigidità sia torsionale che longitudinale) e un nuovo leveraggio della sospensione posteriore, variato nella progressività e operante su un monoammortizzatore cambiato nel “K” della molla e nella taratura dell’idraulica, per migliorare comfort e capacità di copiare le asperità della strada.
Cambia anche la taratura della forcella, armonizzata alle variazioni del posteriore e arriva una nuova sella, dotata di uno schiumato diverso e più confortevole. Il peso dichiarato, a secco, è di 175 kg.
Disponibilità, colorazioni, optional e prezzo
La MV Agusta Brutale 800 RR è disponibile nelle due colorazioni Shock Pearl Red/Avio Gray (quella delle foto) oppure Carbon Black Metallic/Avio Gray Metallic a un prezzo che parte da 17.000 euro. Se volete la versione SCS dovete tirare fuori 500 euro in più. La garanzia copre - come su tutto il resto della gamma - tre anni.
La lista degli accessori è semplicemente sconfinata, come potete vedere consultando direttamente il sito dedicato MV Agusta Special Parts.
In sella
Lo diciamo di tante moto, ma per la Brutale è più vero che in altri casi: potreste salirci in sella bendati e sapreste comunque di che moto si tratta. Non bastassero la posizione di guida e il senso di rigidità intrinseca, sarebbe comunque sufficiente la prima nota dello scarico per riconoscere immediatamente il tre cilindri di Schiranna.
Ovunque si posino sguardo e mani il cervello di un motociclista sportivo non riceve che sensazioni positive. E bastano davvero pochi metri per riconoscere la reattività in tutto: dal propulsore all’inserimento in curva fino alla frenata. La Brutale 800 non è certamente stata ammorbidita dall’omologazione Euro-5, anzi: la sensazione generale è quella di una moto ancora più affinata e performante. Ma andiamo con ordine.
La posizione di guida, dicevamo, è studiata per andare forte. Il comfort è scarso: lo spessore della sella è ridotto ai minimi termini - è stata evidentemente pensata più per trasmettere informazioni sull’aderenza disponibile che non per coccolare le terga del pilota - le pedane sono alte e i polsi caricati. D’altra parte, stiamo parlando di una naked sportivissima chiamata Brutale: se vi aspettavate una pantofola forse siete voi che dovreste farvi qualche domanda.
I sacrifici ergonomici offrono in cambio una comunicativa totale e una delle poche posizioni fra le naked di questa categoria capace di assecondare alla perfezione la guida di corpo. Insomma, si soffre in città e nel traffico, così come in autostrada, ma quando trovate la strada giusta ci si diverte come sulla giostra più bella del mondo. Si soffre solo un po’ quando il fondo non è perfetto, perché seppur migliorata nella progressività del retrotreno (l’esperienza fatta con la Superveloce è servita) la rigidità complessiva del pacchetto comporta risposte comunque brusche sull’asperità secca.
Il motore è come sempre eccellente: potente e grintoso (e, lo ripetiamo, con una voce da pelle d’oca) e con una risposta all’acceleratore precisa e sportiva, che - di nuovo - non ha perso niente in termini di carattere e… brutalità nella risposta. Come al solito, meglio agire un po’ sui parametri per configurarsi il riding mode User secondo le proprie preferenze, perché la Brutale è molto sensibile alle variazioni e ce la si può davvero cucire addosso.
Sospendiamo il giudizio però sul pacchetto dei controlli elettronici perché le temperature tutt’altro che favorevoli non ci hanno permesso di… prenderci troppe confidenze. Lo valuteremo meglio - e magari in un contesto più adeguato, come la pista - su un altro modello MV Agusta 2021.
Capitolo freni: la Brutale, complice un peso ridottissimo, frena forte anche se l’ABS a volte sembra far filtrare qualche reazione poco comprensibile. Manca solo un po’ di feeling, di senso di mordente alla leva: considerando appunto leggerezza e componentistica ci si aspetterebbe un’azione più decisa. L’impianto… dal manubrio in giù è al di sopra di ogni sospetto, quindi l’impressione è che la responsabile sia la pompa, unità ormai datata. Problema risolvibile tutto sommato con poco. Lode, come sempre del resto, per la scelta degli pneumatici: l’accoppiata con il Pirelli Diablo Rosso III è azzeccata e ben calibrata.
Veniamo alla frizione SCS: il sistema vi consente di utilizzare la frizione praticamente solo per avviare il motore. Dalla folle potete innestare la prima senza toccare la leva frizione, e vi troverete a vivere la stessa esperienza che provate in sella a uno scooter: quando accelerate, la frizione automatica Rekluse gestisce l’attacco al posto vostro, e non vi resta che innestare e scalare marce a piacimento. Quando vi fermate, il sistema stacca automaticamente, rendendo praticamente impossibile far spegnere la moto e segnalandovi addirittura sul cruscotto TFT se (da fermi) avete innestato un rapporto che non vi permetterebbe di partire.
Tutto questo comporta la necessità di avere un freno di stazionamento, che trovate davanti al comando a pedale, per evitare che la moto si muova sul cavalletto laterale. All’atto pratico, a parte quando serve il sistema è virtualmente impercettibile quindi, per quel che ci riguarda, è promosso con lode.
Per chi è la Brutale 800 RR SCS?
Partiamo da un presupposto: la frizione SCS, per quanto efficace e innovativa, non sposta granché la nostra valutazione, quindi le considerazioni che andiamo a esprimere valgono tanto per la “semplice” 800 RR che per la RR SCS.
La Brutale 800 è una moto fantastica, capace di regalare emozioni fortissime e un divertimento assoluto nella guida, a patto naturalmente di essere sulla strada giusta. Rigida nell’assetto e grintosa nella risposta del motore, pretende un asfalto liscio e tortuoso: in quel frangente è praticamente imbattibile per feeling e gusto. E poi, quella voce allo scarico…
Per contro, se la strada che state affrontando presenta asperità secche o comunque un asfalto rovinato, su moto molto meno blasonate e performanti si fa un’altra vita, più comoda e perfino veloce.
Il che non significa che queste moto possano valere più della Brutale; semplicemente, che è necessario essere preparati a comprarsi una vera e propria supersportiva priva di carenatura, con tutto quello che ne deriva. Dove e quando potete tirare, pochissime moto vi regaleranno le stesse sensazioni. In tutto il resto dei frangenti (tranne quando la guardate da ferma, ovviamente…) avete capito. Servono dedizione, impegno e concentrazione, come con una donna bellissima e di grande personalità, altrimenti è molta più la fatica che il gusto.
La frizione SCS? Per quel che ci riguarda, senza nulla voler togliere alla soluzione, nel caso della Brutale RR va classificata come un optional simpatico ma senza cui si può vivere in grande serenità: di fatto, vi impedisce di spegnere la moto al semaforo e di tirare la frizione in partenza, quindi è utile nell’uso urbano, frangente che non ci sembra esattamente quello elettivo per la Brutale RR.
Sono stati utilizzati:
Casco Shark Race-R Pro
Giubbotto Rev’it Quantum
Guanti Alpinestars Supertech
Jeans Alpinestars ALU
Scarpe Alpinestars Sektor WP
Maggiori info:
Moto: MV Agusta Brutale 800 RR SCS 2021
Meteo: sole 8°
Luogo: Appennino piacentino
Terreno: Extraurbano
Foto: Fabio Principe
Video: Leonardo Mannoli/Luca Catasta
Grande ammirazione per i designers di MV. Speriamo che l'azienda si consolidi come si deve.
@Edoardo Licciardello, sempre precise e appassionate le tue recensioni, e sempre un piacere leggerti. Thumbs up.