GP della Malesia

MotoGP. Le pagelle del GP della Malesia 2017

- Dieci a Dovizioso, nove a Lorenzo, sette a Márquez, cinque a Rossi e quattro a Viñales
MotoGP. Le pagelle del GP della Malesia 2017

ANDREA DOVIZIOSO - VOTO 10

Una reazione pazzesca dopo il disastro australiano: non era così scontato e facile riuscirci. Ma il Dovi 2.0 è un grande pilota sotto tutti gli aspetti: velocità, lucidità, dedizione al lavoro, acume tattico, determinazione, cattiveria (sportiva, naturalmente). Si potrebbe andare avanti all’infinito, in un elenco di pregi da campionissimo. Ha ragione quando dice che, comunque vada, la sua è una stagione da pelle d’oca. Grazie Dovi.


JORGE LORENZO - 9

La quasi caduta del 16esimo giro l’ha tolto dall’impaccio di dover decidere se obbedire agli ordini del box. Nel finale era veramente al limite, non ne aveva più, i rischi sull’anteriore erano continui: difficilmente avrebbe battuto il compagno di squadra, indipendentemente dalla volontà altrui. In ogni caso: una gran bella gara. Bravo Jorge.


JOHANN ZARCO - 8

Fa una scelta azzardata che alla fine non paga, anche se lui dice che senza la morbida non sarebbe stato efficace nemmeno nei primi giri. Secondo podio stagionale, costantemente tra i primi: ormai non è più una sorpresa. Conferma Zarco.
 


MARC MÁRQUEZ - 7

Ha sofferto, ha faticato, è stato più rinunciatario del solito, ma alla fine, gira e rigira, anche nelle difficoltà è sempre lui il primo pilota Honda al traguardo. La mia sensazione è che se non ci fosse stato in ballo il titolo, avrebbe osato di più. Márquez ragioniere.


DANI PEDROSA - 6

E’ forse il pilota che subisce più di tutti il comportamento altalenante delle Michelin. Sull’asciutto era stato velocissimo, sul bagnato è naufragato in prova, si è difeso in qualche modo in gara. Pedrosa incomprensibile.
 


DANILO PETRUCCI - 7

Da ultimo a sesto: la sua è stata una rimonta apprezzabile. Ancora una volta, però, deve fare i conti con l’affidabilità meccanica. Paperino Petrux.


VALENTINO ROSSI 5

Se due piloti su due naufragano sul bagnato, allora la colpa non è dei piloti. Unica soddisfazione: batte il compagno di squadra. Compitino Rossi.
 


MAVERICK VIÑALES - 4

Irriconoscibile, come la sua moto. Ma al di là della pessima prestazione, che non è colpa sua, colpisce il nervosismo e la poca lucidità generale: che cambiamento rispetto ai primi mesi in Yamaha. Involuzione Viñales.


POL ESPARGARÓ - 6

Non entusiasma, ma è sempre la sua la prima KTM al traguardo. Caposquadra Espargaró.


CAL CRUTCHLOW - 4

Un disastro in ogni condizione. E pensare che nel 2016 aveva vinto due GP. Irriconoscibile Cal.


MICHAEL VAN DER MARK - 7

Non aveva mai guidato prima una MotoGP, lo fa in maniera più che dignitosa. Incoraggiante Van Der Mark.


ANDREA IANNONE - 5

Dopo due GP positivi torna nelle retrovie. Ma, questa volta ha più di una scusa, sconvolto da un problema personale. Pilota shoccato.
 


DUCATI DESMOSEDICIGP - VOTO 9

Sul bagnato non ha avuto avversari, ma anche sull’asciutto ha dimostrato una grande competitività. Grande Ducati.


HONDA RC213V - VOTO 8

Il risultato finale non è stato eccellente, ma sull’asciutto ha dimostrato di essere una buona moto.


YAMAHA M1 - VOTO 5

Sull’asciutto è sembrata a livello degli avversari, ma sul bagnato proprio no. Allarme rosso.


SUZUKI GSX-RR - VOTO 6

Un passo indietro rispetto agli ultimi due GP, ma tutto sommato un rendimento accettabile.


APRILIA RS-GP - VOTO 6

In realtà è quasi impossibile da giudicare: senza Aleix Espargaró si fa fatica a capirne il valore.


KTM RC16 - 6

Ancora una volta in Q2 in qualifica, ma complessivamente meno convincente rispetto ad altri GP.

 

  • Mattewo24
    Mattewo24

    Marcolino ha rischiato tutto in Australia perché aveva già annusato il biscottone francese a Sepang. Speriamo di non rivedere una Valencia 2006...
  • Dannilo77
    Dannilo77, Catania (CT)

    Concordo più o meno su tutto, ma non mi piace questa definizione di Dovi 2.0. Lui queste qualità le ha sempre avute, solo che prima le usava per combattere per il 5/6 posto, ora ha una moto che quando va bene va davvero bene e quindi la usa per combattere per il titolo. Giusto per fare un esempio. il primo anno in Ducati nel 2013, ha fatto a sportellate col compianto Haiden e lo ha battutto a Laguna Seca(Haiden lo chiamavano il mostro della Laguna perche lì era fortissimo).
    La cosa che più mi colpisce è che quest'anno ha fatto solo due podi, uno in Quatar dove è un abbonato del podio, e l'altro a Misano in condizioni davvero difficili, per il resto quando la moto è andata bene ha sempre vinto. Se la Ducati trova la via di una maggiore costanza sono sicuro che anche l'anno prossimo ci regalerà grandi soddisfazioni.
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