MotoGP, Livio Suppo: “Suzuki: un compromesso tra Ducati e Honda”
Losail - Molti si sono congratulati con lui per il suo ritorno nel paddock, questa volta come team manager MotoGP.
“Mi ha fatto veramente piacere come sono stato accolto” dice Livio Suppo protagonista di una conferenza stampa organizzata da Dorna, dedicata solo a lui.
“Quando Brivio ha annunciato il suo passaggio in F.1 - sono le parole di Suppo - ci sono state tante voci su un mio possibile ritorno, ma non erano vere. Poi, dopo l’estate, Sahara (il responsabile tecnico del progetto, NDA) ha detto che avrebbe voluto un team manager per il 2022, ma solo a fine 2021 abbiamo cominciato a parlare. Io ero convinto che sarebbe tornato Brivio, era normale che Suzuki lo aspettasse, grazie a Davide sono tornati in MotoGP e hanno vinto nel 2020. Io non volevo mettermi in “competizione” con lui, ma due settimane fa mi hanno detto di essere pronti a trattare con me. Soltanto in quel momento ho iniziato a pensare veramente a un mio ritorno nel paddock”.
Ti sarebbe piaciuto arrivare già nel 2021?
“No, secondo me è stato meglio così”.
Sei qui da pochissimo, ma cosa puoi dire della Suzuki?
“Nella mia carriera ho sempre avuto la possibilità di lavorare con grandi piloti e penso che lo siano anche Joan (Mir) e Alex (Rins). La moto ha vinto il mondiale nel 2020. Quindi: i piloti ci sono, la moto è competitiva, Brivio ha fatto un ottimo lavoro, c’è armonia dentro alla squadra”.
La priorità è confermare i due piloti?
“Quando hai due piloti così forti, l’obiettivo è chiaramente quello di riconfermarli. Quando? Dipende dalle situazioni. Per esempio, credo che Ducati e Bagnaia abbiano fatto bene a rinnovare subito il contratto e in passato io sono stato uno di quelli che ha anticipato il mercato, firmando subito con Stoner a inizio stagione per portarlo in Honda. Ma credo anche che per Suzuki e per i piloti adesso sia meglio aspettare”.
C’è qualcosa che ti ha sorpreso?
“Ho lavorato in Ducati e in Honda: ecco, Suzuki sembra un compromesso. E’ giapponese, ma con una attitudine italiana”.
Suzuki può vincere nonostante risorse economiche inferiori?
“Suzuki ha i mezzi tecnici ed economici per fare bene, come ha dimostrato nel 2020 vincendo il titolo, ma anche nel 2021, facendo bene. Credo che in MotoGP i soldi siano meno importanti che in F.1”.
Quanto è lungo il tuo contratto?
“Posso dire che non è di un anno solo”.
Qual è l’obiettivo?
“Far lavorare tutti in Suzuki nel modo migliore possibile. Una squadra può andare avanti senza un team manager, ma con un team manager tutto può funzionare meglio”.
Qual è il più grande cambiamento che hai trovato dopo quattro anni fuori dalla MotoGP?
“Io ho vissuto l’era di quelli che venivano chiamati i fantastici quattro (Rossi, Stoner, Lorenzo e Pedrosa, NDA), ho vissuto l’era del dominio di Rossi e quella del dominio di Marquez. Ecco, adesso un dominio così probabilmente non è più possibile: mi auguro che Marquez sia al 100% fisicamente, ma anche al 100% non credo possa più dominare come prima”.
Otto Ducati: troppe?
“Dobbiamo essere contenti di avere 24 moto, quasi tutte competitive, sullo schieramento. E’ chiaro che l’ideale sarebbe avere quattro moto per ciascuno dei sei costruttori e capisco che per un pilota possa essere un problema se ci sono otto Ducati davanti a lui sullo schieramento, ma credo che sia meglio così, piuttosto che non avere 24 moto”.
Bisogna mettere dei limiti allo sviluppo tecnologico?
“Bisogna trovare un giusto compromesso: l’evoluzione dello sport deve pensare anche alla sicurezza. Non cambia lo spettacolo se le moto vanno più piano”.
Venerdì alle 18:15 italiane, Livio Suppo sarà in diretta con Moto.it per commentare la prima giornata di prove del 2022 e per rispondere alle domande degli appassionati.
Concordo pienamente con la teoria dell spettacolo non proporzionale alla velocità assoluta, in special modo relativamente alle gomme che dovrebbero esser emolto meno condizionanti.
Buon lavoro Livio Suppo ed ancora ben tornato !!!