GP di Stiria

MotoGP. Lo Spielberg molto severo con freni e pneumatici

- Si torna in pista con il primo dei due appuntamenti consecutivi al Red Bull Ring, che i tecnici Brembo e Michelin considerano molto impegnativo. Si gira tanto a destra, freni e gomme raggiungono temperature elevatissime
MotoGP. Lo Spielberg molto severo con freni e pneumatici

I tecnici Brembo inseriscono il tracciato austriaco, di quattro chilometri e 300 metri, nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5, il circuito si è meritato un indice di difficoltà pari a 5: a Spielberg si raggiungono altissime velocità nei rettilinei, che il più delle volte precedono curve molto secche. ​ Le pinze impiegate in esclusiva -monoblocco con attacco radiale a 4 pistoni Brembo GP4- hanno le migliori caratteristiche meccaniche e la maggiore resistenza alle alte temperature. 


 

In frenata, 17 secondi più della F.1​!

Come le Formula 1, anche le MotoGP utilizzano i freni in sette delle dieci curve. Ma i valori sono molto differenti: in quattro staccate gli spazi di frenata delle moto superano i 200 metri con punte di 250 metri, mentre le monoposto non arrivano mai a 150 metri. Ed è impressionante la differenza alla curva 9: per le F.1 la decelerazione è di 68 km/h, per le MotoGP più del doppio. 

In ogni giro i piloti della MotoGP utilizzano i freni per 27 secondi, equivalenti al 32 per cento della durata della gara. Merito soprattutto delle prime quattro curve che da sole richiedono un uso dei freni di complessivi 15 secondi. Per le F.1, invece, la somma di queste frenate non arriva a 7 secondi e per un giro intero tocca appena i 10 secondi. ​

La staccata più dura per la MotoGP è alla curva iniziale a causa dello sforzo richiesto al pilota e all’impianto: per scendere da 303 a 100 orari in 4,2 secondi servono 6 kg di carico sulla leva del freno, mentre il liquido freni Brembo raggiunge una pressione di 12,8 bar. Nel frattempo le moto percorrono 221 metri, durante i quali i piloti sono soggetti a 1,5 g di decelerazione. ​​

Le Michelin con carcassa speciale

Anche per Michelin il circuito austriaco, nonostante superi di poco i quattro chilometri, è uno dei più impegnativi della stagione. Il rettilineo più lungo misura solo 626 metri, ma le sette curve a destra, rispetto alle due sole a sinistra, mettono a dura prova soprattutto la resistenza alle alte temperature.

Il gommista francese propone qui pneumatici posteriori con una costruzione specifica ad alta resistenza: c’è una carcassa nuova, introdotta solo nel 2021, che sarà utilizzata anche a Buriram in Thailandia: una pista che presenta simili difficoltà. La dotazione completa per la trasferta comprende per il posteriore una soft, una media e una hard, tutte asimmetriche con il lato destro più duro; le anteriori (anche qui soft, media e dura) sono invece simmetriche. In caso di pioggia, naturalmente, power rain, soft e media, sia per l’anteriore (simmetrico) sia per il posteriore (asimmetrico).


Piero Taramasso ha messo in evidenza per il sito di Dorna come il layout della pista austriaca sia molto particolare.

“I tre brevi rettilinei della prima metà del circuito -ha detto il responsabile Michelin per la MotoGP- mantengono velocità molto elevate prima di una serie di veloci curve in discesa che completano il giro. La costruzione delle posteriori è impostata per resistere alle forti sollecitazioni, al calore e all’usura. Oltre alla costruzione particolare, sottolineo che le gomme sono state selezionate per offrire grip costante e la massima agilità”.

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