MotoGP. Lorenzo: "Io e Yamaha, un binomio eccezionale"
CHESTE – Si può dire quello che si vuole di Jorge Lorenzo, ma su due considerazioni sono tutti d’accordo: è un grande pilota e un grande sportivo. A Valencia ha dominato rimanendo in testa dal primo all’ultimo giro e nel dopo gara è andato a salutare uno a uno tutti gli uomini della Yamaha, stringendo la mano anche ai meccanici di Valentino Rossi e al compagno di squadra con il quale si è scontrato mille volte, in pista e fuori. Jorge è così, capace di riprendersi dopo tanti GP difficili, capace di dimenticare il passato e di non portare rancore.
«Sono molto felice, finalmente mi posso rilassare un po’: chiudo i miei nove anni in Yamaha con un fine settimana perfetto. Non potrei essere più orgoglioso e felice per un GP nel quale ho conquistato pole, giro veloce e vittoria: la Yamaha mi ha sempre dato una moto competitiva e vincente, io ho ricambiato dando sempre il massimo, anche quando ero lesionato, come in Cina nel 2008 o in Olanda nel 2013. Credo che io e la Yamaha siamo stati un binomio eccezionale, abbiamo conquistato titoli e vittorie».
Quanto il successo di oggi è merito della grande motivazione che avevi?
«La motivazione non mi fa andare più forte, ma la confidenza con la moto e le gomme mi dà convinzione e motivazione per spingere di più. Qui, fin da venerdì, mi sono trovato bene con le Michelin e il resto è stata una conseguenza».
Ti mancherà qualcosa di Valentino Rossi?
«Non so a che livello sarà Andrea Dovizioso, ma sicuramente Rossi è stato un compagno di squadra di alto livello: mi tolgo il cappello per quello che riesce a fare a 37 anni. Uno per l’altro siamo stati di grande motivazione, entrambi siamo cresciuti molto».
Sarà difficile guidare una Ducati dopo aver sempre pilota una Yamaha in MotoGP?
«Forse la Ducati è una moto più nervosa, non lo so, ma se uno guarda la mia carriera vede che sono andato forte con tutte le moto: Derby 125, Honda 250, Aprilia 250, Yamaha MotoGP».
Quale è stata la tua miglior stagione in Yamaha?
«Forse quella del 2015: la pressione era altissima, lì ho raggiunto il massimo livello come pilota».
E quest’anno?
«Troppi errori: mi do 6,5».
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DAVIDE PRUNERI (SONDRIO), Sondrio (SO)Sul confronto Lorenzo Rossi il mio parere è che comunque nel 2016 la velocità di Valentino è stata in generale più vicina a quella di Jorge ma credo che in questo possa avere peso anche una filosofia di sviluppo dei pneumatici, (in particolare l'anteriore) che è andata d'accordo con le caratteristiche di guida dell'italiano.
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DAVIDE PRUNERI (SONDRIO), Sondrio (SO)E' vero che bisogna dare merito a Valentino di essere riuscito a riportarsi ai livelli di assoluta competitività dopo la parentesi in Ducati ed il conseguente ritorno in Yamaha. Mi pare anche chiaro che la velocità di Lorenzo è in questi ultimi anni stata mediamente ben superiore a quella di Rossi. Credo che il divario di età anagrafica sia ormai l'elemento che crea la differenza fra due piloti dotati di grande talento.