MotoGP, Maio Meregalli: “Il rinnovo di Quartararo è la priorità”
C’è un aspetto che mi ha colpito nelle presentazioni delle squadre di questi giorni: molti tecnici e responsabili dei team puntano “sui rapporti umani”. Fondamentali, da sempre. Ma quest’anno vengono rimarcati più del solito: la mia sensazione è come se ci sia la consapevolezza che lo strapotere tecnico Ducati non si possa raggiungere, quindi bisogna puntare ad altro.
La mia è solo una sensazione, ci mancherebbe altro: tutti gli ingegneri hanno lavorato duro per migliorare le proprie moto. Lo ha fatto naturalmente anche la Yamaha, che, come aveva svelato ieri Manuel Pecino nella diretta - a proposito: Pecino sarà dal vivo anche oggi, sempre alle 14:30, per raccontare la vigilia della due giorni di test a Sepang - ha fatto qualche modifica ai vertici.
Takahiro Sumi è il nuovo “General Manager della divisione sviluppo Motorsport Yamaha”, sostituito come responsabile del progetto MotoGP da Kazutoshi Seki. Piccoli aggiustamenti interni, che Maio Meregalli, il direttore sportivo, ritiene non porteranno stravolgimenti:
“Seki è da anni dentro al box, conosce molto bene l’ambiente” dice Meregalli. L’obiettivo di Yamaha, naturalmente, è quello di ripetersi, anzi, se possibile fare ancora meglio: “Nel 2021 non siamo riusciti a primeggiare nel campionato Marche e in quello per le squadre: ci proveremo quest’anno con Quartararo e Morbidelli”.
Per riuscirci, Maio punta molto sui “rapporti umani”.
“L’ambiente, l’atmosfera dentro al box è molto importante. Sotto questo aspetto, nel 2021 abbiamo fatto un bel passo in avanti. Le persone nuove che sono arrivate (Quartararo e i suoi tecnici, NDA) si sono subito integrate nella squadra, c’è stata tanta collaborazione come non succedeva prima: credo che questa relazione, questo umore e questo clima siano fondamentali. Dentro al box si scherza quando lo si può fare, ma si lavora duro quando è il momento. Quest’anno sarà una stagione lunghissima, con 21 GP: è chiaro che i risultati aiutano a fare la differenza, come ho provato sulla mia pelle nel 2021. La serenità dentro al box è una delle chiavi del successo”.
Per mantenere la serenità nel team, quanto sarà importante rinnovare velocemente il contratto di Fabio Quartararo?
“Siamo costantemente in contatto con il manager di Fabio, cercheremo di arrivare a un accordo il prima possibile: è la nostra priorità numero uno. Sono fiducioso che si possa arrivare ad un accordo”.
Cosa ti aspetti da Morbidelli?
“Che torni quello di prima dell’infortunio e dell’operazione al ginocchio. Per lui è stato un anno strano il 2021, è arrivato nel team ufficiale, tornando probabilmente troppo presto sulla moto. Ma era giusto farlo e ha usato le gare disputate per prendere confidenza con l’ambiente: non era in forma, non poteva guidare come sapeva fare prima dell’infortunio. Ieri abbiamo parlato su cosa dovrà fare, ma soprattutto entrambi siamo curiosi di vedere come sta fisicamente”.
E da Quartararo?
“Nel 2021, Fabio ha fatto un grande passo in avanti mentalmente: ha saputo gestire molto bene la pressione, sapeva esattamente quello che voleva. L’obiettivo è uno solo: ripetersi, fare anche meglio dell’anno scorso. Spero che i due piloti si spingano uno con l’altro a fare sempre meglio: tra l’altro, hanno uno stile di guida simile, anche questo è importante per lo sviluppo, si va in un’unica direzione”.
La M1 deve migliorare nel motore?
“E’ chiaro che uno degli obiettivi è avere più cavalli, ma non conta solo quello, è molto importante anche l’aerodinamica. Nel 2021 abbiamo vinto in circuiti velocissimi come il Qatar o il Mugello, eravamo molto competitivi anche a Barcellona prima del problema di Quartararo (alla tuta, NDA). In passato abbiamo fatto dei passi nella direzione sbagliata, per quanto riguarda il motore: abbiamo imparato quella lezione, bisogna fare attenzione”.
Razali ha detto che l’obiettivo della sua squadra è quello di diventare una sorta di “team junior” Yamaha: cosa ne pensi?
“E’ così e il cammino fatto da Quartararo e Morbidelli dimostra che si può fare. Diciamo che il 2022 è un po’ un’eccezione (e lo è stato anche il 2021… NDA): per noi è molto importante l’esperienza di Dovizioso, che arriva da un’altra moto. Ci aspettiamo che la sua esperienza ci aiuti a migliorare la M1, da lui ci aspettiamo costanza di risultati. Per quanto riguarda Binder, ha bisogno di tempo, ma già nei tre giorni di test ha imparato, ha fatto dei progressi”.
Senza fare paragoni poco sensati ma così come Mir ha vinto un campionato che non era a livello top del suo vero potenziale.
Questo anno tra 8 ducati che hanno almeno 4 piloti che possono vincere a turno ogni domenica più Marquez che da solo vale per quei tre, ma Mir che comunque può andare sempre a podio e Ktm ed Aprilia in gran spolvero la vedo davvero un prova del Fuoco per tutti.
In bocca al lupo!
Senza l'antipatico in pista c e poco da fare il mondiale è un mondiale ma tutti sanno che vale di meno .