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MotoGP 2015. Divorzio tra Melandri e Aprilia

- Entrambi pagano scelte sbagliate. Il collaudatore Laverty prenderà il posto di Melandri sulla GP, mentre per il ravennate si prospetta un futuro in SBK
MotoGP 2015. Divorzio tra Melandri e Aprilia

Facile dire “lo avevamo detto”. Il rapporto tra Marco Melandri e l’Aprilia era ormai insostenibile e non poteva che arrivare ad una conclusione. Il pilota di Ravenna non trovava nessun stimolo nello sviluppare la nuova Aprilia GP e lo dimostrava in ogni gara, ottenendo sempre e solo l’ultima posizione. Alla casa di Noale ovviamente questo non andava bene, anche perché Bautista, il compagno di squadra dell’italiano, riusciva a migliorarsi, sino ad arrivare a conquistare la zona punti.

Come sempre accade in un divorzio, anche in questo caso si è cercato di rimediare a scelte sbagliate. Ha sbagliato l’Aprilia che, dimostrando di non conoscere a fondo Marco, ha sottovalutato il fatto che il ravennate si esalta nel bene, ma si deprime nel male. Senza stimoli e con una moto che non gli è mai piaciuta, non era difficile prevedere che Melandri avrebbe potuto fare solo quello che ha fatto. Ha sbagliato ovviamente anche Melandri che ha accettato un compito che sin dall’inizio (test invernali) ha dimostrato di non gradire. A sua giustificazione però va detto che è molto difficile rinunciare ad un contratto milionario. 
 


Alla fine quindi ognuno per la propria strada. Al posto di Melandri ecco il collaudatore GP Michael Laverty, che conosce bene il prototipo di Noale per averlo sviluppato in pista da novembre dello scorso anno. L’inglese è il fratello di Eugene Laverty e dopo anni trascorsi nei campionati inglesi Supersport e Superbike, ed un’esperienza nell’AMA Superbike nel 2009, Michael ha corso negli ultimi due anni in MotoGP con la PBM01 (CRT) del team di Paul Bird, collezionando solo dodici punti in due stagioni, più per demerito della moto che non proprio. Da quest’anno, oltre a correre nel BSB nelle fila del team Tyco BMW, compagno di squadra di Tommy Bridewell, il trentaquattrenne inglese è il collaudatore dell’Aprilia MotoGP. La casa di Noale ha scelto quindi il pilota che più di ogni altro conosce la moto, preferendolo ad Alex De Angelis, che sarebbe salito molto volentieri sulla GP veneta.

«Sono felice di tornare sulla griglia di partenza in questo GP di Germania - ha dichiarato Michael Laverty -. Competere contro i piloti che corrono tutta la stagione MotoGP sarà un compito difficilissimo ma voglio sfruttare fino in fondo questa opportunità. In questa stagione sto scendendo in pista regolarmente col test team Aprilia e quindi sono a mio agio sia con la RS-GP, sia con le gomme Bridgestone. Prima di tutto dovrò lavorare per adattarmi la moto in condizioni di gara, per poi cercare di progredire durante tutto il weekend. Alvaro ha guidato veramente bene in questa prima parte di stagione e io stesso ho potuto apprezzare il gran lavoro di sviluppo del test team. Ora non vedo l’ora di far parte della squadra che scende in gara».


Per quanto riguarda Melandri, come avevamo scritto in precedenza, si prospetta per lui un futuro in Superbike, dove al contrario che in MotoGP, ha ancora degli estimatori. Ad iniziare da Andrea Dosoli che come sappiamo sta allestendo un team Yamaha SBK per il prossimo anno. Da non sottovalutare la pista Ducati. Allo sponsor Aruba, alla ricerca di visibilità e di risultati, non dispiacerebbe certamente poter contare su di un pilota come Melandri. E non dimentichiamo che al termine di questa stagione scadranno i contratti sia di Davies che di Giugliano.

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Commenti

  • Janko05
    Janko05, Prato (PO)

    ecco la Yamaha vole rientrare... e uscire subito!
  • piega996
    piega996, roma (RM)

    Guarda che ogni pilota, ogni carattere e io direi ogni talento non è uguale a un altro.
    Tu hai ragionato come se stessi facendo un'equazione matematica, non funziona così.
    Quello che ha fatto e può dare melandri lo abbiamo visto come tutti gli altri da te citati.
    Melandri è andato a corso sempre così , conservativo, scontento e ora il freno aggiuntivo eè che s'è messo a fare il professionista della situazione volendo provare a correre alla Biaggi riducendo i rischi al minimo. Ma di Biaggi uno ce n'è.
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