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MotoGP. Per Joan Mir un premio è in arrivo, ma un primato è tutt’altro che scontato

- Il campione del mondo in carica è stato nominato per i Laureus World Sports Awards. Intanto, però, Manuel Cazeaux avverte: “Nel box Suzuki non esiste il primo pilota”
MotoGP. Per Joan Mir un premio è in arrivo, ma un primato è tutt’altro che scontato

Un premio potrebbe essere in arrivo, ed è sicuramente qualcosa di cui andare fieri se si considera che nella storia recente c’erano riusciti solo Valentino Rossi e Marc Marquez per quanto riguarda il motociclismo, ma per Joan Mir il titolo di Campione del Mondo e la nuova fama che ne è conseguita non corrisponderà ad una supremazia nel box rispetto al suo compagno di quadra (e rivale) Alex Rins.

La nomination

Il campione del mondo in carica, Joan Mir, come già accennato, è stato nominato per i prossimi Laureus World Sports Awards. Dovrà vedersela con campioni di sport ben più blasonati e noti nel mondo, come la stella austriaca del tennis Dominic Thiem, il ciclista Tadej Pogacar e il quarterback dei Kansas City Chiefs Patrick Mahomes, vincitore del Superbowl, oltre al calciatore del Barcellona.

Portare a casa il premio non sarà facile, ma per Mir si tratta comunque di un riconoscimento importante se si considera che solo Rossi e Marquez avevano avuto lo stesso privilegio: uno nel 2011 per la miglior rimonta, l’altro nel 2015 per la svolta dell’anno. “E’ una nomination che mi fa molto piacere - ha affermato il campione del mondo della MotoGP - solo l’idea di essere accostato a certi nomi dello sport mi rende orgoglioso e, soprattutto, mi stimola a fare sempre meglio per affermarmi ancora”. Purtroppo per Mir, però, la tradizionale serata di gala che fa da cornice alla cerimonia per la consegna dei premi, in questo 2021 dovrà fare i conti con le restrizioni legate alla pandemia e l’intero evento si svolgerà online.

Le parole di Manuel Cazeaux

Per un premio che Joan Mir potrebbe ritirare, c’è, però, anche un primato che sicuramente non gli sarà riconosciuto. Quello nel box Suzuki rispetto al suo compagno di squadra Alex Rins. A spiegare che all’interno del Team Ecstar continueranno a non esistere gerarchie è stato Manuel Cazeaux, capotecnico di Alex Rins e - a quanto si mormora - anche uomo inizialmente indicato da Davide Brivio per la sua successione. “E’ chiaro che Alex non è stato solo felice della vittoria di Joan Mir - ha spiegato - una parte di lui ne avrà sicuramente sofferto perché il compagno di squadra è sempre il primo avversario. Ma ha analizzato la sua stagione, condizionata dall’infortunio di Jerez, ed ha capito che ha fatto il massimo che potesse, quindi è sereno. I due continueranno a collaborare, perché è quello che Suzuki chiede ad entrambi. Nel nostro team tutto deve essere sinergico e non esiste che anche un semplice pezzo possa essere nascosto all’altra squadra”.

Parole chiare, quindi, a conferma che il campione del mondo non riceverà trattamenti speciali rispetto a Rins. “Anche se lotteranno uno contro l’altro per il campionato, le regole di Suzuki non cambieranno”, ha concluso Cazeaux.

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