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MotoGP. Quattro anni a Iannone: è troppo per l’ambiente

- Probabilmente le prove addotte circa la contaminazione accidentale per via alimentare non hanno convinto la TAS. Però sembrano convinti molti altri piloti, manager, persino Carmelo Ezpeleta di Dorna oltre a Massimo Rivola di Aprilia: pena esagerata
MotoGP. Quattro anni a Iannone: è troppo per l’ambiente

Tante le reazioni alla condanna di quattro anni inflitta a Iannone.
Molti piloti hanno espresso solidarietà ad Andrea e lo hanno esortato a non mollare. Il compagno di squadra, Aleix Espargaro, ha precisato sui social che con Andrea ha avuto un buon rapporto personale, anche se non sono mancati gli screzi; ha definito “super sproporzionata” la pena, si è detto triste e lo ha incoraggiato mandandogli “tutta la forza del mondo”.

E poi Biaggi, Capirossi, Diggia, Aegerter, Rins, Nakagami e tanti altri. Toni Elias ha scritto che “quattro anni sono troppi, uccidono l’anima di una persona e questo è un giorno triste per lo sport”.

La federazione avrebbe potuto intervenire? Lo suggerisce Carlo Pernat, precisando in una intervista che molti anni fa, quando era manager nel motocross, un pilota importante era stato trovato positivo: “quella volta la FIM fece un casino tale che il pilota non fu nemmeno squalificato”.

Ma il presidente della FIM Jorge Viegas ha dichiarato che la squalifica di quattro anni a Iannone poteva essere evitata soltanto rinunciando al ricorso. Il presidente aveva suggerito al pilota della Aprilia di accettare la prima sentenza di 18 mesi: non sarebbe intervenuta la Wada, che ha chiesto e ottenuto il massimo della pena.

L’ho detto personalmente a Iannone - ha dichiarato Viegas - quando eravamo a Misano. Mi dispiace molto che la carriera di un pilota di valore possa finire in questo modo. Ma non avrebbe dovuto contestare la sentenza della FIM, perché sappiamo che la Wada di solito ha la mano pesante”.

Il parere di alcuni legali, sul web, è che la difesa non sia riuscita a dimostrare l’assunzione involontaria per via alimentare: la famosa carne contaminata e ingerita in un ristorante in Malesia.
Senza prova certe, era fatale ricevere il massimo della pena dal TAS di Losanna su richiesta della Wada, secondo le regole.

Non la pensa così Massimo Rivola, CEO di Aprilia Corse che fin dall’inizio della vicenda ha appoggiato senza riserve le tesi del pilota di Vasto:
La sentenza non ha a che fare con lo sport – ha dichiarato - ed ha un’altra natura. Non so se vuole essere un segnale, ma getta un alone di terrore sul nostro sport“.

Ha parlato di terrore anche Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, che si è schierato in difesa di Andrea Iannone e della MotoGP.
Mi sembra moltissimo, non capisco questo castigo. E non sono d’accordo: perché in sede di revisione siamo arrivati a quattro anni partendo da uno e mezzo? Non capisco perché la FIM abbia accettato che un altro organo potesse peggiorare la prima sentenza. Sono dispiaciuto per Andrea, in assoluto non si merita tutto questo“.

  • rikirix ✅
    rikirix ✅, Roma (RM)

    Uno che si tatua il nome di una sua fiamma sul petto, troppo intelligente non può essere.....lo avrebbe dovuto usare come prova.
    Comunque si, hanno decisamente esagerato.
  • MAXPAYNE IT
    MAXPAYNE IT, Fusignano (RA)

    Premetto che iannone non mi e' mai stato simpatico ne come pilota ne come persona.
    Detto questo se due tribunali sportivi ti condannano,qualcosa hai fatto.
    Non credo manco per un secondo che sia stata contaminazione da cibo,che comunque dato che parliamo di un professionista a livello mondiale DEVE essere di sicura provenienza e controllato.
    E il professionista in questione deve attenersi al menu controllato che gli si fa avere.
    Evitare ristoranti esterni al paddock se questi sono a rischio contaminazione e adottare tutte le pratiche necessarie alla sicurezza anche alimentare del professionista in questione.
    Ma vedendo il personaggio in questione,credo proprio che iannone non sia in grado di osservare delle ferree regole .
    Qualsiasi esse siano.
    Non e' mai stato uno da sacrificare qualcosa per la moto.
    E quindi se non sei in grado di farlo,commetti delle leggerezze.
    Sempre pensando che tutta la questione sia dovuta a una leggerezza,cosa di cui non sono per niente sicuro.
    Sono invece convinto che per andar bene alle sue amanti,il caro ianna se aveva bisogno di un cicchettino in piu' per mantenersi tirato come fisico,o altro,il cicchettino lo prendeva eccome.
    Poi diamo la colpa all'alimentazione ,che ripeto,comunque doveva essere controllata e di sicura provenienza,parliamo di professionisti dello sport,non del primo che passa per la strada.
    Poco male,ora scrivera' un libro,fara' ospitate,si vocifera anche reality....La pensione d'oro e' servita....
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