MotoGP. Rossi: "Marquez può aprire un'era"
VALENCIA – Un altro quarto posto – l’ottavo della stagione – un’altra volta “più vicino al quinto che al terzo” per dirla con le parole di Jeremy Burgess: come dire, un altro GP tutt’altro che entusiasmante. Infatti, Valentino Rossi è piuttosto deluso.
«La gara di oggi ha rispecchiato il mio e il nostro potenziale del 2013. Alla fine, non è andata malissimo, ma come mi è successo tante volte in questa stagione, mi sono mancati 2-3 decimi rispetto ai primi tre. Da domani si inizia a lavorare per il 2014, l’obiettivo è chiaro: stare più vicino a quei tre là».
Valentino, non è preoccupante che tu non sia riuscito a tenere il passo in un GP dove Lorenzo ha fatto di tutto per andare piano?
«Jorge è stato bravissimo, per metà gara ha cercato di rallentare il ritmo, poi ha forzato, anche perché già non è facile vincere un GP, figurarsi se devi anche pensare a far arrivare quinto il tuo avversario. Purtroppo, però, io non ero forte in staccata e, soprattutto, perdevo sempre tre decimi in uscita dall’ultima curva».
Perché?
«Come sempre, la mia moto deve essere più “magra” delle altre, perché essendo più alto e pesante consumo di più. E’ una grossa penalizzazione e l’anno prossimo con un litro in meno di benzina (20 invece di 21, NDA) sarà ancora peggio».
Una delle prerogative di Lorenzo è quella di essersi migliorato ulteriormente, nonostante fosse il campione del mondo in carica. Quanto è difficile riuscirci, soprattutto per te che hai 34 anni?
«E’ difficilissimo. Bisogna lavorare, avere l’umiltà di fare la differenza in certe aree. Rispetto a qualche tempo fa, le moto si guidano in modo molto differente, soprattutto per le gomme: bisogna raddrizzarle il prima possibile. Io, in particolare, sono in difficoltà con l’anteriore: bisogna sopperire a questa mancanza intervenendo su altri aspetti. Soffro, ma penso ci sia margine di miglioramento».
Adesso puoi finalmente dire cosa succederà domani, se Silvano Galbusera sarà al tuo fianco?
«Non ancora, vediamo». (L’annuncio dovrebbe essere fatto domani, dopo l’ultimo incontro tra Galbusera, già a Valencia, Rossi e gli uomini Yamaha, NDA)
E’ iniziata l’era Marquez?
«Marc ha fatto qualcosa di straordinario, che rimarrà per sempre nei libri del motociclismo. Sicuramente ha tutte le possibilità per aprire un’era: è stato messo nelle migliori condizioni, ma lui è stato bravissimo e costante. Bisognerà vedere quanto potrà migliorare in futuro, anche perché Lorenzo è fortissimo e se la M1 l’anno prossimo sarà più competitiva, non sarà facile batterlo. Ma Marc può sicuramente vincere molti mondiali».
Roy Betty dixit
HO VISTO COSE !!!
mette un pò di tristezza il comm.32 di Alessandro,ma è la dura realtà per chi segue le moto da molti anni.......abbiamo visto gomme fumanti,staccate che sembravano non finire mai! con posteriori sgondolanti a dx e sx staccati da terra, con le 2T specialmente acrobazie da paura in frenata ed accelerazione sembravano non stare mai in pista, tutto di POLSO e ISTINTO...
si è capito che le moto stavano cambiando quando dalla classe inferiore arrivavano in gp ed andavano subito forte dal primo anno. mentre prima serviva almeno un paio d'anni di "apprendistato"e poi ...forse si iniziava a vedere i primi (c'è anche chi è tornato indietro) troppo difficili da guidare quelle moto e ricordo che solo in pochi riuscivano a portarle al limite ........ora sono tutti al limite tutti piegati a 62°incollati a terra, perfette anche le derapate,con anti slittam. anti saltellam.anti penne anti tutto!!! i tempi cambiano siamo ormai circondati dall'elettronica.. certamente è giusto cosi, non possiamo fermare il progresso.
........però........