MotoGP. Scoppiano le gomme e il Motomondiale
Gli organizzatori del Gran Premo d’Australia hanno riasfaltato il circuito. Era ora, c’erano certi buchi!
A Philip Island splende un sole meraviglioso che riscalda gruppi di spettatori sorpresi dall’inaspettato tepore e la pista pian piano raggiunge le temperature ideali per andare forte forte.Asfalto nuovo, condizioni climatiche ideali, moto sempre piu’ performanti e un gruppo di piloti da fantascenza. La ricetta perfetta per far saltare i limiti, abbattere i primati, strappare nuovi “wow” ai cronisti.
Fantastico? Mica tanto, perchè oltre ai limiti, a saltare sono anche pezzi di gomma dagli pneumatici. Ad essere abbattuti non sono solo vecchi records, ma anche i limiti strutturali delle gomme e gli strappi che si sentono sono quelli che lacerano la tela organizzativa della MotoGP. Una tela che in queste situazioni si lacera troppo facilmente. Ogni volta che c’è da affrontare un imprevisto, se ne sentono e vedono di tutti i colori. E’ il sintomo di un sistema che cerca troppo soventemente di accontentare tutti, di non far dispiacere a nessuno e di mettere d’accordo troppe teste. Solo che nel processo si perde un sacco di tempo, si rimodellano i regolamenti, si confondono le idee ai giocatori e si generano situazioni antisportive. Insomma troppi compromessi, troppi dubbi e incertezze.
Situazioni simili non sono una novità nel motorsport. Succede che ceda l’elemento più debole della catena cinetica, che e’ una moto da corsa con il pilota seduto sopra che la spinge al limite sopra una striscia d’asfalto bella calda. La soluzione però non sono le toppe e i rammendi alle regole in corso d’opera. La soluzione è lungimiranza nella stesura dei regolamenti e coerenza nella loro interpretazione. La soluzione è attenzione ed impegno nella fase di negoziazione degli standard tecnici a cui i fornitori si devono uniformare per evitare che tali accordi si riducano in meri contratti commerciali.
Insomma ci vuole un salto di qualità perchè questo sport ed i suoi giocatori se lo meritano.
Battista Baruffaldi
Gabon
Cavolo che buona memoria che hai.