Motomondiale

MotoGP: Suzuki, che succede?

- Nonostante le parole di Shinichi Sahara (“Nel 2022 avremo un team manager”) a pochi giorni dai primi test invernali, non arrivano annunci ufficiali dal Giappone. Vista da fuori, la situazione sembra molto critica, in un anno cruciale anche per i rinnovi contrattuali dei piloti
MotoGP: Suzuki, che succede?

Un vecchio detto inglese recita: “No news, good news”, “nessuna novità, buone novità”. Non è, però, adatto alla Suzuki: in questo caso è giusto riformularlo in: “No news, bad news”, “nessuna novità, cattive novità”. Vista da fuori - è giusto precisarlo, la situazione potrebbe essere differente da quella che appare - sembra un momento molto complicato per la Casa giapponese, campione del mondo con Joan Mir nel 2020.

Ma dopo essere arrivata al vertice, la Suzuki è entrata in un vortice di negatività preoccupante: il passaggio alla F.1 di Davide Brivio, il team manager che aveva costruito il giochino vincente, ha creato una situazione nuova, che in Giappone non sono stati in grado di gestire. Forse, all’inizio, è stato sottovalutato il ruolo ricoperto da Brivio: si è pensato che fosse sufficiente suddividere in maniera differente le mansioni e dare maggiore responsabilità al direttore tecnico Shinichi Sahara.

Non ha funzionato: il 2021 è stato un anno complicatissimo, sia tecnico sia gestionale, tanto che lo stesso Sahara, a ottobre, a Portimao, ha dichiarato: “Stiamo cercando un team manager, abbiamo capito che serve per il 2022”. Da quanto si era intuito, la nuova figura sarebbe stata annunciata a Valencia, in occasione dell’ultima gara, quindi nei test di Jerez. Niente di tutto questo. E a mesi di distanza ancora tutto tace.

Patata bollente

Eppure, è evidente che un team manager serva, eccome. C’è bisogno di qualcuno che spinga sull’acceleratore delle innovazioni tecniche: nel 2021, c’è voluta metà stagione per portare in pista “l’abbassatore”; un ritardo che si è aggiunto ad altre mancanze sullo sviluppo. E a fine anno un paio di ingegneri se ne sono andati. C’è bisogno di qualcuno che sappia relazionarsi con i piloti: Joan Mir è fortissimo, ma anche molto focoso, deve essere gestito nei momenti più caldi; Alex Rins è fortissimo, ma fragile, bisogna ricostruire la sua fiducia.

C’è bisogno di qualcuno che pensi ai contratti: con tutti i piloti in scadenza, con la possibilità, reale, che Mir abbia già iniziato le trattative con altre Case (la Honda, per esempio…), ci vuole un uomo capace, in grado di relazionarsi, nel caso anche di scontrarsi con i procuratori. Insomma, la figura del team manager è fondamentale e lo stesso Sahara lo ha capito. Ma, per quello che si sa, ha agito in modo un po’ confuso, contattando parecchi uomini del paddock - uno fra tutti, Francesco Guidotti, ma molti altri -, ma offrendo solamente un anno di contratto, come se si stesse aspettando qualcuno, non Godot, ma Davide Brivio, che in qualche modo rimane il sogno di Suzuki.

Inutile dire che tutti hanno rifiutato un accordo così breve e, a questo punto della stagione, non ci sono uomini liberi. Viene in mente Livio Suppo, ma, evidentemente, non interessa a Sahara. Più passa il tempo e più i problemi aumentano. Anche perché l’eventuale team manager che arriverebbe adesso, si troverebbe alle prese con ritardi pazzeschi - come quello della trattativa con i piloti per i prossimi anni - che potrebbero anche essergli rinfacciati, pur non avendo, ovviamente, alcuna colpa. Insomma, una bella patata bollente, che in Giappone non sanno gestire, perlomeno all’apparenza. Intanto, la nuova stagione sta per iniziare: per essere competitivi, bisogna essere pronti sotto tutti gli aspetti. Suzuki non sembra esserlo.

  • Valentino.Masini
    Valentino.Masini, Cesena (FC)

    Perchè una casa riesca a rimanere in vetta alla classifica con costanza occorre avere un po tutte le componenti al top: moto competitiva, piloti competitivi, buona gestione della squadra sul campo.
    Guardando i freddi numeri la Suzuki non sarebbe messa male visto che è andata in crescendo fino al 2020 con la vittoria del titolo mondiale pioloti e mondiale team che a mio avviso sarebbe molto più importante del mondiale marche conquistato da Ducati visto che la Suzuki aveva solo 2 moto in campo e Ducati 6.
    Anno scorso ha avuto una flessione ma sono comunque è sul podio.

    Il fatto è che si ha la sensazione che il prossimo anno possa essere peggio per tutta una serie si motivi bene elencati nell'articolo.
    Sembra quasi che in Giappone non sappiano cosa faranno già a fine 2022 visto che alle persone contattate per ricoprire il ruolo da manager gli avrebbero offerto un contratto per una sola stagione.
    Loro hanno una buona moto ma arrivano sempre un po in ritardo rispetto agli altri con gli aggirnamenti, sempre in affanno e comunque mai in grado di produrre un acuto.
    Mir è sempre li a ridosso dei primi ma non è mai stato in grado di lottare per la vittoria, Rins quelle poche volte che gli è stato davanti si è quasi sempre steso e ciò significa che il valore della moto è quello.

    Contrariamente a molti che reputano il mondiale vinto da Mir una botta di fondoschiena, penso che lui sia un gran pilota e che con una moto veramente competitiva possa stare tutte le volte la davanti a giocarsi la vittoria e qualche volta pure riuscirci, cade poco, sarebbe dura portargli via il titolo.

    Nel 2021 l'assenza di Brivio sicuramente è stato un danno ma non credo che con lui al comando sarebbe cambiato tanto, vero che i piloti vanno gestiti ma è anche vero che non ho visto tanti errori di gestione, se un pilota cade non è perchè il manager non gli ha detto di non cadere, se un pilota non riesche a stare con i primi è perchè non ne ha, Il manager può decidere delle strategie, fare da intermediario fra squadra sul campo e casa madre per spronarli a ricercare ciò che gli manca per essere pari o superiori agli altri, tenere d'occhio i piloti emergenti per proporli alla casa, decidere se un pilota è meglio tenerlo o mollarlo... tutti ruoli importanti per carità che si riperquoteranno sullandamento futuro della squadra più che sul risultato della stagione apena terminata.

    Potrò pure sbagliare ma se dopo 2/3 gare saranno sempre messi cosi, penso che Mir firmerà quel contratto che secondo me ha già in mano.

    Valentino Masini
  • Marcy 1952
    Marcy 1952, Milano (MI)

    Succede che se Rins comincia a stare in piedi, so ca@@i amari per tutti.
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