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MotoGP. Tutti i segreti di Jerez #lapistacurvapercurva [VIDEO]

- 13 curve, poco più di 4 chilometri: quella spagnola è una pista meravigliosa e ricca di storia. Conosciamola meglio curva per curva, ricordando gli episodi più significativi di questo tracciato che ospita il motomondiale per la 37esima volta consecutiva: il primo GP venne disputa-to qui nel 1987

Jerez de la Frontera - E’ una di quelle piste che piacciono a tutti, sia per le caratteristiche tecniche sia per dove è situata: le colline piene di gente sono uno spettacolo indescrivibile. Con il passare degli anni, la pista di Jerez è diventata un po’ “piccola” per la MotoGP: non è facile sfruttare i tanti cavalli oggi a disposizione. Il rettilineo di partenza è piuttosto corto e termina con una leggera salita.

curva 1: una destra dove si può anche azzardare un sorpasso. Qui è dove nel 2011 Valentino Rossi con la Ducati provò a superare Casey Stoner con la Honda, travolgendolo. “La tua ambizione supera il tuo talento” tuonò Casey contro Valentino che era andato a scusarsi nel box.

2: una destra dalla traiettoria obbligata

3-4: dopo il cambio di direzione, ecco due pieghe a sinistra da fare con il “gas in mano”. E’ qui che cadde nel 1999 Mick Doohan, mettendo fine alla sua carriera, e poco più avanti Marc Marquez nel 2020, dopo essere risalito dalla 16esima alla terza posizione. Un infortunio che, purtroppo, condiziona ancora oggi l’otto volte iridato.

5: una piega a destra velocissima, dove, una volta, si vedeva la gomma posteriore “fumare”. Fondamentale perché poi c’è il rettilineo più lungo della pista, poco più di 600 metri.

6: si arriva a circa 300 km/h, è qui che si vedono tanti sorpassi. Non è facile prendere le misure, durante le prove in questo punto si registrano tanti dritti. L’episodio più clamoroso nel 2018, quando Dani Pedrosa, Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo, in lotta per il secondo posto, finirono tutti e tre a terra.

7: Si torna a piegare a destra, curva di percorrenza.

8: Un’altra a sinistra, dove si sollecita molto l’anteriore.

9-10: due destre molto simili, dalla traiettoria obbligata. Meravigliose perché il pubblico, numerosissimo, è lì, a due passi.

11-12: le curve più belle di Jerez, dove il pilota si esalta e fa la differenza. In uscita dalla 12, lo spazio di fuga è piuttosto limitato.

13: l’ultima curva, una sinistra che chiude molto, chi è davanti non ha vita facile per difendere la posizione in caso di arrivo in volata: se stai molto stretto, perdi tanta velocità in uscita; se stai largo chi è dietro ci prova sicuro. Tanti gli episodi in questa curva: 1996 Doohan/Criville; 2005: Rossi/Gibernau; 2010 Lorenzo/Pedrosa; 2013 Marquez/Lorenzo…

  • Fortysix
    Fortysix, Roma (RM)

    Grazie Zam! Risorsa fondamentale per ogni vero appassionato!
    Il video girato direttamente sull’asfalto della pista è veramente una gran
    bella idea. Il particolare della manciata di ghiaia è una “chicca” da bucare lo
    schermo. Roba da artisti della Fotografia :-)


    Un giro di pista commentato alla grande su una delle piste
    più belle in assoluto.


    Jerez ha un tracciato sul quale ogni motociclista vorrebbe
    guidare: fondo eccellente e curve da raccordare con pieghe assurde ma tutto
    sommato sicure, curve tonde fatte per la percorrenza.


    In cuor mio spero in Pedrosa che nella “sua” Jerez ci ha
    vinto più di una volta (sempre davanti e in solitaria) e sarebbe bello rivederlo
    prendersi gli applausi del suo pubblico.


    Grazie

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