MotoGP. Uccio: “Per i piloti è stata dura psicologicamente”
Alessio Salucci, più conosciuto come Uccio, non è solo l’amico di Valentino Rossi: da qualche anno infatti è uno dei responsabili della VR46 Academy, assieme ad Alberto Tebadi (Albi) e Carlo Casabianca. Uccio, quindi, segue Rossi, ma anche Franco Morbidelli, Pecco Bagnaia, Luca Marini, Marco Bezzecchi e tutti gli altri piloti della VR46 Academy. Cosa succede all’Academy in questo periodo così complicato e anomalo? Ce lo racconta lui.
Ciao Uccio. Intanto, com’è la situazione a Tavullia e dintorni?
“Più o meno come nel resto d’Italia. Tutti stanno a casa e rispettano le regole: le strade sono deserte, si sta attenti all’evolversi della situazione”.
Raccontaci, invece, cosa fanno in questo periodo i piloti della VR46Academy.
“Dopo la gara in Qatar di Moto3 e Moto2, tutti i piloti sono rimasti fermi una settimana. Poi, secondo le disposizioni dell’ultimo decreto ministeriali, siamo ripartiti, ma tutti gli allenamenti si svolgono obbligatoriamente con la presenza di due medici: ci seguono i dottori Berardi e Lucci dello staff medico di Misano. Cerchiamo di fare il massimo possibile, con l’allenamento ristretto a due piloti alla volta. Usiamo il più possibile il Ranch (due/tre volte alla settimana) dove non ci può essere nessun addetto: i piloti si devono arrangiare a sistemare le moto, sempre in gruppi ristretti di due, massimo tre. Come previsto dal decreto, non si può più fare la doccia al Ranch, ma ognuno la deve fare a casa propria. Insomma, bisogna rispettare tutte le restrizioni, adattarsi un po’”.
In questo periodo vanno in palestra?
“No, la palestra per il momento è sospesa: settimana prossima valuteremo se si potrà riprendere. I piloti, però, continuano a seguire una corretta alimentazione”.
Tutto questo vale anche per Valentino?
“Sì, Vale fa le stesse cose, con la differenza che lui può allenarsi anche a casa, avendo una palestra e un po’ di macchinari”.
Come va avanti il lavoro alla VR46?
“L’azienda è praticamente chiusa, ci son solo due o tre persone che si occupano delle cose essenziali. Tutti gli altri lavorano da casa: io sono costantemente in contatto con tutti i team, con Albi e Carlo facciamo quotidianamente il punto della situazione”.
Con gli sponsor avete problemi?
“Al momento nessuno: si spera di iniziare al più presto, ma nessuno può sapere quando. Nemmeno la Dorna, con la quale siamo in contatto regolarmente: siamo tutti in balìa degli eventi”.
Uccio, tu vivi a fianco dei piloti da un sacco di anni, li conosci bene: psicologicamente come stanno reagendo?
“Soprattutto all’inizio, hanno subito abbastanza questa nuova situazione. Li sento, li vedo, anche se da lontano: sono un po’ provati, dispiaciuti, perché quando lavori tutto l’inverno per la prima gara e ti senti pronto, non poter correre è stato pesante psicologicamente. Sono un po’ spaesati. Adesso, però, sono più tranquilli: poter guidare al Ranch gli dà gusto, hanno ritrovato un loro equilibrio: negli ultimi giorni li ho visti meglio”.
E Valentino?
“Anche lui era bello carico dopo i test, nonostante i problemi avuti con la gomma nell’ultimo giorno: si sentiva pronto per il Qatar, per riprendere ritmo e passo. Purtroppo, anche lui ha dovuto adattarsi”.
A parte il fatto che gli strapagati si contano sulle dita di forse due mani, per loro, che hanno fatto delle corse e dei gp il loro lavoro e la loro professione, perché non ci deve essere motivo di essere preoccupati alla stregua di come giustamente lo è un industriale o un negoziante o un artigiano? Anche lì ci sono soldi, carriere, interessi, lavori,in ballo. Sembra che sia solo un mondo dorato, ma c'è una competizione esasperata, non solo in pista, ma anche e soprattutto fuori, nell'ambiente. E questo stato di incertezza non giova certo all' ansia di chi magari giovane deve dimostrare il suo valore per ottenere e sperare una riconferma. Non siamo ipocriti, per cortesia: ognuno a modo suo soffre e patisce questa incredibile situazione.