MotoGP, Valencia 2015. Rossi: "Hanno fatto il biscottone"
VALENCIA – Si presenta in ritardo alla conferenza stampa: non è una novità, ma Valentino Rossi ci tiene a sottolineare il motivo.
«Scusate, stavo guardando la gara, ho voluto vederla fino alla fine. Credo di aver disputato un grande campionato, è stato bello, abbiamo lavorato sempre bene, sono stato competitivo, mi sono costruito dalla prima gara la possibilità di conquistare il decimo titolo. Ce la potevo fare, lo meritavo. Finché si è corso normalmente, fino a Motegi, avevo 18 punti di vantaggio, ma da lì in poi è successo qualcosa che nessuno si aspettava e che non era mai accaduto nel nostro sport, qualcosa di veramente imbarazzante: Marquez ha deciso che non dovevo vincere il campionato e quindi ha fatto il guardaspalle di Lorenzo. E’ cambiato tutto, Phillip Island ha segnato la mia sorte: in Australia avrei potuto chiudere il campionato battendo Lorenzo, perché ero più veloce di lui. Marquez si è comportato in modo imbarazzante, non me lo aspettavo e l’ho detto. Ha continuato in Malesia, c’è stato il contatto e lui è caduto: sono stato penalizzato e quando giovedì ho saputo il risultato del TAS ho capito che il mio destino era segnato, sapevo già come sarebbe andata a finire la gara di oggi. Ho avuto una piccola speranza che non facessero così fino alla fine, ma rivedendo la gara si vede come Marquez sia stato penoso: andava il doppio di Lorenzo , ma gli è rimasto dietro senza provare nemmeno un attacco, mentre se si trova con me ne fa anche dieci in un giro. Questa volta no, è stato 30 giri dietro e secondo me ha goduto a farlo, era felice per questo. Andavano talmente piano che Pedrosa ha recuperato due secondi… E’ così, bisogna accettare quello che è accaduto. Da una parte sono contento: adesso nessuno avrà più dubbi sui piani di Marquez, ormai l’avranno capito tutti. Piuttosto sono sorpreso che la Honda accetti qualcosa del genere, che difenda un pilota che fa vincere una Yamaha, buttando quasi fuori il suo compagno di squadra nell’unico sorpasso che ha fatto. Peccato: mi sarebbe piaciuto giocarmela alla pari con Lorenzo. Lui è stato molto veloce nella seconda parte della stagione, ma non è stato possibile combattere con lui. Un biscottone da calcio di basso livello, con tutto rispetto, roba da squadre di C2 che non vogliono retrocedere. Una cosa mai vista in MotoGP: si sono visti compagni di squadra aiutare chi è a fianco nel box, ma un pilota di un’altra Casa mai».
Lorenzo ha parlato chiaramente di “mondiale spagnolo”…
«Non sapevo che questo fosse un campionato per nazioni, tipo il Cross delle Nazioni o la 200 miglia che veniva disputata una volta a Imola. Lorenzo non sarebbe mai arrivato a questo in pista, ma in Malesia ha perso un’occasione per stare zitto. Poteva essere intelligente e non commentare, se lo ha fatto o è particolarmente stupido o era d’accordo, aveva la coda di paglia».
Ma potrete convivere ancora?
«Boh, non lo so».
Ma tutto questo non è pericoloso?
«Sinceramente ho paura di quello che può accadere nel 2016… Un pilota come Marquez che decide di non vincere delle gare a favore di altri, può arrivare ovunque, non c’è limite. Io sono stato fregato: avrei accettato di perdere da Lorenzo se lui fosse stato più veloce di me, così no, però. Più che arrabbiato sono deluso: credo che prima del GP della Malesia la Race Direction avrebbe dovuto chiamarci e chiedere il nostro punto di vista, anche se, per la verità, visto il suo comportamento non so se sarebbe cambiato qualcosa. Siamo sempre stati fieri della MotoGP, noi non siamo come il calcio o la F.1: ognuno da sempre il massimo, anche per battere il compagno di squadra… Avevo detto con tre giorni di anticipo quello che è successo oggi, ma nell’incontro di giovedì mi hanno detto che era impossibile».
Questo mette in dubbio il tuo futuro?
«Ho molta passione per quello che faccio e lo continuerò a fare anche nel 2016: mi aspetta un’altra grande sfida, perché cambieranno le gomme e l’elettronica, bisogna ripartire da lì. Sono triste ma non disperato: per quanto mi riguarda ho fatto tutto quello che dovevo fare».
Ma perché Marquez avrebbe fatto tutto questo?
«Non saprei. Forse, essendo un suo idolo, prova gusto a battermi, ma lo dovete chiedere a lui».
Qualche tifoso oggi l’ha fischiato: credi possa perdere popolarità?
«Lui è il futuro della MotoGP, ha un grande talento, ha 22 anni. Per tutto il fine settimana ha ripetuto che avrebbe fatto di tutto per battere Lorenzo, che sarebbe stato importante per la Honda fare primo e secondo, poi in gara si è visto come si è comportato: lui se ne sbatte i coglioni di tutto. Se guardi le gare di Marquez negli ultimi due anni, vedi che ci prova sempre: perché non ha provato a superare Lorenzo? Perché non ci ha provato nell’ultimo giro? Perché ha replicato solo al sorpasso di Pedrosa?».
Già, perché?
Ora che ha vinto anche il Mondiale '16 mi chiedo come possa sentire (se la sente) la coscienza intatta... io preferirei sprofondare sotto terra dalla vergogna che trionfare con entusiasmo e indifferenza, un anno dopo.