MotoGP. Lorenzo, bravo o fortunato?
La pioggia ha favorito o penalizzato Jorge Lorenzo? E’ stato giusto fermare la gara con la bandiera rossa? Mentre sulla prima domanda non ci sono certezze, sulla seconda la risposta dei piloti è unanime: “Non c’erano le condizioni per andare avanti, corretto fermare la corsa”. Non si dica quindi che la direzione gara è stata “spinta” nella sua decisione dalla “pressione” di Lorenzo, che da un po’ segnalava con la mano come non ci fossero più le condizioni per continuare: il GP è stato interrotto con il buon senso, non con l’intenzione di favorire questo o quel pilota. Strano destino, comunque, quello di Lorenzo: sta facendo un mondiale strepitoso, con sei vittorie (come Pedrosa) e otto secondi posti, peggior risultato quando è arrivato al traguardo, eppure il suo campionato sembra meno esaltante di quello che dovrebbe essere.
«Lorenzo si sta accontentando: i titoli conquistati vincendo le gare hanno un altro sapore, ma sono più rischiosi» è l’opinione di Valentino Rossi, uno che i suoi mondiali li ha quasi tutti ottenuti (6 su 9) salendo contemporaneamente sul gradino più alto del podio. Non sta andando così per il campione della
Yamaha. «Non corro in difesa, semplicemente la Honda e Pedrosa in questo momento vanno più forte», è la tesi del campione della Yamaha, tutt’altro che soddisfatto dell’andamento delle ultime gare. Ecco, questo è l’unico vero rischio per Lorenzo nel suo cammino iridato: perdere per provare a vincere. Per uno come lui è difficilissimo correre anche le ultime due gare pensando solamente ad arrivare al traguardo e prendendo nuovamente paga da Pedrosa: inaccettabile per un campione che già nel 2010 aveva dovuto subire lo smacco – proprio in Malesia – di vedere Rossi salire sul gradino più alto del podio, mentre lui festeggiava il titolo accontentandosi di un “modesto” terzo posto.
Allora – un po’ come oggi – Lorenzo si era sentito dare del fortunato, perché durante la stagione Valentino si era fatto male prima alla spalla (facendo motocross) poi alla gamba destra (al Mugello) e non aveva quindi potuto difendersi, lasciando di fatto campo libero al compagno di squadra. Se adesso Lorenzo non riuscisse più a passare per primo sotto la bandiera a scacchi fino alla fine della stagione, sentirebbe dire che ha conquistato il titolo solo grazie all’abbattimento di Pedrosa a Misano da parte di Barbera, senza alcun riferimento a quanto capitato a lui ad Assen, quando venne travolto in partenza da Bautista. Tutte queste cose Lorenzo le sa e potrebbero portarlo a esagerare per far vedere che il suo campionato è più che meritato: ecco perché la voglia di vincere potrebbe trasformarsi nel più grande ostacolo tra lui e il secondo iride in MotoGP.
vedo che Alessandro, al comm49..
Lorenzo, se messo in condizione, e' una macchina infallibile, ed ora e' in condizione perfetta, tutto gioca a suo favore, come era anche nel 2010..
ma mettici un rivale a pressarlo, specie in squadra, e vedi che questi 23 punti che si ritrova a due gare dalla fine sarebbero molti meno..
ma piega non ti ha sgridato? il suo pupillo...
@pacco999
Si fatica a rendere il tono in questi forum, però quest'affermazione "se è fuori dai giochi è per causa sua al 90%- 100%" a mio parere è un po' ingiusta nei confronti del pilota australiano, così come a mio parere lo è l'imputargli di aver tentato un sorpasso all'ultima curva per vincere la gara ed essere caduto.
Non è un cinico, calcolatore come Lorenzo, e be'? Meglio che assistere alle rese incondizionate e senza conseguenze (a 'sto giro grazie anche alla direzione di gara) di mantequilla sciolto.
Del resto in pista si può anche rallentare se non addirittura decidere di ritirarsi quando non se la si senta di spingere o girare.