Suzuki Inazuma 250
Fulmine a ciel sereno60 anni di Suzuki
Era il 1952 quando Suzuki lanciava sul mercato il suo primo mezzo a due ruote: il Power Free; da allora ne è passata di acqua sotto ai ponti e la casa di Hamamatsu ha sempre risposto alle esigenze dei motociclisti sfornando modelli di successo: dallo scooter Burgman alle sportive GSX-R. Cosa mancava nell’attuale gamma moto? Una cilindrata medio/piccola che andasse e sopperire alla sempre più insistente richiesta del mercato di mezzi fruibili, ma dai costi contenuti. Suzuki non è l’unica che negli ultimi anni si è avvicinata a questa filosofia che strizza l’occhio al neofita ma che punta anche a chi non vuole rinunciare all’utilizzo quotidiano della moto, in città o fuori, per andare in ufficio o per il giretto domenicale. Inazuma 250 risponde a tutte queste esigenze e debutta sul mercato in un momento delicato dove però ha tutte le carte in regola per farsi notare, forte anche delle 4.000 unità già vendute in Giappone dal suo debutto, a luglio, sino ad oggi.
Design
Per regalarle quell’aria da grande i designer giapponesi si sono ispirati all’imponente B-King 1300 alla quale ruba le linee guida, l’inconfondibile frontale dal cupolino minimal con faro incassato e la soluzione degli indicatori di direzione anteriori integrati nei convogliatori laterali. Il profilo di Inazuma svela una linea slanciata, dalla lunga sella fino al codino all’insù, e stupisce lo scarico che termina con due terminali laterali, scelta inusuale su moto di questa cilindrata, ma che comunque non va ad appesantirne la figura. Alcuni particolari quali le pedane poggiapiedi, le leva del cambio e del freno e il maniglione passeggero sono realizzati in lega di alluminio.
Strumentazione
Decisamente ben fatta la strumentazione leggibile e chiara, oltre che completa.
Un ampio display LCD è posizionato a destra dell’indicatore di velocità. Riporta funzioni quali conta chilometri totale e parziale doppio, consumo carburante, indicatore di marcia, intervalli di manutenzione
programmata e orologio. Gli indicatori a LED segnalano temperatura del liquido di raffreddamento, pressione dell’olio, spia diagnosi FI, luce abbagliante e indicatori di direzione. Ma la vera chicca è l’indicatore luminoso di cambiata in 3 modalità: il numero di giri può essere impostato in tre modalità, standard (spia spenta), normale ed eco. Nella modalità normale la spia si illumina quando il motore raggiunge la velocità di crociera più appropriata ad un utilizzo ordinario, consentendo così al pilota di valutare la tempistica migliore per il cambio marcia. Nella modalità eco la spia si illumina a una velocità inferiore rispetto alla modalità normale, dando la possibilità al pilota di ottimizzare i consumi.
Motore
Il cuore che spinge l’Inazuma è un nuovo bicilindrico fronte marcia, bialbero in testa.
La cilindrata è di 248 cc, è raffreddamento a liquido, l’alimentazione è a iniezione elettronica, mentre il cambio è a 6 marce. Il propulsore eroga una potenza massima di 18 kW (24,48 cv ) a 8.500 giri e una coppia di 22 Nm a 6.500 giri. La centralina elettronica ECM controlla e stabilisce, sulla base delle informazioni provenienti dai vari sensori incluso il sensore O2, i tempi e i volumi ottimali d’iniezione. Questo garantisce a qualsiasi regime del motore un’erogazione costante, un minimo regolare e la riduzione dei consumi e delle emissioni.
Ciclistica
Così come il motore, anche il telaio a doppia culla che lo racchiude è stato specificatamente pensato e costruito per Inazuma, con l’intento quindi di dare il massimo della resistenza senza andare a compromettere la maneggevolezza della moto. Per quanto riguarda le sospensioni, troviamo all’anteriore una forcella telescopica e al posteriore un monoammortizzatore con precarico molla regolabile in 7 posizioni. Inazuma è equipaggiata con un sistema frenante idraulico a singolo disco flottante anteriore e fisso posteriore dalle generose dimensioni di, rispettivamente, 290 e 240 mm. I cerchi in lega di alluminio a tre razze calzano pneumatici che misurano all’anteriore 110/80R17 e al posteriore 140/70R17.
La prova su strada
Trattandosi di una entry-level dal prezzo contenuto ci si potrebbe aspettare qualche finitura poco curata qua e là, o qualche segno di un chiaro tentativo di risparmio in termini di componenti, e invece no. La luccicante Inazuma fa bella mostra di sé, fiera dei suoi 250 cc e di finiture curate, oltre a una linea che poco si discosta da quella di naked di maggiore cilindrata. Una volta in sella colpisce subito la seduta comoda, anche per il passeggero al quale sono riservati una bella fetta di sella e un comodo maniglione d’appiglio. Le pedane alte e leggermente arretrate permettono una posizione quasi sportiva che torna utile nella guida su percorsi collinari o di misto veloce; il manubrio alto e ben distanziato permette di non affaticarsi in caso di lunghi tratti di rettilineo o nell’uso quotidiano in città. Abbiamo avuto modo di provarla in tutte queste situazioni di guida e la sensazione che trasmette è quella di sentirsi a suo agio davvero dappertutto.
In città
In mezzo al traffico è quasi paragonabile a uno scooter, sia per comodità che per maneggevolezza, le leve di freno e frizione sono abbastanza morbide da non affaticare le mani durante l’inevitabile start&stop dell’ora di punta, particolare che sarà sicuramente gradito alle fanciulle, altro spicchio di mercato al quale si propone la piccola giapponese. Altro punto a favore del gentil sesso è l’altezza della sella: i 780 mm che la separano da
terra permettono un appoggio sicuro di entrambi i piedi, condizione utile anche in caso di manovre di parcheggio dato che Inazuma, coi suoi 182 kg di peso in ordine di marcia, non si piazza esattamente nella categoria dei pesi piuma. Le sospensioni, un po’ troppo morbide, assorbono bene le piccole asperità quali pavé o tratti sconnessi, ma su dossi o buche profonde rischiano di risultare troppo “molleggiate”; inconveniente di sicuro risolvibile andando ad agire sul precarico della molla e cercando la miglior soluzione in base al peso del pilota e all’utilizzo che si vuole fare della moto. La frenata, con poco mordente all’anteriore e più decisa al posteriore, è ben modulabile e dolce. Anche il neofita, in caso di fermata di emergenza, non si troverà in spiacevoli situazioni dettate dall’inesperienza e dal relativo eccesso di zelo sulle leve. A tal proposito e visto anche l’ampio raggio di utilizzo per il quale si propone, vorremmo in futuro una versione dotata di ABS.
Fuori porta
Tra le colline, su strade tortuose, saliscendi e tornanti, Inazuma tira fuori il suo lato grintoso e divertente.
La potenza è erogata in maniera lineare sia dai bassi regimi fino ai medi/alti, grazie al rapporto tra alesaggio e corsa di 53.5 mm x 55.2 mm e al cambio a 6 marce, un po’ rumoroso ma preciso. Il peso, che nell’uso quotidiano può risultare un difetto, diventa invece garanzia di stabilità alle alte velocità, dove non si avvertono incertezze o ondeggiamenti. Le vibrazioni sono pressoché nulle grazie all’adozione di un contralbero che, al tempo stesso, riduce la rumorosità del motore. 10+ alla strumentazione, di cui abbiamo parlato in precedenza, completa e ben leggibile anche nella guida un po’ più sprintosa, dove è necessario che tutto sia sempre sotto controllo con un solo colpo d’occhio.
Consumi
In modalità eco, quindi con cambiata consigliata a bassi giri del motore, Inazuma percorre circa 30,4 km con un litro di carburante, che si traducono in oltre 400 km di autonomia col pieno del grande serbatoio da 13,3 litri.
Prezzo e accessori
Suzuki Inazuma 250 sarà disponibile nelle concessionarie a fine ottobre, anche per i test ride dei clienti, nell’unica colorazione nera. Costerà 3.990 Euro nella versione standard e 4.290 Euro nella versione plus, che offre cavalletto centrale e kit bauletto da 26 litri. Altri accessori disponibili saranno le barre paramotore, le pellicole adesive di protezione per le carene, il para serbatoio con logo, adesivi carbon look e un piccolo cupolino.
Dopo il primo tagliando di routine a 1.000 km è prevista una manutenzione ogni 5.000 km o 15 mesi.
Per sottolineare che Inazuma vorrebbe essere una moto per tutti, che arriva a dare un po’ di respiro in questo periodo economico difficile, Suzuki offre un finanziamento dedicato con importo interamente finanziabile in 48 rate, con le prime 24 di 40 Euro. Le 24 rate successive dipenderanno dal totale dell’importo da finanziare.
Pregi
Comfort | Consumi | Rapporto qualità prezzo
Difetti
Peso elevato
Di difetti però ne ha e grazie a Dio si possono migliorare. Gli scarichi sono enormi e pesati, di fatto penso nei prossimi mesi di cambiarli con un modello più leggero e dal sound migliorato. Il cambio va benissimo nelle salite e nelle strade tortuose, ma in autostrada è limitatissmo. Qui penso che cambierò ghiera e pignone in modo di allungare un po' le marce. Per l'aria basta un parabrezzino ed tutto si risolve.
Per il resto rimane una valida motoretta, agile, manovrabile e comoda. Io mi diverto per il fatto che si può spremerla facilmente senza rischiare troppo, poi vivendo in zona prealpi con salite e strade tortuose a maggior ragione mi diverto ancora di più.
Pensavo male di questa moto, invece ogni giorno mi stupisce e mi fa innamorare sempre di più di lei.
Piccola grande moto