Suzuki GT 750 e Kawasaki H2 750: tutte le serie e il restauro, con Nico Cereghini! [VIDEO]
La Suzuki, presentata a Tokio nel 1970, non trovò un ordine logico per definire le sei serie della sua GT 750: cominciò dalla lettera “J” nel 1971, passò in ordine alfabetico alla “K”, alla “L” e alla “M, poi concluse con la “A” e la “B”. il successo fu notevole (soprattutto negli USA) per le prime quattro serie, poi i numeri calarono mentre la moto diventava meno bella.
La Kawasaki è arrivata un anno più tardi, fece più rumore (in Europa specialmente) per la fortissima personalità, è stata prodotta in quattro serie: dalla H2 “semplice” (senza lettere alfabetiche) alla H2A, alla H2B, alla H2C quando il mercato stava chiudendosi alle due tempi sulla spinta americana.
Per i consigli sul recupero delle due preziose 750 ci siamo rivolti a due noti specialisti: Soiatti Moto Classiche di Novara per la GT, Only Racing di Verona per la H2. Le difficoltà e le stime dei lavori, i pezzi originali introvabili e le loro repliche, le parti più costose, la verniciatura, la cromatura eccetera: tutto ciò che può servire all’appassionato per orientarsi tra conservazione e restauro.
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I primi esemplari della H2 (fino a circa telaio 4000) si riconoscono dal traversino singolo tra i tubi della doppia culla discendenti dal cannotto di sterzo. Successivamente per migliorare la rigidezza dell'insieme ne venne aggiunto un secondo.
L'ammortizzatore di sterzo sul lato destro é effettivamente un retrofit in quanto la H2 aveva solo un frenasterzo a manopola. Tale accessorio di serie sulle versioni successive nel corso della produzione degli ultimi esemplari del modello H2b passò dal lato destro al sinistro intorno al numero di telaio 40000. La H2c (non importata ufficialmente in Italia) infatti lo aveva a sinistra, come si vede anche dalla foto che correda il filmato. Inoltre tale ultima serie aveva i condotti della lubrificazione separata che facevano afferire l'olio anche nelle vaschette dei carburatori.
Per quanto riguarda il bell'esemplare di Giorgio Sarti faccio notare che la pompa del freno anteriore ha il serbatoio "alto" modifica che si rendeva necessaria per la istallazione del doppio disco.
Saluti a tutti
Marco