Pre-DopoGP. Il GP delle Americhe 2017
Che bella domenica ad Austin, Texas: la terza prova del mondiale è cominciata con il successo di Fenati in Moto3, è proseguita in Moto2 con la terza vittoria consecutiva di Morbidelli, ci ha regalato infine una vivace MotoGP. Senza il duello attesissimo tra Márquez e Viñales, purtroppo, ma ricca di episodi e di spunti da analizzare a fondo, mercoledì in DopoGP.
C’è Honda che vince con un Márquez perfetto, e cresce, anche se per Pedrosa “muove” troppo in staccata. Poi c’è Yamaha che permette a Viñales di attaccare MM nelle prove sulla Honda-pista per eccellenza; e la M1 2017 convince finalmente anche Rossi, che fa una gran gara ed ora è in testa al campionato. E infine Ducati, che qui pare meno competitiva dell’anno scorso e sta correndo ai ripari. Con Bernardelle cercheremo di ipotizzare quali mosse tecniche siano all’orizzonte per Lorenzo e Dovizioso, che qui non hanno guidato bene.
Perché è caduto Viñales, subito al secondo giro? Perché Iannone è andato forte nella trasferta delle Americhe solo nella seconda parte della gara? Perché Aprilia è rimasta sotto le attese? E infine, come si spiega una scelta di pneumatici così diversa in MotoGP? Honda con le hard, Yamaha con le medie, Ducati con le soft: tanto c’è ancora da capire…
Riflettevo sul fatto che già tra noi comuni mortali la sensazione che ci regala uno pneumatico rispetto ad un altro, è capace di farci sentire più o meno a nostro agio e che nel contempo chi tra noi utenti è meno sensibile alla gomma va allo stesso modo con qualsiasi cosa sotto il sedere.
Può essere che anche tra i Campioni, il fatto di essere molto sensibili alla variazione delle gomme non sia sempre un vantaggio?
mi rendo conto del pensiero un pò estremo. Voi che dite?
Grazie.
Giulio