JEREZ – Clima ideale e un sacco di pubblico dappertutto: W il GP di Spagna, W Jerez de la Frontera. Ma lo spettacolo vero lo hanno fatto i piloti della MotoGP, che nei sessanta minuti di qualifiche hanno infiammato la vigilia del secondo appuntamento stagionale.

Al secondo giro, Casey Stoner, il più veloce nelle libere di venerdì, ha realizzato un ottimo 1’39”924, superato pochi secondi dopo da Valentino Rossi, in pista senza alcuna infiltrazione per il dolore alla spalla destra: 1’39”921 il suo tempo, mai realizzato nei due turni di liberi precedenti. Dopo il lampo iniziale, tutti hanno cominciato a lavorare in funzione della gara: al box Ducati hanno stravolto una delle due moto di Stoner, provando una diversa configurazione, in quello di Rossi hanno cercato un bilanciamento per migliorare il funzionamento delle gomme, in quello della Honda sono intervenuti tanto sulla ciclistica quanto sull’elettronica.

A 22 minuti dalla fine i piloti hanno cominciato a montare le gomme morbide al posteriore, mantenendo la dura all’anteriore, con Marco Melandri che si è portato in sesta posizione, seguito dopo qualche attimo da Ben Spies, che con la prima soffice è salito al quarto posto. A 19’38” dal termine, pole provvisoria di Jorge Lorenzo (1’39”682), a -16’18” primo Pedrosa in 1’39”461 con il suo telaio più rigido, a -12’58” secondo De Puniet (in scia a Lorenzo) con la Honda del team Cecchinello, a -11”21” secondo Lorenzo, a -5’31” terzo Hayden (con Stoner quinto) in 1’39”577, a -3’55 Pedrosa abbassa nuovamente il suo tempo e si conferma primo in 1’39”202, a -2’29” terzo Stoner in 1’39”511, a -50” sesto Rossi (in grande difficoltà nel terzo e quarto settore della pista, senza trazione sulla gomma posteriore) in 1’39”661, poi quarto nel giro finale con 1’39”558.

Quindi una seconda fila per Rossi, sicuramente più in difficoltà dei piloti che lo precedono, con Pedrosa velocissimo con le morbide, Lorenzo concreto in configurazione gara e Stoner, come sempre, difficile da decifrare, ma per certi versi sotto alle aspettative, dopo quanto aveva fatto vedere nelle libere di venerdì. Ma nonostante l’ottima prestazione, a fine turno Dani era tutt’altro che soddisfatto.

«La pole non conta nulla – ha tuonato a sorpresa -, non è la stessa cosa fare un solo giro o una gara intera. La realtà è che, anche con la nuova ciclistica, la situazione è difficile come lo era in Qatar e questa moto è difficile da guidare».

Incredibilmente, tutti e tre i piloti in prima fila non sono completamente soddisfatti. «In qualifica – spiega Lorenzo – la moto non era così competitiva come nelle libere del mattino e per questo ho fatto più fatica. In ogni caso, dovremmo essere abbastanza a posto per la gara: qui a Jerez è sempre una festa il GP e io cercherò di divertirmi…».

Anche per Stoner qualche problema di messa a punto. «Aver realizzato il miglior tempo venerdì nelle libere dopo solo quattro giri – è la tesi dell’australiano della Ducati – è stato un male invece che un bene, perché quando inizi così bene poi non sai come migliorare la moto. Ho ancora qualche problema con l’anteriore, ma è sicuramente positivo essere in prima fila».

Buono il quinto tempo di Hayden, rallentato a inizio turno da un problema alla frizione, buonissimo il sesto posto di Randy De Puniet, che continua a essere di gran lunga il miglior pilota Honda privato, capace, in questo caso di dare paga anche ad Andrea Dovizioso (nono), sempre in difficoltà a Jerez.

Tra le sorprese, in questo caso negative, il settimo e l’ottavo posto di Edwards e Spies con la Yamaha: Colin, sempre velocissimo durante l’inverno, fatica poi a ripetersi quando conta davvero, mentre Ben paga, inevitabilmente, la mancanza di conoscenza del tracciato.

Per come era andato in Qatar, il decimo posto di Melandri è senz’altro positivo, mentre, ancora una volta, ha faticato Simoncelli, che è riuscito a battere solo Kallio. Sotto tono anche Loris Capirossi, che sta lavorando molto sul bilanciamento della moto, spostando il peso sul posteriore: ieri Loris era soddisfatto del suo sesto posto, oggi si deve accontentare dell’undicesimo, con prospettive poco interessanti per domani.

Sul fronte regolamenti è da registrare un cambiamento. Il pilota che monterà un motore in più oltre i sei previsti, partirà dalla pit lane 10 secondi dopo lo start, invece che dopo 20 come era previsto in precedenza.
 

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