Come rendere meno noiosa la MotoGP
LE MANS - Il confronto tra lo spettacolo offerto nell’ultimo GP della MotoGP (Portogallo) e della SBK (Gran Bretagna) è a dir poco impietoso: mentre sulle tribune dell’Estoril gli appassionati si addormentavano, con posizioni cristallizzate dall’inizio alla fine, a Donington si assisteva estasiati a sorpassi a ripetizione. E’ vero, il livello dei piloti della MotoGP è altissimo e vedere cosa fanno Stoner, Lorenzo, Pedrosa, ma anche chi arriva dietro, mette i brividi e riempie gli occhi di ammirazione, ma non basta per rendere eccitante un GP, ci vogliono i sorpassi. Lo sanno tutti tranne, forse, la Dorna, che da troppo tempo assiste impotente alla perdita di spettacolo di un campionato che in passato ha regalato emozioni e adrenalina a non finire. Ma se nella SBK la Infront ha dato troppo potere ai piloti, in MotoGP la Dorna è completamente succube delle Case: i regolamenti li fanno gli ingegneri, bravissimi, naturalmente, a fare le moto, ma poco interessati a tutto il resto.
Elettronica
Cosa non va, cosa bisognerebbe cambiare? Prima di tutto l’elettronica, ormai troppo invasiva anche nel motociclismo. E’ vero che il pilota che va più forte di tutti, Casey Stoner, è anche quello che la usa meno, ma lo stesso australiano ha spiegato che con così tanti cavalli, non potresti guidare senza un aiuto dalla centralina. Bisognerebbe però limitarla, ma Ezpeleta non riesce a prendere una decisione, perché le Case mettono il veto sull’argomento.
Gomme
Poi ci sono le gomme. Se in SBK le Pirelli sono poco performanti, come si dice in gergo, in MotoGP le Bridgestone lo sono troppo e questo penalizza fortemente lo spettacolo. Una volta alcuni piloti riuscivano a fare una grande differenza con le gomme finite, adesso non ci riesce più nessuno semplicemente perché le gomme non finiscono.
Serbatoio
Altro aspetto, la limitazione del serbatoio a 21 litri e i sei motori per tutta la stagione: un assurdo regolamentare che impone a un prototipo di consumare meno e di durare di più rispetto a un propulsore di serie. Rispettare il regolamento impone grandi sforzi tecnici e, soprattutto, economici: il risultato è che le Case scappano, perché il rischio è quello di investire milioni di euro senza raccogliere risultati, come sta succedendo alla Ducati.
Grazie a queste idee geniali, di moto veramente competitive ce ne sono solo quattro: troppo poco per garantire sorpassi e spettacolo. Bisogna darsi una svegliata, soprattutto in vista del passaggio televisivo da Mediaset a Sky: già gli appassionati avranno poca voglia di pagare per vedere qualcosa che hanno (quasi) sempre visto gratis, figurarsi se i GP diventano più noiosi della tanto criticata F.1.
6 motori in MotoGP e 30 in SBK. Ridicolo!
Perchè dite bugie?