intervista

Rossi: "Nel primo test difficilmente saremo già competitivi"

- C’è molta differenza tra il Valentino visto qui l’anno scorso e quello del 2012: il campione di Tavullia è molto più sereno, fisicamente integro, ma anche perfettamente conscio delle difficoltà che lo aspettano | G. Zamagni
Rossi: Nel primo test difficilmente saremo già competitivi


MADONNA DI CAMPIGLIO - Come ormai accade da 22 anni, è il Wroom di Madonna di Campiglio ad aprire ufficialmente la stagione dei motori, con le conferenze stampa dei piloti Ducati e Ferrari, organizzate dallo sponsor tabaccaio. Oggi è toccato a Valentino Rossi e Nicky Hayden, domani ci saranno Filippo Preziosi, direttore tecnico di Ducati, e Stefano Domenicali, direttore sportivo Ferrari, mentre giovedì ci saranno Fernando Alonso e Felipe Massa, i due piloti della scuderia di Maranello.
C’è molta differenza tra il Valentino visto qui l’anno scorso e quello del 2012: il campione di Tavullia è molto più sereno, fisicamente integro, ma anche perfettamente conscio delle difficoltà che lo aspettano. Ecco la trascrizione integrale della conferenza stampa.
 

Nel 2011 sei venuto a Campiglio per la prima volta: cosa è cambiato da allora e come affronti il 2012?
“Nel 2011 ero arrivato qui in condizioni fisiche peggiori e l’umore era sicuramente meno positivo. Adesso sono più in forma, pronto per il primo test di Sepang (31 gennaio, 1 e 2 febbraio, nda). Essere qui è bello, così come lavorare in Ducati, anche se i risultati, purtroppo, sono stati al di sotto delle aspettative”.


Si torna alle 1000: pensi che saranno più divertenti?
“Sì, anche se non saranno come le 1000 del 2006, ma saranno più simili alle 800 dell’anno scorso, perché ci sono molto più aiuti elettronici e anche le gomme sono cambiate parecchio. Sono però più potenti: sicuramente ci si può divertire di più”.


La Ducati ti potrà dare una moto competitiva per Sepang?
“Il primo test sarà molto importante, con una moto completamente differente e riprogettata rispetto al 2011: difficilmente saremo già competitivi nel primo test, ma raccoglieremo informazioni importanti per la prima gara”.


Ripercorriamo come avete lavorato quest’inverno e che moto ti aspetti di trovare in Malesia?
“Tornando al 2011, abbiamo cercato di accorciare i tempi usando la GP12 il prima possibile, perché con la vecchia facevamo troppa fatica. Purtroppo, abbiamo avuto tanti problemi anche con quella e alla fine della stagione la moto era un ibrido tra le due versioni, mentre per il 2012 Filippo (Preziosi, nda) ha progettato una moto completamente nuova, cercando ovviamente di risolvere i problemi che avevamo. In Ducati hanno lavorato durissimo: sono stato al reparto corse e ho visto la nuova Desmosedici sul computer. Sembra molto bella, adesso sono curioso di provarla per vedere se abbiamo effettivamente fatto un passo in avanti”.


Sei convinto di poter arrivare a 10 mondiali? In altre parole: hai ancora fame?
“Dire che siamo pronti per vincere è difficile, perché nel 2011 c’era una grande differenza: l’obiettivo principale è risolvere i problemi passo dopo passo e avvicinarsi a Yamaha e Honda. Poi, si potrà lavorare sui dettagli per provare a vincere. Comunque sì, ho ancora fame”.

Nel 2011 non eri in forma fisicamente, oggi come ti senti?
“Nel 2011 ho dovuto lottare con la mia spalla per la prima parte della stagione e solo da Barcellona in poi ero a posto. Oggi sto molto meglio, non ho dolore e mi sono allenato: si può dire che sono al 100%”.


Hai detto di non puntare al titolo ma di essere più vicino a Honda e Yamaha, quasi a dire che sarai pronto per il 2013: questo accelererà la trattativa per il rinnovo del contratto?
“Per la verità, non vorrei togliermi dai giochi prima di iniziare… Ma bisogna anche essere realisti: abbiamo finito la passata stagione con 1”5 da recuperare. Per quanto riguarda il contratto, ne parleremo durante l’anno, ma non vorrei farlo troppo presto, perché si rischia di perdere la concentrazione sul campionato in corso”.


Le 1000 saranno un vantaggio per i piloti più alti come te?
“I motori 1000 non saranno più facili, ma saranno probabilmente più divertenti e, effettivamente, spero che diano una mano ai piloti più alti come me: con le 800, rispetto ai più piccoli, perdevamo tanto”.


Paolo Simoncelli, papà del povero Marco, avrebbe detto che non ti sente dal giorno del funerale: è vero?
“Sono in buonissimi rapporti con il babbo del Sic, con la sua fidanzata, la Kate, che lavorerà per la VR46, con i suoi amici e insieme a Mauro Sanchini, amico mio e del Sic, stiamo preparando un dvd con tutti i filmati inediti di me e Marco alla cava. Insomma, non è vero”.


Pensiamo nuovamente al 2013: se con la Ducati andrà bene, è chiaro che non ci saranno problemi per il rinnovo del contratto. Ma se i risultati non dovessero arrivare, come vedi il futuro? Credi ci sia la possibilità di tornare su una moto giapponese o pensi a qualcosa di diverso, tipo i rally?
“Sicuramente quest’anno, con tutti i contratti in scadenza, si farà interessante. Per quanto mi riguarda, mi piacerebbe cercare di far andare forte la Ducati, vincere qualcosa, togliersi delle soddisfazioni e poi smettere. Diciamo che vorrei fare almeno un altro contratto (quindi altri due anni, fino al 2014, nda), mentre non credo di poter mai tornare su una moto giapponese”.


La prossima, sarà la prima Desmosedici sviluppata seguendo le tue indicazioni e sarà molto differente dalla precedente: ti preoccupa ripartire da zero?
“Per andare forte è fondamentale far lavorare le gomme Bridgestone: nel 2011 abbiamo sofferto per quello e assieme a Preziosi abbiamo pensato a come sfruttare al meglio gli pneumatici. Ho visto la moto, sembra bella, adesso aspettiamo di provarla. Non sono preoccupato anche se so che al primo test non saremo troppo competitivi: nel 2011 abbiamo cambiato a stagione in corso, il 2012 è stato pianificato meglio”.


Al Rally di Monza hai battuto due volte Sebestien Loeb: pensi a un futuro nei rally?
“I rally sono la mia passione e la battaglia con Loeb è stata divertente ed eccitante. Quando smetterò con le moto mi piacerebbe partecipare a qualche gara, ma non a tutto il campionato”.


Ti sei allenato con Antonio Cairoli, ma anche Andrea Dovizioso recentemente si è fatto male facendo motocross: credi che non ci si potrà più allenare in fuoristrada?
“Guidare una moto è fondamentale per capire lo stile di guida, per affinare la tecnica e qualsiasi moto è pericolosa. Sicuramente le moto da cross sono le più pericolose, ma per noi è importante allenarsi anche con quelle”.


Cosa pensi delle CRT?
“Sarà importante vederne il potenziale: spero che la differenza sul giro non sia troppo elevata. Dall’altra parte, senza le CRT saremmo stati in 12 in pista e questo non è accettabile per un campionato del mondo”.


Nel 2011, molti si aspettavano che tu vincessi la prima gara, così come avevi fatto nel 2004 al debutto con la Yamaha, ma è andata male; per il 2012 senti più o meno pressione?
“Nel 2011 avevamo capito fin dai primi test che la stagione sarebbe stata difficile: dopo soli tre giri ci eravamo resi conto che non avremmo potuto ripetere l’impresa di Welkom. Quest’anno la situazione è migliore: è chiaro che sogno di vincere la prima gara, ma nella realtà siamo un po’ lontani. Ma forse la moto nuovo sarà un miracolo…”.
 

Secondo Kevin Schwantz avresti detto che le gomme Bridgestone sono pericolose: lo hai effettivamente dichiarato?
“Speravo che Kevin non lo dicesse alla stampa… E’ chiaro, comunque, che bisogna lavorare sulle gomme e serve l’aiuto della Bridgestone, che vuole costruire i migliori pneumatici del mondo, come faceva nel 2007: deve venire incontro alle esigenze dei piloti, migliorando le prestazioni nei primi giri. Adesso c’è Loris Capirossi che lavora per la Dorna: lui è un pilota a tutti gli effetti, potrà dare una mano alla Bridgestone”.


Con la Yamaha hai vinto 9, 10, perfino 11 gare in una stagione: si può fare lo stesso con la Ducati?
“Perché no? Se riusciremo a risolvere i problemi si può tornare a essere competitivi. Ma è chiaro che è anche un problema mio, non solo della moto: i miei avversari adesso sono più forti, più giovani e diventa difficile oggi vincere 10 gare in una stagione”.


Si è detto e si è scritto che l’incidente di Simoncelli abbia unito i piloti: ne sei veramente convinto?
“Non credo. Nel 2011 abbiamo avuto tante occasioni per parlare tutti insieme, ma non si è arrivati a granché. Secondo me i rapporti non sono cambiati tanto e, per quanto mi riguarda, avevo buone relazioni con alcuni anche prima della tragedia di Simoncelli. Sicuramente però il Sic era amico di tutti e la sua morte ha shokkato l’ambiente”.


Ti senti ancora veloce?
“Sì, anche se io appartengo a un’altra era rispetto ai piloti di oggi: per quanto mi riguarda mi sento competitivo”.


Ti sei tolto dai giochi: sarà una sfida Stoner/Lorenzo o credi che la Honda abbia posto le basi per un lungo dominio?
“Nel 2011 la Honda ha deciso di vincere e ha messo sul piatto una quantità di soldi che gli altri non hanno, costruendo una moto incredibile, con una tecnologia che sarà sicuramente vincente anche con le 1000. Ma spero che la Yamaha e, soprattutto, la Ducati siano più competitivi per un campionato più equilibrato”.


Hai provato la Mercedes AMG: farai qualche gara?
“L’avevo già provata nel 2006 ed è una delle macchine più divertenti che abbia mai guidato, ma per il 2012 ho in programma solo il rally di Monza. Mi piacerebbe, però, fare un giro al vecchio Nurburgring: lo chiederò alla Mercedes”.

  • Brandon Alan Lee
    Brandon Alan Lee, La Spezia (SP)

    Vincere una gara...

    Significa aver intrapreso la strada giusta, aver raggiunto gli altri, aver la consapevolezza di poter vincere la stagione e sappiamo tutti come finisce nei corpo a corpo anche con moto 4 decimi più lenta...
    Io invece odio lo spirito di contraddizione a prescindere e la testardaggine nel vedere le cose solo bianche o nere!!!

    ..a quanto pare le sfumature son virtù dei più e di quelli disposti ad imparare da tutti al di là dell'età che si ha...l'età non da ragione..ricordarselo bene!!
  • dampyr7289
    dampyr7289, Milano (MI)

    non......

    sono un "anti" per partito preso, odio i tifosi senza se e senza ma, non voler mettere in discussione niente e nessuno e cercando di trovare in qualsiasi caso le scuse più disparate.
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